martedì 31 agosto 2010


Brindisi 31 agosto la protesta dei precari della scuola dopo i tagli della Gelmini

mercoledì 18 agosto 2010


Esequie solenni a Kossiga...noi ricordiamo i funerali dei nostri compagni, come Valerio Verbano con i lacrimogeni tra le lapidi...


Facce contrite, onori solenni, all’exsuperministro di Polizia Francesco KoSSiga, mentre ministri e “gente perbene” fa la fila alla sua camera ardente. Poi un bel volo di stato e onori militari nella sua “amata “Sardegna, ritornando nei luoghi dove Gladio aveva i campi di addestramento.
C’è anche il vescovo che ricorda l’amicizia col Santo Padre e la fede cattolicissima che ha sempre sorretto questo servitore dello Stato che riceve così il beneplacito dal Vaticano per un posto riservato nel Paradiso degli “ingiusti”.
Un’aria ben diversa quella che riservò invece quel KoSSiga ai funerali dei compagni morti ammazzati, da sbirri, in divisa o in incognito, da prezzolati fascisti e mafiosi massoni , con le sue leggi di polizia che fecero scuola e resero anche l’aria dei cimiteri irrespirabile ,nella nostra Italia, anche quando lui si era formalmente dimesso dall’incarico.
Ricordiamo tra tutti il funerale di Valerio Verbano ammazzato dai fascisti a Roma nel 1980.
Nessuna pietà è quella che ebbero quel giorno poliziotti e carabinieri che assaltarono il corteo funebre, che spararono i lacrimogeni nel cimitero, che costrinsero compagni e compagne a nascondersi dietro lapidi e cipressi quasi a costringerli a mimare il loro prossimo funereo destino se non si arrendevano… poi la fuga attraverso un cancello lasciato libero…ancora caccia all’uomo…si sparò dai blindati e dalle finestre del commissariato San Lorenzo…il poliziotto, immortalato nelle pagine di Lotta Continua del giorno dopo, che rideva soddisfatto con la canna del suo mitra fumante come un cacciatore appostato dopo aver fatto fuori un paio di quaglie…
Vedi http://www.pugliantagonista.it/archivio/valerio_verbano_vive.htm

La libertà di agire, con la ferocia di Achille che fa scempio del corpo di Ettore, l’avevano avuta proprio nell’aprile di tre anni prima , nel 1977 quando Kossiga in Parlamento ebbe, con l’avvallo del PCI, mano libera con le sue super-leggi di polizia.

Archivio Storico Benedetto Petrone
18 agosto 2010

martedì 17 agosto 2010




E’ morto Francesco Cossiga detto KoSSiga, il ministro di polizia del 77





Dedichiamo straordinariamente questa pagina al Gladiatore, che rivestendo i più alti incarichi dello Strato ha orgogliosamente ammesso di aver partecipato all'organizzazione segreta anticomunista della Gladio, ma innanzitutto ricorderemo KoSSiga, il ministro di polizia più maledetto dai movimenti giovanili e dall'antagonismo di classe dal tempo del fascismo.
Lo ricorderemo con la frase più lugubre che pronunciò in Parlamento presentando i provvedimenti di restrizione delle libertà di espressione e da stato di assedio alla fine di aprile 1977:
"-Non permetterò che i figli dei contadini meridionali ( i poliziotti) siano uccisi dai figli della borghesia romana ( gli studenti e i proletari in lotta)"-
Una frase che richiamandosi ad una poesia di Pasolini, gettava l'amo all'allora Partito Comunista Italiano, in attesa di essere sdoganato per un governo di Unità nazionale e di Compromesso storico e che gli permise di avere mano libera sulla democrazia in Italia.
"-Cossiga decreta l'abolizione del 25 aprile del 1° maggio a Roma. Tambroni non era arrivato a tanto "-
Titolava così il 23 aprile 1977 il giornale Lotta Continua
I "figli dei contadini meridionali" li vedemmo in azione pistola e bastoni alla mano, mascherati, , senza divisa, all'opera poco più di dieci giorni dopo, il 12 maggio 1977a Piazza Navona e a Ponte Garibaldi
Il suo nome con la K ben evidente fu scritto a lettere cubitali sui cartelli delle femministe romane che posero il giorno dopo sul luogo dove era stata assassinata Giorgiana Masi.
Il suo nome fu urlato con rabbia durante i giorni della rivolta di Bologna seguiti alla morte di Francesco Lo Russo e che lo raffigurarono come un tutt'uno con un carro armato. Con le immagini di quei titoli di giornale, con quelle vignette e con quelle foto ricordiamo lui e le vittime di quello Stato di cui fu servitore zelante , nella pagina dell'Archivio Storico Benedetto Petrone da noi a lui oggi dedicata.


http://www.pugliantagonista.it/archivio/cossiga_francesco_kossiga.htm
ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE
17 AGOSTO 2010

mercoledì 11 agosto 2010




La protesta per il divieto di utilizzo di Piazza vittoria


lettera aperta al Sindaco dagli organizzatori dell'Hiroshima -day


BRINDISI:ANNULLATA INIZIATIVA ANTINUCLEARE DEL 14 AGOSTO





...AVETE UN MURO NEL CERVELLO...

BRINDISI 14 AGOSTO ANNULLATA L’INIZIATIVA HIROSHIMA-DAY : IL COMUNE NON CONCEDE PIAZZA VITTORIA
La lettera aperta degli organizzatori al Sindaco.
Illustrissimo signor Sindaco di Brindisi

Oggetto : non concessione di utilizzo Piazza della Vittoria per l’Hiroshima-day

Ieri mattina un impiegato dell’ufficio traffico mi ha comunicato che la mia richiesta di poter utilizzare una porzione di Piazza Vittoria, per un’iniziativa culturale-politica , in occasione delle giornate mondiali dell’Hiroshima day e di celebrazione del 65° della fine della Seconda Guerrra Mondiale non era possibile esaudirla ed in sostituzione mi si concedeva l’utilizzo di Piazza Cairoli.

Sinceramente sono rimasto sconcertato per il ripetersi per la seconda volta , nello stesso anno, di un copione di ciò che era accaduto il 25 aprile , in occasione della festa della Liberazione, quando l’Unione degli Studenti, insieme all’Archivio Storico Benedetto Petrone ed il sottoscritto, si erano visti negare Piazza Vittoria con motivazioni discutibili e costretti in tutta fretta a modificare programma ed organizzazione della Festa, poiché spostati di ufficio a Piazza Cairoli.

Sappiamo tutti a Brindisi la differenza che passa tra il fare un’iniziativa in una Piazza centrale come quella della Vittoria, in piena zona pedonale, all’incrocio dei Corsi, e farla invece a Piazza Cairoli, più decentrata, l’ex piazza dei “cafoni” dove, con la morte dell’Upim, ma ancor più dell’agricoltura brindisina e dei tanti braccianti e coltivatori diretti che avevano fatto di quella Piazza il loro luogo di ritrovo serale”, oggi è ad ogni ora praticamente deserta ad immagine di una città che parla tanto di rivolgersi al mare e al suo porto e volge le spalle ad un suo millenario passato, negando le radici di un territorio un tempo prosperoso e felice, di cui io e lei abbiamo un ricordo nettissimo con la vera Festa del popolo brindisino , quella dell’UVA.

In quell’occasione vino e specialità del luogo scorrevano a fiumi, offerti da un popolo agricoltore che ringraziava Iddio, la Terra, ma anche i loro fratelli “cittadini” ( compresi gli amministratori) che la sera preferivano affollare l’altra Piazza , quella della Vittoria ( oggi a noi negata) e godersi del passeggio sul lungomare.

Uno spirito di solidarietà d’altri tempi quello dell’offrire senza richiedere nulla in cambio, cosa che forse oggi da molto fastidio, caro signor Sindaco, in un epoca in cui il mercenariato, scusi l’espressione, è fonte di vita, di successo e modello a cui attingere da parte delle nuove generazioni e a cui la nostra classe politica non ne è esclusa.

Le vorrei ricordare signor Sindaco che la nostra iniziativa culturale-politica oltre ad avere un carattere preminentemente archivistico, voleva lanciare un messaggio ad una città che per troppi anni ha ritenuto la cultura un optional, un veicolo al massimo di promozione del mercantilismo, e dove lo scopo ultimo di molti brindisini è l’accumulazione del denaro nelle banche, salvo poi fare la fila negli ipermercati, riempiendo i carrelli di merci inutili pur di far rimanere vuote le proprie teste e quelle dei propri figli.

Nella nostra iniziativa volevamo mettere a disposizione di tutti il nostro materiale di archivio su argomenti come l’Olocausto Nucleare, ma anche di testimonianza su di una generazione di brindisini che dagli anni 60 agli anni 80 volle cercare di cambiare la nostra città, opporsi a scelte che solo oggi ci accorgiamo nefaste o perlomeno discutibili.
Volevamo anche ricordare, attraverso l’esposizioni di oggetti d’epoca, una vicenda , quella della Seconda Guerra Mondiale, che Brindisi, visse in prima persona, con le sue tragedie , i suoi lutti , ma anche la voglia di riscattarsi grazie anche a uomini come il partigiano Vincenzo Gigante , ma anche dei tanti uomini in divisa che , dopo l’8 settembre, seppero ridare onore alla nostra Patria, pagando di persona senza chiedere nulla.
Umilmente volevamo fare così anche noi, senza chiedere nulla , né finanziamenti, né implorare patrocini , mettendo nella giornata del 14 agosto a disposizione quanto ognuno di noi, collezionisti, e non, aveva nella proprie case gli oggetti che ci ricordavano quell’epoca.
Si trattava di alcune radio militari ed i loro accessori, cuffie , microfoni, altoparlanti, utilizzate dai belligeranti durante la Seconda Guerra Mondiale, ci sarebbe stata una bellissima Moto Guzzi modello Alce, verde oliva, un ricordo del sacrificio dei nostri bersaglieri ad El Alamein, sarebbero state esposte una serie di radio degli anni 40, tutt’ora funzionanti, dalle quali i nostri padri e nonni ascoltavano le notizie provenienti da lontani fronti di guerra.

Questo nostro voler regalare alla città un evento che non procurasse una sola lira di spesa , (anzi eravamo ben felici di pagare le tasse di occupazione di suolo pubblico) ci aveva illuso che sarebbe stato preso a buon cuore dai suoi amministratori , in un periodo in cui si parla di risparmi e di intelligenza e di partecipazione dei cittadini nel controllo dell’uso del denaro pubblico.
Dobbiamo purtroppo dire che ci eravamo sbagliati, invece di un grazie , mandati a fare… l’iniziativa nella Piazza “ dei cafoni” , deserta, scarsamente illuminata e dove da qualche mese un muro di tavole e ferro recinge la omonima Fontana rendendo il luogo poco attraente.

Vorremmo augurarci che l’alternativa di spostarci presso quella recinzione sia dovuta ad una svista di qualche impiegato che, credendo di farci un favore, ha pensato che volevamo commemorare la caduta del Muro di Berlino , o protestare contro l’inumano Muro di recinzione che divide Israele dalla Palestina ma, a questo punto dubitiamo di ciò e dobbiamo convenire che invece trattasi del Muro più duro del cemento, nelle menti e nei cuori, contro il quale la mia generazione ha dovuto scontrarsi e contro il quale i giovani che oggi si affacciano alla vita sociale di questa città dovranno tener conto.

Per questi motivi annulliamo l’iniziativa , sperando in una sua risposta chiarificatrice

Distinti saluti
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
osservatoriobrindisi@libero.it

Brindisi 12 agosto 2010








lunedì 9 agosto 2010













Brindisi Centrale ENEL di Cerano 7 agosto 2010-08-08 Concerto di Irene Grandi e Patti Pravo trasformato nelle Forche Caudine della società elettrica
http://www.pugliantagonista.it/openarea/patti_concerto.htm
I NO AL CARBONE raddoppiati di numero( oltre 300) rispetto all'anno scorso migliorano le prestazioni con vuvuzela e tanta ironia
-Patti e Irene , l'Enel vi fa girare come due bambole! - Enel violenta vogliamo la centrale spenta!- Qual'è il costo di una bonifica dinanzi alla vita umana?- E adesso denunciateci tutti!-Ed io pago...!-
Questi alcuni degli striscioni impugnati dai manifestanti delle diverse associazioni presenti al controconcerto organizzato dal gruppo no al carbone di brindisi .
Vuvuzela fischietti e tamburelli hanno gareggiato con la musica proveniente dalla centrale facendo passare attraverso delle vere Forche Caudine fans, curiosi e "precettati" con famiglie al seguito che in qualche migliaio sono entrati nell'area della centrale sotto i camini dove sono bruciati ogni anno milioni di carbone .
Una occasione regalata dell'ENEL che ancora una volta però ha permesso alle ragioni del no al carbone di essere messe sotto gli occhi di coloro che tra mille ricatti e illusioni accettano l'esistenza della Centrale e dell'impatto terribile sul territorio e la salute pubblica. Un confronto pacifico e ironico che è stato disturbato a iniziativa conclusa con un banalissimo incidente automobilistico quando .nella zona poco illuminata, un manifestante mentre manovrava per uscire causava una ferita ad un piede ad un altro ragazzo. L'intervento di soccorso è stato immediato da parte dei No al Carbone e delle strutture sanitarie come testimoniano le nostre foto e che dimostrano che il tutto è stato tutto puramente casuale. Tutti noi ci auguriamo una pronta e piena guarigione dell'infortunato
Video su http://www.youtube.com/user/pugliantagonista#p/a/u/0/DeANMXCuo6E
La redazione brindisina di Pugliantagonista
Brindisi 8 agosto 2010

venerdì 6 agosto 2010











6 agosto 1986
HIROSHIMA-DAY A MONTALTO DI CASTRO
Lo sciopero operaio e la Caporetto del sindacato filonucleare
Una lezione da rileggere per la rinascita di un grande movimento contro il ritorno al nucleare in Italia.
http://www.pugliantagonista.it/archivio/ago_86_montalto.htm


Una data storica quella del 6 agosto 1986 per il movimento antinucleare che, a Montalto, vide per la prima volta la saldatura degli operai e dei movimenti antinucleari .
Una vittoria in prima persona dei collettivi, Coordinamenti Antinucleari e contro l’Energia Padrona che, da quasi dieci anni, avevano fatto della battaglia antinucleare la punta di diamante di una più larga battaglia contro la ristrutturazione del sistema capitalistico mondiale basato sulla guerra , sulla minaccia nucleare e sul dominio dei mezzi di produzione dell’energia , sulla militarizzazione dei territori e sul saccheggio ambientale.
Una campagna con alti e bassi, inframmezzata da una feroce repressione che aveva nel frattempo colpito vaste aree del Movimento ed in particolare dell’Autonomia Operaia coinvolte nelle inchieste antiterrorismo e nei teoremi accusatori alla “Calogero”
Nonostante ciò, dopo il campeggio dell’ agosto 1979 , dopo 7 anni , quell’area di militanti che sembrava sbriciolata, riappare a Montalto organizzata dal Coordinamento Nazionale dei Centri Sociali e dal Coordinamento Nazionale Antinucleare e Antimperialista, di cui a pieno titolo fanno parte i compagni pugliesi, in particolare quelli del comitato contro l’Energia Padrona di Brindisi, promotori negli anni precedenti di molti campeggi ne lotte contro le centrali nucleari e a carbone.
http://www.pugliantagonista.it/archivio/br_no_energiapadrona.htm

Un campeggio dal 2 al 9 agosto 1986 che, attraverso volantinaggi, assemblee e iniziative preparatorie sul territorio intorno alla centrale aveva come obbiettivo quello di un blocco con sciopero operaio delle attività della Centrale di Montalto., per la cui costruzione il tributo di sangue operaio in incidenti sul lavoro era stato sino ad allora di tre morti e 400 feriti.
Nonostante ciò CGIL-CISL-UIL del luogo emettono un comunicato che si dissocia da blocco , ma che non riceve l’appoggio da nessun delegato interno dei lavoratori anzi, la sera del 5 agosto 1986, ben 12 delegati firmano un comunicato di appoggio al blocco.
6 agosto 1986
Ben 400 compagni sono fuori i cancelli, dentro la polizia asserragliata.
ore 5,30
Arriva il primo turno: 1500 operai sono invitati a non entrare e partecipare all’assemblea.
Nessuno entra
La Caporetto sindacale e dell’ENEL si profila all’orizzonte.
La polizia esce in forze con manganelli e lacrimogeni: una compagna ha il naso fratturato da un lacrimogeno che la colpisce in faccia. Un altro compagno, come documentano le foto che inseriamo nell’articolo, è trascinato dentro la centrale e pestato.
I compagni reagiscono con qualche sasso ma …ormai è la brutalità della polizia che convince gli operai indecisi a scioperare, facendo aderire anche il secondo turno, altri 3000 lavoratori che arrivano alle sette.
La giornata proseguirà al Comune dove un contestatissimo sindaco di Montalto, divenuto tutto ad un tratto antinucleare dopo la catastrofe atomica di Chernobyil di qualche mese prima, non sa come giustificare le sue precedenti scelte filonucleari e filoENEL.
Nel frattempo il fronte filonucleare si sgretola: il PCI di Viterbo condanna l’intervento poliziesco, la lega Ambiente partecipa alla manifestazione del 9 agosto e la FGCI di zona aderisce al blocco e critica il comunicato sindacale. Piccole gocce che anticipano il crollo della diga nucleare con la vittoria del referendum contro il nucleare civile in Italia.
Purtroppo oggi, a quasi 25 anni di distanza , con le scelte del governo Berlusconi e in un silenzio assordante da parte delle direzioni dei partiti della sinistra, il ritorno al nucleare sta per divenire una realtà
Molto probabilmente cronache come questa , che sembrano provenire da un passato molto remoto potrebbero divenire una normale realtà, in un quadro di militarizzazione delle scelte nel campo energetico, in nome del “benessere del popolo italiano e del progresso” . Fucili e manganelli a difendere Ponti sullo Stretto, ferrovie ad alta velocità, discariche di Stato e centrali nucleari?
Sapranno i movimenti ambientalisti e antagonisti saldare aspirazioni ad una vita migliore, in un mondo più pulito e sicuro ed entrare nel cuore e nella mente di milioni di uomini e donne e ripetere il miracolo del referendum di oltre vent’anni fa?
Si riuscirà a costruire un fronte trasversale per aprire una linea di frattura e contraddizione all’interno del Partito del Nucleare d’Italia?
Di questo parleremo e ci confronteremo nel campeggio antinucleare in Puglia dal 24 al 28 agosto 2010 a Masseria Fattizze ( Le) a 2 kmt da Porto Cesareo

http://www.pugliantagonista.it/archivio/campeggi_antinucleari2000.htm

(Foto e notizie tratte da un articolo apparso sulla rivista AUTONOMEN n ° 6-7-8- dell’ottobre 1986)

Archivio Storico Benedetto Petrone
Brindisi 6 agosto 2010 ricordando Hiroshima