giovedì 30 settembre 2010







30 settembre 1977



Ucciso a Roma dai fascisti il compagno Walter Rossi



Colpevoli coperture di polizia , magistratura e governo fecero in modo di impedire la scoperta dei colpevoli anche se si sa tuttto di loro






Ancora oggi chiediamo Giustizia



i giorni della rabbia raccontati attraverso le pagine di Lotta Continua, le foto di Tano d'amico nelle pagine dell'archivio storico Benedetto Petrone









Per non dimenticare

martedì 28 settembre 2010



KILL TEAM VIDEO CHOC , ma ....per

i militari italiani all’estero:Impunità assoluta per legge! …Storie di taskforce, ambulanze, civili mitragliati e assoluzioni
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan_15_killteam.htm


In queste ore sui media di tutto il mondo girano le immagini del video dell’interrogatorio dei giovanissimi componenti del KILL TEAM , un gruppo di soldati americani ventenni che plagiati dal loro sergente ammazzavano e collezionavano dite di civili afgani innocenti per puro divertimento. Se la Corte marziale li riterrà colpevoli il rischio per loro è la morte o il carcere a vita.
Ma…in Italia quali sono le misure che impediscano che si commettano abusi nelle operazioni militari all’estero?

Impunità assoluta per legge , o meglio, grazie al solito decreto milleproroghe…
Con il nostro articolo che pubblichiamo su http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan_15_killteam.htm

riteniamo opportuno aprire uno squarcio sul velo plumbeo della legislazione di “emergenza” che da pochi mesi permette la totale impunità sui reati che i militari possono fare durante le operazioni all’Estero.
Un’impunità che non siamo noi a definirla tale, ma, bensì, esperti civili e militari di diritto penale che ha approfondito questo argomento sulla rivista più prestigiosa delle nostre Forze Armate, Informazioni della Difesa, periodico a firma dello Stato Maggiore della Difesa, nel numero 3/2010, giunto un mese fa agli abbonati.
Esso è una conferma autorevole a quanto denunciato da troppo tempo da associazioni pacifiste eantimilitariste, come noi dell’Osservatorio sui Balcani di Brindisi: siamo arrivati ad un punto di deriva democratica tale che, in nome dell’unanime consenso patriottico, le quotidiane polemiche politiche tra poli son state messe da parte per approvare una legge, quella che è entrata in vigore il 1 gennaio 2010, la 197/2009, che praticamente rende non punibili i militari che usassero le armi o altro mezzo coercitivo contro tutti coloro che gli si oppongano, in qualunque modo, impedendo l’esecuzione di ordini e direttive impartite e/o nel rispetto delle Regole d’Ingaggio, ROE.
I due esperti , autori dell’articolo ( Paolo Maria Ortolani e Francesco Zamponi ) nel loro particolareggiato studio, si dichiarano perlomeno sconcertati ( se non addirittura scandalizzati NdR) su come , provvedimenti amministrativi ( redatti da Generali e sotto la pressione di Paesi -gli USA- o Alleanze - la NATO- NdR) possano diventare norme di rilevanza penale tali da ledere il principio costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge.

Leggi su richiesta NATO-USA
Durante il 2009 , dopo il fallimento delle elezioni afgane e le polemiche su come uscire dal pantano afgano, Obama e il Pentagono richiedevano che l’impegno italiano in Afghanistan fosse più aggressivo e reparti speciali nazionali facessero parte dei team delegati alla eliminazione della minaccia degli insorti.
Come fare per evitare che nostri militari coinvolti in operazioni di “killeramento” di capi talebani, trafficanti di oppio ed armi , potessero andare sotto processo se vi fossero vittime civili? Come evitare che in operazioni multinazionali a guida americana, i nostri uomini, lavorando in team con soggetti come la Kill Team, la squadra di statunitensi che ammazzava afgani tagliando poi loro dita e altre parti del corpo per puro sadismo, potesse ritrovarsi su un tavolo di tribunale? Si scatenava una ridda di ipotesi su come cambiare il codice penale militare di pace o crearne uno apposito riguardante le operazioni di “controguerriglia” e/o di peacekeping.
Alla fine, come al solito, si trovava una soluzione all’italiana che aggirava discussioni parlamentari e coinvolgimento di pericolose Consulte .
Nel solito documento multiproroghe , salva missioni di fine anno, il n 152 del 4 novembre 2009,(disposizioni urgenti proroga missioni internazionali ed altro…) veniva fatta una legge di modifica che , esplicitando la non punibilità degli atti fatti sotto ordine superiore, derubrica a colposo qualunque tipo di violazione nell’uso eccessivo della forza”.
Praticamente una vera e propria licenza di ammazzare o infliggere danni a tutti coloro che anche inconsapevolmente si trovassero a traversare la strada di un nostro gruppo di armati all’estero.
Prendiamo per esempio l’ultima operazione di una nostra Task force andata a male, quella dove il tenente Romani ha perso la vita. quando ha avuto la sfortuna di imbattersi in un gruppo di prede talebane decise a non farsi “terminare”.
Nel quadro specifico della missione del tenente Romani, nel caso che nell’irruzione nel covo talebano fossero stati killerati donne e bambini , lì presenti , la stessa procura di Roma competente per i reati commessi dai nostri militari all’estero non avrebbe dovuto aprire nessuna inutile pratica, poiché il reato, quello che prima si sarebbe potuto configurare come mancata osservanza di norme atte a preservare le vite dei civili, uso eccessivo della forza, ecc è stato cancellato, per adesso soltanto per i militari all’Estero, ma che si prevede di poterlo estendere in tutte le operazioni dove sia richiesto l’intervento di militari in un ambiente urbano, ovvero dove il “nemico” si confonda o sia appoggiato dalla popolazione civile.

Questo non significa che, prima del gennaio 2010, atti di violenza inutile o di stupidità nell’osservanza degli ordini siano stati censurati con condanne!!! Assolutamente no!
Son passati i tempi in cui lo scandalo torture in Somalia, fece oscurare il mito del Buono Soldato Italiano portandolo nell’aula di tribunale. Dal 2001 tutto ciò che è avvenuto di “sporco” all’estero è stato di fatto assolto con motivazioni incredibili in nome della lotta al terrorismo internazionale.

Ambulanze mitragliate, civili giustiziati: la catena delle assoluzioni
Ve la ricordate la famosa battaglia dei ponti a Nassirya in Iraq? Lì vi fu una vera e propria strage di miliziani e civili che contesero al nostro contingente l’accesso ai ponti della città.
Le vittime furono tutte classificate insorti e quindi non-degne neanche di uno sputo di condoglianza, ma choccò tutti l’ambulanza mitragliata, nonostante che portasse i contrassegni della Mezzaluna rossa. In quel caso i nostri soldati ammazzarono 4 occupanti dell’ambulanza, compresa una donna partoriente: ebbene, con sentenza n33 del 7 maggio 2007 il Gup del tribunale militare di Roma ha mandato assolti i nostri militari. ( exart44 cpmp)
Così è stato, in un’altra occasione, per un civile, un manifestante iracheno freddato dai nostri militari.
La vicenda è di una crudeltà rivoltante: lui, l’iracheno che protestava, fu reco “reso inoffensivo” ovvero pestato e gettato, svenuto, per terra. Nonostante ciò, veniva freddato, da un altro soldato italiano che lo colpiva con la canna del fucile dal quale, “inavvertitamente”, gli partiva un colpo. Non ci dilunghiamo sui particolari macabri dell’effetto del proiettile da guerra sulla sua testa ….Ebbene, la Corte militare di Appello con sentenza n27/06 del 5 maggio 2006 n.27 ha assolto il militare per aver agito in stato di necessità militare (exart 44 e 59 cpmp) ponendo a suo fondamento l’interesse militare che aveva come obbiettivo la sicurezza del posto dove i manifestanti si erano radunati.
Su tutto ciò aleggia un silenzio, complice trasversale e chi lo viola , come noi, è additato come sabotatore, antipatriottico e alleato ai terroristi che un giorno potrebbero anche colpire il nostro paese.
Invece, a portare la barbarie della guerra nel nostro paese, sono proprio sentenze e leggi simili, poiché, negli scenari futuri che si prefigurano, vi sarà un sempre più maggiore presenza di militari nelle aree di crisi interne, di controllo e presidio di centrali nucleari, ponti sullo Stretto, Ferrovie Alta Velocità TAV in costruzione, ecc, in caso di gravi crisi sociali, controllo di aree metropolitane a rischio, ecc.
In quel caso ad avere la canna del fucile puntata , saremo tutti noi e non ci potremo appellare a nessuna giustizia, poiché noi siamo rimasti in silenzio quando a cadere sotto i mitra e i silenziatori erano gli altri , gli alieni, gli oppositori della democrazia occidentale.
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 28 settembre 2010

sabato 25 settembre 2010


A scuola col moschetto in Lombardia?
… quando i giudici anti-Jhad restarono senza lavoro


un racconto- denuncia poco fantascientifico di ANTONIO CAMUSO

sulla riforma Gelmini LaRussa sui corsi paramilitari scolastici

pubblicato su

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futuro_mil16.htm

Milano, ottobre 2014
Erano ormai passati quattro anni da quando i ministri LaRussa e Gelmini avevano dato il via al progetto “Allenati per la vita” e, dopo meno di un lustro, potevano dichiararsi soddisfatti dei risultati raggiunti.
L’adesione ai corsi paramilitari da parte di giovani teen-ager, delle scuole pubbliche e private milanesi risultava altissima, con ricadute interessanti anche sull’economia della regione .
Ai vecchi istituzionali Tirassegni Nazionali si era affiancata l’opera di decine di poligoni leghisti, gestiti dal personale della Guardia Nazionale Padana, dove si registrava ogni anno una crescita tendenziale logaritmica con l’afflusso di migliaia di giovani paganti le quote associative. Le armerie della regione vendevano ormai ogni inizio di anno scolastico decine di migliaia di pistole ad aria compressa ai frequentatori dei corsi paramilitari scolastici.
Nella cartella di ogni ragazzo che avesse superato i 14 anni la vecchia armonica o flauto della antiquata lezione di musica erano stati sostituiti da griffate pistole ad aria compressa con calcio anatomicamente creato per giovani mani.
I ragazzi più entusiasti , man mano che raggiungevano la maggiore età, abbandonati i vecchi videogiochi, si iscrivevano privatamente al tiro al bersaglio, con armi reali, producendo un lucroso mercato indotto di ogni tipo di revolver ed automatiche.Insomma un affare grandioso che dava da vivere a molta brava gente, tra istruttori, armieri, fabbriche di armi.
I giovani rampolli della Milano bene, nell’università private impazzivano per l’ultimo modello della Mauser 1896, ” da discoteca”, calcio madreperlato contenente un dispenser multiplo per cocaina, estasi, crack, ecc, munita con telemetro laser e proiettili fosforescenti.
I figli dei bottegai e borghesi padani, prediligevano invece l’ultimo modello della SW 44 Magnum con calcio munito di telefonino, Ipodcon e scheda per la visione del grande Fratello, mentre i figli di immigrati, precari ,disoccupati ecc facevano la fila , col naso incollato alle vetrine, a vedere gli ultimi arrivi, negli shop-center della Padanian Army Corporation , dove, alle porte d’ingresso c’era affisso un “ Non si vendono a neri, islamici, cinesi e meridionali!”
Un peccato però, perché negli ultimi anni , erano proprio i figli di immigrati ed in particolare delle famiglia islamiche , ritenute sino allora ostili ai valori occidentali con genitori frequentanti luoghi di perdizione come le moschee di viale Jenner, ad aver vinto sistematicamente i premi messi in palio dal Ministero della Difesa.
Insomma LaRussa e la Gelmini erano riusciti perfettamente dove altri avevano fallito, riuscendo a promuovere processi di integrazione sino ad allora impossibili.
I giovani islamici , ma ad essi seguivano a ruota palestinesi, curdi, baschi, libanesi, afgani, somali, ecc primeggiavano nell’uso del fucile e della pistola ad aria compressa e in quelli di protezione civile: uso di esplosivo per smantellamento di manufatti come i ponti, edifici, in caso di alluvioni, catastrofi, ecc, nel recupero e soccorso di feriti , nel superamento di ostacoli e sentieri di guerra.
Le scuole coraniche , dove si cantilenavano un tempo i versetti mandati a memoria, erano ormai praticamente deserte o meglio, frequentate da coloro che risultavano esser stati bocciati alle Olimpiadi scolastiche.
In altre regioni, proprio dalle comunità su elencate, partivano continui appelli al governo affinché questo esperimento ben riuscito si estendesse , coinvolgendo la nuova generazione multietnica di italiani .
A fronte di tanto attivismo c’era purtroppo un inquietante risvolto della medaglia. La speciale sezione della procura di Milano, che sino a qualche anno prima aveva messo nel sacco Jhadisti e reclutatori di combattenti per Iraq, Afghanistan ecc e, che ogni tanto rastrellava barbuti nelle moschee, languiva inattiva: Pm, investigatori, scribacchini, spioni passavano le giornate a rigirarsi le dita e rimirare faldoni che non si riusciva a riempire e ben presto di questo passo correva il rischio di essere smantellata.
Inspiegabilmente , nelle moschee radicali non si incitava più ad andare nello Yemen, e altri posti proibiti dove addestrarsi alla Guerra Santa e, diventate luoghi innocenti, facevano a gara con le palestre parrocchiali per organizzare incontri di calcetto.
Da Linate e Malpensa non si verificavano passaggi di jhadisti verso i campi di addestramento, né si registravano colloqui tra soggetti a rischio che presupponessero attività rischiose come l’uso clandestino di armi ed esplosivi.
Nelle intercettazioni di barbuti padri era un fiorire di “-Hai visto mio figlio comè bravo a scuola?”- Con l’elenco poi delle prodezze fatte dai pargoli. Molti di loro si dichiaravano pronti ad iscriversi ai corsi serali per adulti analfabeti: insomma, Milano, finalmente, si stava preparando a giorni migliori….
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 24 settembre 2010
Articolo correlato
Quando i talebani andarono a scuola di mine dagli italiani
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghanistan_6.htm

sabato 18 settembre 2010


Incidenti di caccia:
Morto un incursore italiano che andava a caccia di talebani in Afghanistan.
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afgh14_incursori_cacciati.htm


Dopo una breve apertura delle attività venatorie in alcune regioni italiane nelle scorse settimane, la stagione della caccia sta per entrare nel pieno della sua attività. Un tempo erano milioni gli appassionati cacciatori e le specie faunistiche da sterminare impunemente erano praticamente senza limiti.
Col passare degli anni nel nostro paese la crescita di una coscienza ambientalista e la riduzione della cacciagione a causa di cambiamenti climatici, l’ uso di pesticidi nell’agricoltura e la caccia selvaggia hanno ridotto al lumicino le specie da cacciare , le aree dove fare questa attività, ma innanzitutto quello che ha contribuito a ridurre il numero dei cacciatori è stato l’aumento esorbitante delle tasse e accise varie, delle quali ogni appassionato cacciatore è costretto ad accollarsi annualmente in Italia. A fronte di qualche passero, un paio di tortore e qualche sparuta quaglia i cacciatori italiani pagano centinaia di euro.
Da qui son nati i fenomeni migratori dei cacciatori che hanno preso a muoversi al di fuori del territorio nazionale per andare a cacciare specie che nel loro paese sarebbe impossibile da impallinare.
Altri addirittura, pur di sparare a qualche animale di grossa taglia , da cacciatori accaniti arrivano a firmare contratti annuali o pluriennali con le nostre Forze Armate che organizzano safari a proprie spese.
Il ragionamento è semplice: se, tra acquisto di mimetica, scarponi, fucile , munizioni, costo di viaggio di spostamento all’estero ecc, se ne vanno più di mille euro, e io posso risparmiare, anzi mi pagano lautamente per la trasferta internazionale , perché non farlo?
Qualche rischio c’è, ma a vedere i dati che ogni anno ci arrivano dagli enti preposti, ma anche dalla stessa televisione, decine di morti e feriti per ogni stagione faunistica, c’è da ammettere che c’è più rischio di essere impallinati dai cacciatori della domenica o morti precipitati in dirupi a causa di un terreno che frana in tutta Italia , piuttosto che percorrere le lande desolate afgane o irachene a caccia di qualche bella preda.
Qualche volta dallo schermo tv, ci arrivano delle notizie curiose che ci parlano del cinghiale che inferocito ha fatto cadere un cacciatore, al quale partendo un colpo ha ammazzato accidentalmente l’amico o di qualche volpe che fintasi morta ha poi staccato il naso o la mano al cacciatore imprudente, ma sono cose che non fanno paura, anzi danno una bella scossa di adrenalina a ogni impenitente cacciatore.
Oggi, l’incidente di caccia è avvenuto non nei boschi della Garfagnana , bensì tra le pietraie del distretto di Herat, dove un gruppo di cacciatori italiani in trasferta, che in Afghanistan sono inquadrati dalla agenzia di Safari “ Incursori Taskforce45”, addestrata ad eliminare a colpi di silenziatore dei fastidiosi esemplari di una specie che si chiama talebana , dopo aver avuto le indicazioni da parte di un cane-volante robot ( chiamato Predator) ove si trovasse la tana di alcuni esemplari di questa razza, è incautamente incappata in un branco di cuccioli talebani con mamme al seguito.
La reazione di questi animali che, notoriamente, appena vedono un cane-robot Predator a stelle e striscie, si fanno immediatamente annichilire a colpi di missile, è stata inconsulta, rabbiosa provocando la morte di un cacciatore ed il ferimento di un altro.
L’ennesimo incidente di caccia scatenerà nuove polemiche tra coloro che sono sfavorevoli alle attività di caccia grossa all’estero sotto il patrocinio del Ministero della Difesa e coloro che invece richiederanno l’impiego di cani-robot armati , capaci di ammazzare prima la preda a distanza , onde far fare ai cacciatori incalliti un safari teleguidato senza rischi.
Si prevede che i missili da installare su questi nuovi cani da caccia saranno acquistati con i risparmi sulle pensioni di invalidità, sulla scuola, sulla sanità e con tariffe più alte sui servizi pubblici.
“-La caccia grossa è garantita dai principi delle libertà costituzionali , corrobora lo spirito italico e fa tenere alto il nome della nostra Nazione all’Estero! “-
Con queste parole , il nostro ministro della Difesa richiederà la mozione di fiducia sulla prossima manovra relativa all’acquisto della” nuova attrezzatura” per un’attività venatoria che quest’anno si presenta molto interessante.
A.C.
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 17 settembre 2010

martedì 14 settembre 2010

pescherecci e motovedette impazzite


Pescherecci e motovedette impazzite nel Mediterraneo….

http://www.pugliantagonista.it/openarea/peschereccio.htm



Anche oggi un peschereccio italiano è stato mitragliato da una motovedetta israeliana nel golfo della Sirte, Il nome del peschereccio Ares,iscritto alla Marineria di Mazara del Vallo con equipaggio formato da pescatori palestinesi, era uscito giorni fa dal porto di Gaza per una pesca sportiva al tonno, in acque dove esso si riproduce e dove è vietato pescare con le reti.. Il comandante palestinese del peschereccio mitragliato afferma :
-” Noi non avevamo le reti calate… eravamo solo li’ con qualche canna da pesca per prendere qualche sarago da mostrare in foto ai nostri famigliari a Gaza che , a causa del blocco navale e terrestre da parte di Israele, ormai non si ricordano più neanche come è fatto un pesce!
Frattini quando ha saputo che sulla motovedetta israeliana vi era un nostro ufficiale ha detto che parlerà con Netanyau per modificare le regole di ingaggio:
-“ Le motovedette italiane che abbiamo fornito ad Israele per la lotta al terrorismo, sono fornite di mitragliatrice puntata in alto per colpire i razzi di Hamas , non comprendiamo come abbiano colpito la parte bassa della nave.!Sicuramente la mitragliatrice della motovedetta è stato taroccata presso qualche meccanico disonesto di Castellamare di Stabia e gli ha modificato le Regole di Ingaggio! Ordineremo un controllo straordinario in fabbrica di tutte le motovedette che abbiamo fornito ad Israele!”-
Fortunatamente per l’equipaggio è andata bene poiché la nave non si è fermata e si è rifugiata presso il porto libico di Tripoli.
Il personale è stato accompagnato in un CIE e grazie all’accordo di controllo dell’immigrazione clandestina firmato tra Italia e Libia , esso sarà rimpatriato attraverso il deserto sino a Gaza facendo portare loro , a spalla, il peschereccio sino a Gaza.
Il costo dell’acqua , del cibo e della scorta sarà tutto addebitato ad Hamas. La canna da pesca falciata dalle mitragliatrici israeliane invece sarà esposta come segno della perfidia israeliana nella piazza principale di Tripoli venerdì prossimo in un grande comizio alla presenza del colonnello Gheddafi

La redazione di Pugliantagonista.it
13 settembre 2010

per ammirare le nostre motovedette cedute ai difensori dei diritti umani e contro il terrorismo internazionale




foto e notizie sulle bigliani


sabato 11 settembre 2010


11 settembre 2001 attacco alle torri gemelle di NY

Una sorpresa o gli avvertimenti rimasero inascoltati sotto la pressione delle lobby dello scudo spaziale




la versione integrale di un articolo di Antonio Camuso apparsa sul manifesto nel 2001

mercoledì 8 settembre 2010


prosegue la protesta dei precari della scuola dinanzi all'ITIS G Giorgi