sabato 30 ottobre 2010




NO AI RESPINGIMENTI


NO AD ALTRE TRAGEDIE IN MARE COME LA KATER I RADES


ASSEMBLEA ANTIRAZZISTA A LECCE IL 3 NOVEMBRE 2010
COSTRUIAMO UN'INIZIATIVA DI SOLIDARIETA' E CONTROINFORMAZIONE SUL PROCESSO D'APPELLO A LECCE SULLA STRAGE DEL CANALE D'OTRANTO




mercoledì 3 novembre alle ore 18,00 presso la Libreria Ergot (P.tta Falconieri Lecce, nei pressi di Porta Napoli), per discutere dei seguenti temi:
1. Situazione campo rom, in particolare in relazione al progetto “INCLUSIONE SOCIALE E INSERIMENTO SOCIOLAVORATIVO DEI ROM IN PUGLIA” portato avanti dall’Opera Nomadi;
2. Processo Kater I Rades;
3. Varie e eventuali.
Riguardo al primo punto, nonostante i solleciti inviati alla Regione Puglia, rimasti sostanzialmente disattesi, l’Opera Nomadi ha già attivato una serie di convenzioni con gli enti locali e continua ad opere, non senza contraddizioni, sul campo. Le nostre riserve manifestate in relazione • alle modalità di assegnazione dei fondi (l’assessorato alla Solidarietà - Politiche sociali e Flussi migratori ha deciso di affidare, senza una consultazione ampia e partecipata ma solo attraverso una delibera di giunta, la n. 1509 del 2009, la gestione di risorse pubbliche all’Opera Nomadi) • al progetto e soprattutto alle modalità con cui viene portato avanti (il progetto non prevedendo il coinvolgimento diretto dei destinatari nell’elaborazione e nella gestione delle iniziative politiche che li riguardano, ha ignorato le più elementari pratiche di partecipazione democratica nella gestione della cosa pubblica e rischia dunque di precludersi la possibilità di una positiva ricaduta dell’iniziativa),sono rimaste prive di qualunque risposta, sarebbe quindi il caso di decidere come proseguire.
Riguardo invece il secondo punto, il prossimo 9 novembre dovrebbe aver luogo -presso la Corte d’Appello di Lecce- la prossima udienza relativa al processo per l’affondamento della nave Kater I Raders.Sicuramente i più ricorderanno l’accaduto: era il 28 marzo del 1997 quando una nave militare italiana (la Sibilla) speronò in acque internazionali la barca Kater I Rades, provocandone l’affondamento con la morte di oltre cento persone, molte delle quali donne e bambini. Fuggivano tutti dalla guerra civile che era scoppiata in Albania contro il fallimento delle Piramidi finanziarie e il premier Sali Berisha che le aveva promosse.La Sibilla era tra le navi italiane impegnate in un «blocco» deciso dal governo Prodi in accordo con quello albanese di Sali Berisha (un accordo non tanto diverso da quello siglato con la Libia dall’attuale governo, il trattato di “AMICIZIA, PARTENARIATO E COOPERAZIONE”). Un accordo, tra le altre cose, lesivo del diritto internazionale d’asilo. L’Italia infatti, allora come oggi è avvenuto con la sigla del trattato con la Libia, fu richiamata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).Vista l’imminente chiusura del processo potrebbe essere utile pensare di programmare momenti di riflessioni e iniziative varie (proiezioni di documentari, allestimento di mostre o qualunque altra cosa si decida di fare) per sensibilizzare l’opinione pubblica ed evitare che cali il silenzio sulla tragedia vissuta dai profughi in fuga dalla guerra civile.
Ci vediamo quindi mercoledì 3 novembre alle ore 18,00 presso la Libreria Ergot (P.tta Falconieri Lecce, nei pressi di porta napoli).
Diffondete ai vostri contatti e a quanti riteniate interessati.Rete Antirazzista Salento

mercoledì 27 ottobre 2010






27 OTTOBRE 2010 A BRINDISI LE INUTILI PROMESSE FESTEGGIATE DAI NO AL CARBONE CON UNA TORTA DI BUON COMPLEANNO PER LA NON-CONVENZIONE TRA ENEL E ENTI(COMUNE, PROVINCIA , REGIONE) PER LA CENTRALE DI CERANO.




Occorrerà aspettare 50 anni, come è successo ieri per il Petrolchimico sequestrato per inquinamento o si nasconderà tutto sotto lo zerbino come si rischia con L'INAIL di Brindisi declassata?

FOTO E VIDEO DI PUGLIANTAGONISTA.IT
http://www.pugliantagonista.it/openarea/convenzione_compleanno.htm

gianni vonghia RSU INAIL
Un anno è passato dai giorni in cui roboanti promesse e affermazioni di decisive svolte dei rapporti tra Il Comune di BRINDISI e l'ENEL, ma dalla montagna di parole sproloquiate negli incontri di allora non è scaturito nemmeno un topolino.
I manifestanti del gruppo NO AL CARBONE questa mattina hanno salutato l'anno trascorso con un'ironica iniziativa dinanzi al Comune di Brindisi, imbastendo un tavolino con una gustosissima torta ( infarcita di crema, cioccolata e bignè-vi assicuriamo , noi che l'abbiamo assaggiata che la mamma della NO AL CARBONE che l'ha confezionata avrebbe diritto ad una laurea in pasticceria) con la classica candelina e il coro del tanti auguri a TUTTI VOI.
Il plurale era d'obbligo, come lo esplicavano i cartelli raffiguranti i tre presidenti :il sindaco Mennitti, il presidente Ferrarese e il governatore Nichi Vendola, nel ruolo delle TRE SCIMMIE.
L'accusa ai TRE era quella che nel silenzio assenso la società elettrica ha continuato a bruciare milioni di tonnellate di carbone superando i tetti che furono stabiliti nella lontana convenzione del 1996, con tutte le ricadute ambientali conseguenti, ma che problema c'è?
Oggi sui giornali si parlava del pasticcio Petrolchimico con le aziende sequestrate, dopo che, a distanza di 50 anni dal suo insediamento, finalmente ci si è accorti che quelle fiamme che bruciavano prodotti chimici andati a male emettevano pericolosi inquinanti rilevabili nell'aria e al suolo. Blocco totale? No, semplicemente una pressione affinchè le stesse aziende effettuino degli interventi che dimostrino la loro buona volontà... e poi si ricomincerà a produrre...
Per il Carbone a GO-GO e relativi sottoprodotti occorrerà attendere cinquant'anni?
Nel frattempo a Brindisi in una delle realtà industriali più importanti del Mezzogiorno la sede INAIL, causa ristrutturazioni e tagli al bilancio, viene declassata ad una sede di un piccolo paese di provincia : con un'operazione simile , infortuni sul lavoro e malattie professionali che continuano a verificarsi sul territorio saranno pure loro tagliati o finiranno per essere invisibili , nascosti come la spazzatura sotto lo zerbino di casa?
Tutto ciò lo ha denunciato Gianni Vonghia ai nostri microfoni , mentre si stava recando a chiedere la solidarietà ai lavoratori INAIL al Consiglio comunale, contemporaneamente all'iniziativa dei NO AL CARBONE.
Insomma oggi c'è stata una giornata di educazione civica dinanzi all'ingresso del Consiglio Comunale, chissà se sarà stata compreso dai cosiddetti rappresentanti del popolo brindisino riuniti, a pochi metri, nel Consiglio stesso?
La redazione brindisina di Pugliantagonista.it
Brindisi 27 ottobre 2010

venerdì 22 ottobre 2010


ULTIM’ORA; MANTOVANO RISOLVE IL PROBLEMA DELLE PROTESTE A TERZIGNO: EVERSIONE!
http://www.pugliantagonista.it/openarea/terzigno.htm


22 ottobre le agenzie di stampa riportano le dichiarazioni di Mantovano su Terzigno:
LE PROTESTE? Fatte a fini eversivi!I Manifestanti antidiscarica? Appartenenti al filone dell’area antagonista e anarco-insurrezionalista!!!

…Si mormora che tra le anarco-insurrezionaliste di Boscoreale che questa mattina portavano grandi immagini della Madonna della neve incitandola a salvarli dal percolato, alcuni solerti uomini dei servizi di sicurezza giurano di aver intravisto tra esse il fantasma di Maria Soledad Rosas.
COSA CI ASPETTIAMO DA QUESTA SVOLTA ???
Coniata la parola magica “Eversione” ora si attende il coro di solidarietà dei partiti del centro-sinistra nei confronti dell’operato del Ministero dell’interno e delle forze dell’ordine e si chiederà immediatamente che i manifestanti siano perseguibili per i reati di devastazione e saccheggio a fini eversivi dell’ordine pubblico, degli ordinamenti costituzionali dello Stato attraverso atti ad impedire le funzioni del governo e delle istituzioni locali, attentato alla salute pubblica e attentato delle libertà economiche e del diritto di impresa, in particolare dei proprietari delle cisterne piene di liquidi sconosciuti che si recavano a sversare sotto la scorta delle forze dell’ordine il loro contenuto.
Sono imputazioni che insieme al reato di banda armata e quello di porto di materiale esplodente e da guerra . benzina, tric-trac, fumogeni, fuochi d’artificio, costeranno a coloro che saranno imputati diversi ergastoli e decenni di processi.
Nel frattempo, a fronte dell’allarme eversione, l’Esercito sarà messo sotto pressione con la richiesta di invio di uomini e mezzi particolarmente attrezzato per le scorte ai convogli Una partita di VTLM Freccia che il generalissimo La Russa aveva destinata all’Afghanistan sarà approntata in fretta in furia per essere ripitturata in bianco con grandi scritte “mondezza-escort”.
Molto probabilmente si chiederà di istituire un tribunale speciale a Poggioreale che giudichi gli eversivi.
Tutti i partiti “dell’arco parlamentare” si dichiareranno pronti a fronte al pericolo eversione con l’accettare che si creino strutture simili in tutte le regioni dove fenomeni eversivi come quelli di Terzino potrebbero accadere ed in particolare le regioni del Sud , Puglia in testa, candidate ad ospitare centrali nucleari, discariche incontrollate, rigassificatori, centrali a carbone, a biomasse , inceneritori, impianti fotovoltaici selvaggi. Ecc e che molto probabilmente saranno oggetto dell’attenzione di eversivi e inarco-insurrezionalisti pronti anche a plastiche e interventi di cambio di sesso per travestirsi da casalinghe, nonne antidiscariche , padri disperati…

La redazione di Pugliantagonista.it

22 ottobre 2010

lunedì 18 ottobre 2010


COMUNICATO STAMPA
19 OTTOBRE 2010 ORE 0930
presenza di solidarietà antirazzista

LECCE, CORTE DI APPELLO : KATER I RADES
, prossima la sentenza per l’affondamento di una nave carica di rifiuti molto speciali : bambini albanesi! Come si determineranno i Giudici alla luce delle richieste del P.G. Vignola?
Appello per una mobilitazione antirazzista permanente in Puglia a partire dall’udienza del 19 ottobre 2010 dinanzi alla corte di Appello di Lecce

Lo scorso 28 settembre Il P.G. Vignola ha fatto la sua requisitoria con la quale ha chiesto l'assoluzione per il comandante Laudario ( il comandante della corvetta Sibilla che speronò la Kater) e la conferma della sentenza per Namik Xhaferi ( l’albanese alla guida della Kater), la conclusione a cui è giunto il P.G. sbalordisce. Il 5 ottobre , presso la Corte di Appello di Lecce, hanno discusso le parti civili facendo rilevare la colpa che sussiste in capo a Laudadio nella causazione del naufragio.

II prossimo 19 ottobre inizieranno a discutere i difensori degli imputati.
Sarebbe clamorosa una sentenza di assoluzione dei militari italiani, ritenendo inaffidabili le testimonianze dei naufraghi superstiti, accettando la versione orale degli ufficiali di bordo,poiché italiani e sostenendo la tesi del pubblico ministero per le quali il comandante albanese e un centinaio di uomini , donne e bambini erano affetti da volontà suicida e, nonostante che viaggiassero sul mare a poco meno di dieci chilometri all’ora, abbiano fatto manovre spericolate per gettarsi sotto la prua della corvetta Sibilla , grande dieci volte la Kater.

Se ciò si verificasse, costituirebbe un precedente gravissimo, poiché si accetterebbe l’impunità della condotta militare in tutte le operazioni di peacekeping e controllo della sicurezza nazionale ed in cui qualunque cosa succeda non saranno perseguibili ,se causano morte o ferimento di civili. Sarebbe così sancito che la testimonianza delle vittime, è sempre inattendibile poichè affetta da malevolenza nei confronti dei loro carnefici e che varrebbe una decorazione al comandante delle vedetta libica che ultimamente ha mitragliato un nostro peschereccio senza ammazzare nessuno

Si spera che la futura sentenza non uccida per la seconda volte i bambini della Kater, ma anche il cuore dei loro genitori che ancora li piangono, ma anche la nostra coscienza. A Brindisi Roberto Aprile, Antonio Camuso insieme a pochi altri, in questi anni , hanno cercato di mantenere l’attenzione su tale fatto .

Affinchè non cada il silenzio su questa vicenda saremo , come antirazzisti domani presenti dinanzi al tribunale di Lecce per dimostrare la nostra solidarietà alle vittime e ricordando l’avvocato Giuseppe Baffa di Cosenza che, per presenziare alle udienze dieci anni fa, è morto in un incidente stradale a Taranto e saremo vicini a sua figlia Maria Vittoria Baffa , che coerentemente sta continuando a seguire quella causa, come altri avvocati e familiari delle vittime stanno facendo.
Coglieremo l’occasione domani per proporre una serie di iniziative nella nostra regione su tale tema, affinché nel caso di una discutibile sentenza si possa cancellare ciò che accadde il Venerdì Santo del 1997: un’assurda storia di follia razzista e xenofoba nei confronti degli albanesi che determinò la decisione di respingerli a tutti i costi, compresa l’affondarli in mare.

Antonio Camuso osservatoriobrindisi@libero.it
Roberto Aprile boboaprile@tiscali.it

Brindisi 18 ottobre 2010

mercoledì 13 ottobre 2010




LaRussa al Parlamento: mai militari torsero un capello a civili!Dateci le bombe!
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan19_parlamento.htm

Parte seconda
Oggi l’ipocrisia è andata in onda coperta da un falso patriottismo ,dando l’immagine di un parlamento succube di un’idea distorta di ciò che è e fa lo strumento militare .
Oggi si è colto ciò in pieno da come le dichiarazioni di LaRussa, sulla verginità dei nostri soldati , siano state accolte nel silenzio compiaciuto delle opposizioni, obbligandoci ad ammettere che effettivamente l’Italia non sarà mai ritenuta un paese con un minimo di tradizione militare e che gli italiani vogliono essere considerati popolo di suonatori di mandolini, mangiatori di spaghetti e salvatori di nonnette in pericolo.

“-Mai un nostro militare ha fatto del male ad un civile nelle missioni all’estero.”-
Dando l’immagine di un esercito fatto di educande, pronto a farsi scannare impunemente se l’altro è in inferiorità numerica o psicologica e i cui uomini dopo aver sparato ai cattivi, si mettono in ginocchio, facendosi la croce e chiedono perdono a Dio di ciò che hanno fatto e son pronti a dare il loro stipendio come risarcimento alle possibili vittime innocenti.
Insomma tutto l’opposto di ciò che ti anima nei momenti sconvolgenti, adrenalinici, dello scontro militare, che ti porta a sbudellare il nemico che esso si chiami in quel momento talebano , o bambino palestinese o serbo che ti tiri le pietre, o iracheno sui ponti di Nassirya o somalo al Check Point Pasta.
In quei momenti la tua pelle è in pericolo o c’è la paura di violare gli ordini o ci sono le leggi non scritte del cameratismo che ti fanno chiudere gli occhi se il tuo compagno di branda, che pochi minuti prima ti ha salvato, ora stia stuprando la figlia di chi ti voleva morto.
Tutto ciò vuol dire non sapere realmente ciò che porta nel cuore e nella mente di un uomo che è mandato a combattere in guerra.
Italiani brava gente.
Vi ricordate il somalo legato e con i genitali elettrizzati con un po’di scosse di telefono da campo? Come andò a finire? Praticamente un assoluzione:-“ Stavamo lì a giocare e il somalo si divertiva e ci ringraziò perché ebbe un erezione meglio di due pasticche di Viagra!”-

E la somala che fu fotografata con un proiettile di mortaio dinanzi alla vagina?
-“Voyeurismo! Tutto finto. Scherzavamo! L’avevamo pagata e lei era consenziente! “-
E l’ambulanza con relativa partoriente ed infermieri ammazzati sui ponti di Nassirya?
“-Legittima difesa !Le ambulanze sono pericolose”-
E il manifestante iracheno indifeso e freddato a terra?
“-Il militare aveva paura che, rinvenendo, facesse saltare in aria la caserma a cui facevamo la guardia!”-
E la bambina afgana ammazzata su una Toyota bianca che viaggiava sulla corsia opposta di un nostro convoglio?”-
“- Colpa sua . Le Toyota bianche le usano i terroristi , doveva chiedere a suo padre di ridipingerla di rosa!”- http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan_oss_3.htm

Tutto ciò oggi non c’era nella testa di chi ascoltava LaRussa
.
Tutti in Parlamento, oggi pendevano dalle labbra del nostro ministro, pronti ad applaudirlo intonando il fratelli d’Italia , ma noi ci domandiamo :
”-Perché tanta urgenza, esattamente un anno fa quando si permise che il governo emanasse una legge che decretava l’impunità per i delitti fatti dai militari all’estero contro i civili?”-
La logica ci impone che se è vero ciò che oggi ha affermato LaRussa allora quella legge inserita nel decreto milleproproghe di fine d’anno per rifinanziamento delle FFAA all’estero si dovrebbe abolire perché inutile! (vigore il 1 gennaio 2010, la 197/2009) vedi http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan_15_killteam.htm
Non è questo il governo della semplificazione?
Agitare il mito del Buon soldato Italiano che canta Faccetta Nera per andare a liberare gli schiavi di Ailè Sellassiè a quanto pare funziona, allo stesso modo con il quale funzionò nel 1936 , quando addirittura un bel gruppo di “antifascisti” chiesero spontaneamente di essere arruolati per andare a combattere in Abissinia.
Potenza dell’Illusionismo!!
A quanto pare gli occhi spiritati del Mago La Russa riescono ad ipnotizzare i rappresentanti di un popolo intero.
Lo scopo di tutta la tiritera di oggi? Assolvere il governo e i generali dalle morti degli ultimi alpini, frenare la volontà popolare del ritiro immediato dall’Afghanistan, fare accettare la permanenza dei nostri militari ad Herat per ancora troppo tempo e inviare altri aerei bombe e quanto più si abbia perché quella è la realtà e la necessità della guerra
Da BOMBE AEREE RASSICURANTI parte seconda
La parte prima è su http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghan18_bombe.htm


Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
13-10-10

venerdì 8 ottobre 2010




BRINDISI 8 OTTOBRE 2010


MANIFESTAZIONE STUDENTESCA ORGANIZZATA DA UDS PER LA SCUOLA PUBBLICA E CONTRO LA RIFORMA




LE PRIME FOTO SU




giovedì 7 ottobre 2010



Esercito a Reggio Calabria? Risposta inutile ad un deprecabile equivoco.

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/futur_mil_17.htm


Il colonnello Custer ed il suo 7 reggimento erano ormai alle costole di Toro Seduto e dell’ultimo pugno di rognosi Sioux scampati alle numerose operazioni di controllo del territorio.
Custer poteva ritenersi soddisfatto: appesi alle pareti della suo carro c’erano i manifesti con taglia riguardanti i trenta più pericolosi capi indiani ribelli e ben ventinove di essi erano barrati con una bella X a significare che erano stati uccisi o catturati, e ben presto anche l’ultimo, Toro Seduto sarebbe stato tra le sue mani.
A questo punto il grado di generale gli sarebbe stato concesso e questo grande successo lo avrebbe fatto salire tra le grazie del Presidente e degli uomini più insigni del governo e dell’economia , la sicurezza di un bel posto in Parlamento e magari …chissà un bel giorno a salire sullo scranno della Casa Bianca ci sarebbe potuto essere anche lui…
Ben altra cosa era la situazione per Toro Seduto : i suoi capi migliori non c’erano più, i giovani lo avevano abbandonato preferendo alle battaglie campali e alle ritirate strategiche , le facili incursioni a fattorie di coloni e sconfinamenti nel vicino Messico, i vecchi guerrieri erano ormai stanchi e non vedevano l’ora di tornare dalle squaw nella riserva e morire in santa pace per vecchiaia.
Toro Seduto dopo aver valutato l’ultima offerta del Gran Capo bianco ovvero arrendersi, far ritornare i guerrieri nella riserva e per lui un posto nel circo di Buffalo Bill, decise di accettare e in segno resa e di volontà di pace inviò, tramite un messaggero, la sua lancia di guerra, quella alla quale nessun capo indiano si sarebbe mai separato se non in punto di morte.
Ma per Toro Seduto, arrendersi ed andare a fare il pagliaccio in un circo , non era come morire? Quindi addio alla sua bella lancia, ornata degli scalpi di decine di bianchi, che lui, con le sue proprie mani, aveva scotennato in cento battaglie.
La sfortuna volle che il messaggero prima di giungere al campo di Custer si fermasse presso una taverna gestita da un comancheros e scolatosi una bottiglia di pessimo wisky arrivò in condizioni pietose al campo dei bianchi e le poche parole che biascicò, unite con quella lancia ornata di scalpi di bianchi furono male interpretate, con le conseguenze che noi tutti conosciamo….il disastro di Little Big Horn..Custer ammazzato…il conseguente invio di un intero esercito contro un pugno di indiani ladri di galline e di cavalli. Ben altra cosa fu il guadagno che ricadde su fornitori dell’esercito e dell’intera lobby politico-militare che , vincendo l’ultima battaglia contro i pellerosse, incominciò a dedicarsi alle imprese all’estero aumentando influenza e business.

A distanza di un centinaio di anni gli equivoci si ripetono e la mancanza o la non volontà di comprendere i linguaggi “criptati” degli indigeni autoctoni comporta un grave esborso allo Stato e alle tasche dei cittadini in denaro e sangue .
Santino Riccio, l’ultimo dei capi della ndrangheta reggina era al colmo di un attacco depressivo: con l’arresto di Totò, Mimmo e Lorenzo, la tradizionale partita a scopa della domenica nel suo modestissimo bunker con idromassaggio, megaschermo, cappella con organo del Seicento, con chi l’avrebbe potuta più fare?
Ad uno ad uno quei fetenti dei carabinieri e dei loro amici li avevano scovati tutti i suoi luogotenenti. Erano andati a pescarli nei cunicoli, nelle grotte sotterrane, dietro muri di cemento armato, insomma, dove sino allora si pensava impossibile trovarli!!!
Purtroppo la tecnologia avanzava e nascondersi sotto terra sembrava inutile. Elicotteri e aerei con radar e sonar, satelliti spia con visori all’infrarosso e qualche maledetto appartenente ai clan perdenti, che aveva fatto qualche soffiata, avevano provocato un vero disastro.
Ma la cosa che più non gli andava, era che, gli amici delle logge massoniche coperte di Reggio, Catanzaro, Crotone e Cosenza, tutto ad un tratto, risultavano irreperibili, fuori all’estero per congressi, affari, viaggi di piacere o semplicemente affetti da gravi malattie …maledetti!!!…lui che li aveva fatti arricchire , farli eleggere sindaci, consiglieri, amministratori, deputati o senatori, ora da loro veniva trattato come un appestato col rischio di ritrovarsi una mattina con i cani poliziotto nel suo rifugio a ringhiargli sulla faccia!!!
“-Basta! “-disse Santino”- questa volta mi arrendo e se non mi aiutano gli “amici” ne racconto delle belle sul loro conto!”-
Presa questa decisione occorreva far arrivare un messaggio al Procuratore Capo, un messaggio esplicito di resa , l’equivalente di una lancia spezzata!
Fu così che decise di inviargli l’oggetto che gli ricordava i momento più bello della sua carriera , quando alla testa dei suoi uomini fece fuori con un colpo di bazooka la macchina blindata che trasportava Peppino, il capo clan rivale della Piana di Gioia Tauro, divenendo lui il capo della ’ndrina calabrese.
Per Santino staccarsi da quel simulacro , quel bazooka che aveva abbellito per tanto tempo il suo bunker fu un momento tristissimo, ma ormai la decisione era presa: la resa era inevitabile per poter salvare il patrimonio di tutta la “famiglia” sparso in mille banche offshore e a rischio di esser “cuccato” dalla Finanza in vena di medaglie.
Il procuratore Giovanni Ildritto, che in quei giorni era in vacanza a Cannittello, quando seppe che Santino gli aveva mandato un regalo in segno di resa saltò sulla sedia!
Possibile? Allora la guerra era vinta e finalmente avrebbe potuto godersi i frutti di un lavoro indefesso e costato tanti sacrifici!
Sì, ma dove aprire quello scottante pacco senza che vi fosse qualche ficcanaso a immortalarlo con una foto compromettente?
Fu così che lui e i suoi assistenti e la scorta decisero di “inguattarsi” dietro un pilone di cemento che da qualche mese era sorto alla periferia del paesino calabro e che doveva essere il primo di una serie che avrebbe unito finalmente l’isola al continente con il Famoso Ponte sullo Stretto.
Un bel Pilone, grande, solido , immenso e ancora infiocchettato da quando Berlusconi era venuto ad inaugurarlo, ma che ora giaceva abbandonato sommerso da carcasse di auto, copertoni usati, carogne di gatti morti e cataste di schede elettorali falsificate.
La confezione regalo fu scartata da mani ansiose. Dal rumore e dalla consistenza si pensava ad una tela antica in tema religioso, con raffigurato un facoltoso penitente prostrato davanti ad un santo; già altre volte, in Sicilia, questa procedura si era accompagnata con la resa di qualche boss famoso. Il contenitore tubolare, metallico , di colore verde era invitante, ma risultava difficile la comprensione del meccanismo di apertura. Di fronte all’imbarazzo del giudice accorse in aiuto il carabiniere scelto Gennariello Dioceneguardi che, con fare saccente , riuscì inizialmente a far scorrere una parte di esso verso l’esterno, senza però altro risultato.
Poi dopo le insistenze del giudice e tanti scossoni e scuotimenti per estrarre il dipinto “ di resa” da quel tubo misterioso, il CC Gennnariello, soddisfatto, indicò un pulsantino:
“-Ecco da dove si apre! Basta premere qui!”-
BOOOOOMMM !!!
Dio Santo !!!
Da quel c…. di tubo invece di uscire un quadretto seicentesco partì un missilaccio che, sfiorando giudice e mezza procura di Reggio Calabria, andò a finire contro il Grande Pilone.
Dio mio!!!
Quell’opera maestosa che sarebbe dovuta essere indistruttibile , si sbriciolò come un castello di sabbia. Sì, perché purtroppo gli amici di Santino, di sabbia di mare e pochissimo cemento avevan fatto quel pilone che, cadendo, sotterrò la monnezza sottostante.
“-E mò, chi glielo dice a Berlusconi che siamo stati noi a buttarlo giù?”-
Dopo un lungo confabulare si decise di montare una bella messinscena : trasportato il tubo maledetto e scaricato davanti al tribunale , il carabiniere Gennariello telefonò ad un giornale locale dicendo che c’era un regalo per il giudice antindragheta
Sappiamo tutti come poi sono andate le cose…
Il ritrovamento del bazooka vuoto, il can-can mediatico sulla “sfida allo Stato “ e poi gli strilli di Castelli, il giorno dopo, quando scoprì che l’ennesimo sabotaggio aveva colpito una opera di siffatto valore artistico.
Tutto ciò ebbe come conseguenza la richiesta generale e bypartisan dell’invio dei carri armati a Reggio Calabria, o meglio, nel capoluogo ne mandarono uno e lo misero dinanzi alla Procura ostruendo l’ingresso al giudice e ai suoi uomini ed impedendogli così di accedere ai fascicoli delle inchieste in corso.
Tutti gli altri carri armati li utilizzarono per scortare le betoniere di cemento “ arricchito con sabbia di mare” di proprietà di Santino, per costruire in fretta in furia l’Opera Maxima del Leader Supremo che fu visto il giorno del taglio del nastro concedere allo stesso Santino l’onorificenza di cavaliere del lavoro…

Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
osservatoriobrindisi@libero.it
Brindisi 7- 10-10



domenica 3 ottobre 2010


L’ultimo saluto a pugno chiuso al compagno partigiano Raffaele De Grada ( Raffaelino)

http://www.pugliantagonista.it/archivio/raffaele_de_grada.htm

Premessa
Sono appena di ritorno dalla prima assemblea della neocostituita sezione dell’ANPI di Brindisi, il tempo di accendere il PC per uno sguardo veloce prima di correre a lavoro, quando sotto gli occhi scorre un annuncio che ti fare un balzo al cuore e ti costringe a ripercorrere idealmente 40 anni di impegno politico vissuto avendo come riferimento valori che si identificavano con uomini come De Grada.:-“ Raffaele de Grada, critico d’arte, scrittore, comunista e partigiano è morto ieri 1 ottobre 2010 a Milano”-

Raffaele De Grada Jr

De Grada, un nome che ha accompagnato la mia generazione negli anni della gioventù vissuta a passo di corsa, ma sapendo che, nel caso avessimo smarrito la strada sarebbe bastato semplicemente fermarsi, riprender fiato e chieder consiglio a uomini come “Raffaelino”.

Lui, borghese e figlio d’arte, critico e scrittore, comunista e comandante partigiano, lui, che nel periodo buio della guerra, insieme a Pajetta e Curiel fondò quel Fronte della Gioventù ( da non confondersi con l’organizzazione giovanile neofascista che negli anni 60 provocatoriamente assunse l’omonima sigla) che a Milano e Firenze fornì alla Resistenza una agguerrita generazione di giovani partigiani, lui comandante delle brigate partigiane fiorentine, lui, prima voce di Radio Milano il 27 aprile 1975, lui segretario italiano negli anni 50 a Parigi,del Comitato Mondiale dei partigiani della Pace, lui uno dei primi firmatari della dichiarazione di Stoccolma per la messa al bando dell’atomica sul Pianeta,…lui e Francesco Leonetti la coppia di intellettuali in perenne dibattito e messa in discussione di certezze e ideologie, lui che da parlamentare comunista , passò gli ultimi anni di impegno politico da consigliere comunale milanese tra i banchi di Democrazia Proletaria e che fu anche direttore del giornale dell’estrema sinistra Fronte Popolare, mentre Francesco Leonetti transitava quel che rimaneva del PC(m-l)I , e gli eredi di Servire il popolo e dell’Unione dei comunisti italiani ( marxisti-leninisti) , alla fine degli anni 70 , nell’Area dell’Autonomia Operaia.

Uno scherzo del destino, ma forse semplicemente la vera immagine di quanto gli anni 60 son stati crogiuolo di idee, sperimentazioni, ripensamenti, passioni immense e profondi capovolgimenti è proprio quello che lega Raffaele De Grada con quell’area del marxismo leninismo (che spesso è stata ritenuta semplicemente l’idiota pappagallo della retorica propaganda maoista) che il sottoscritto e tanti altri giovanissimi nel 69 abbracciammo con entusiasmo: fu in quel magma incandescente che erano gli ambienti universitari ed intellettuali “rivoluzionari” milanesi che Aldo Brandirali il discusso capo di Servire il Popolo conobbe la figlia di De Grada e la sposò, divenendo il genero che, nel 1975, fulminato sulla via di Damasco abbandonò allo sbando il suo piccolo partito maoista e tempo dopo divenne , purtroppo, uomo di punta di un altro crogiolo politico, quello che attraverso Comunione e Liberazione ha portato all’avvento a Milano di re Roberto Formigoni.

Un destino che vuole oggi, a dare l’ultimo saluto al suocero, sia stato lo stesso Brandirali con le parole che tutti noi avremmo dedicato a Raffaelino:”-… appassionato parlamentare comunista ed esempio di come si vive stupiti dalla bellezza e moralmente impegnati per la giustizia…-

Sì, occorre una nuova generazione di appassionati comunisti, amanti della bellezza della vita , capaci di gustare il profumo, sempre più difficile da trovare, dei prati in fiore, delle spighe di grano appena falciato, del sudore dei corpi di contadini e operai soddisfatti del lavoro quotidiano perché consapevoli che esso non produce mezzi di morte e di guerra ma sicuro progresso per i loro figli e non in antitesi con le esigenze delle altre specie del nostro pianeta.
La Pace e la Giustizia, due testimoni da raccogliere dall’eredità delle battaglie di Raffaele De Grada affinché, quando toccherà il nostro momento di lasciare ad altri il nostro cammino di impegno , possiamo scrivere le stesse parole con le quali , la madre di Raffaele , anche lei borghese, divenuta comunista e partigiana, Magda Ceccarelli chiude il suo Diario - di resistente- ( premiato pochi giorni fa a Pieve Santo Stefano, ultima gioia per Raffaele) narrando del primo giorno di libertà dal nazifascismo “- E' bello vivere e soprattutto aver vissuto così. Aver portato un piccolo contributo, un sacrificio di lacrime e di azione. Aver aiutato a vincere.Essere stati nel vero. Sempre,senza confusioni, senza incertezze, senza pentimenti. Aver visto chiaramente la strada e averla seguita. Essere stati onesti nella nostra fede. Lascio che i ragazzi bivacchino e mi addormento. E' la prima notte di pace”-
Un saluto a pugno chiuso a Raffaele e a mamma Magda.

Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
Brindisi , 3 ottobre 2010