giovedì 29 dicembre 2011



Monsignor Talucci: niente comunione a gay e coppie irregolari:



Domanda : si puo fare un eccezione per le barche?



ANSA) - BRINDISI, 28 DIC - Si puo' amministrare la comunione ad omosessuali che apertamente rivendichino questo loro status senza pentirsi? Per l'arcivescovo di Brindisi Rocco Talucci decisamente no in quanto ''una cosa e' la umana comprensione alla quale tutti siamo chiamati. Ma elogiare l'apologia della omosessualita' - dice - mi pare troppo''. Lo afferma in una intervista rilasciata tempo fa al blog Pontifex e ripresa oggi dal quotidiano brindisino Senzacolonne. ''La comunione - sostiene mons. Talucci - non puo' essere amministrata a coloro che sono in peccato grave''. (ANSA).

sabato 24 dicembre 2011



BUON NATALE 2011






RICORDANDO UN VERO CRISTIANO



DON CAMILLO TORRES , PRETE GUERRIGLIERO, MORTO IN COMBATTIMENTO NEL FEBBRAIO DEL 1969






Lo ricordiamo con un Cristo molto particolare , dipinto in suo onore dagli artisti cubani.

per saperne di più:
http://www.pugliantagonista.it/camillo.htm


martedì 13 dicembre 2011







14 DICEMBRE 1971 FASCISTI DEL MSI ASSALTANO CORTEO SUDENTESCO SPALLEGGIATI DALLA POLIZIA NELLA MATTINATA, PO IN SERATA ASSALTANO LA SEDE DEL CIRCOLO LENIN E ACCOLTELLANO LO STUDENTE DONATO PECCERILLO...e come nel caso di Benedetto Petrone l'accoltellatore, il capo del fronte della Gioventù brindisina riesce a dileguarsi grazie alla rete di complicità e coperture che ha da tutto il MSI










lunedì 12 dicembre 2011



12 dicembre 1970. Il giorno che fu ucciso Saverio Saltarelli

per le notizie sulla morte di Saverio vai a Saltarelli http://www.pugliantagonista.it/archivio/saverio_saltarelli.htm

Centro Servizi Culturali di Brindisi, 11 dicembre 1970, ore 18.00. La sala lettura della biblioteca del Centro Servizi Culturali è piccola e contiene a malapena i giovani del Movimento studentesco brindisino riuniti apparentemente in una delle tante assemblee che in quei giorni di scioperi e manifestazioni studentesche si sono succeduti in città. Il Movimento studentesco a Brindisi in realtà è strutturato organizzativo nella forma degli intergruppi, ovvero è la sigla nella quale si ritrovano gli studenti attivi nei diversi gruppi della sinistra estraparlamentare presenti in città e saltuariamente anche di quelli iscritti alla FGCI..
Quella sera sono presenti i giovani del Circolo Lenin di Puglia, tra essi Donato P , Rosella A, Carletto D, Roberto G, poi quelli delL’Unione dei Comunisti Italiani ( Marxisti –leninisti) con Nico L, Giacomo M, il sottoscritto, Cosimo R, Carlo P, Pino U., poi c’è il gruppo del PCd’I (m-l)”linea nera” che da lì a poco confluiranno in parte nel Manifesto ed altri fonderanno Lotta Continua brindisina, tra essi Salvatore De Carolis poco più che 13 enne ed infine i rappresentanti della FGCI.
L’atmosfera è elettrica ed ognuno fa fatica a star seduto sulle sedie e a fatica si riesce a mantenere anche per solo un minuto il silenzio.
“-Basta compagni! Cerchiamo di iniziare questa riunione e sbrigarci! Dobbiamo decidere cosa fare per il 12 , e non sappiamo se riusciremo a fare i volantini!-“
A prender la parola è Donato che spiega quello che è successo alle prime luci dell’alba:
Questa mattina alcuni di noi hanno ricevuto la visita della polizia che ha portato un invito a quelli che loro considerano i capi del Movimento , di presentarsi in Questura.
Lo abbiamo fatto facendoci accompagnare da un avvocato ( se la memoria non erra dovrebbe essere stato Stefanelli) .
Giunti in questura ci hanno fatto leggere una circolare del Ministro dell’interno, la copia del divieto di manifestazione pere le strade di Milano dove si doveva svolgere un corteo della sinistra rivoluzionaria per ricordare la strage di Strato e chiedere la liberazione di Valpreda, ed infine ci hanno diffidato di recarci a Milano il 12, ammonito di non compiere fesserie in città e di comunicare agli studenti che in questi giorni sono stati al nostro fianco in tante lotte , dicendo loro che la polizia bloccherà qualunque pulman, bus, treno, auto che porti da fuori Milano , sino in centro, studenti provenienti da qualunque parte d’Italia, pena l’essere denunciati e incarcerati.
La discussione su questo grave precedente durò un’ora buona con un parte orientata a ignorare il divieto ed arrivare a tutti i costi a Milano, un’altra decisa a manifestare per le strade del centro brindisino ed infine un’altra parte motivata dal fatto che una parte delle scuole sono sotto occupazione, con una presenza minoritaria di studenti presenti in esse, e quindi la sola possibilità di indire semplicemente un’assemblea che veda incontrarsi i rappresentanti degli studenti dei diversi istituti.Alla fine, tra tanti malumori, la decisione è quella di un volantinaggio in tutte le scuole e poi una assemblea interstudenti davanti al l’ingresso delClassico, a Corso Rtoma.
La mattina del 12 è un continuo distribuire volantini con estenuanti discussioni con studenti che ci criticano per non aver indetto la manifestazione. Poi in serata attraverso al TV ci arrivano le prime notizie degli scontri a Via Larga a Milano.A notte fonda a casa di Nico L squilla il telefono. Nico è l’incaricato per la stampa e propaganda dell’Unione , UCI (m-l) e il referente ufficiale e distributore del suo giornale nazionale Servire il popolo.
Da Milano, dall’ufficio politico diretto da Aldo Brandirali arrivano parole dure ma che esprimono, oltre che rabbia e dolore ed impartire ordini per creare una grande mobilitazione in solidarietà allo studente ucciso in serata, c’è anche la preoccupazione che questo sia solo l’inizio di un prossimo bagno di sangue che potrebbe evolversi in un golpe militare.
“- il corteo di anarchici, internazionalisti al quale partecipavano anche gruppi di giovani del nostro partito, è stato attaccato duramente dalla polizia e Saverio Saltarelli, un giovane di 23 anni è stato ucciso con un colpo di lacrimogeno al cuore, Le cariche sono state violentissime e i poliziotti hanno usato i fucili come clave… un compagno del movimento Studentesco ha avuto il casco da motociclista letteralmente spaccato a metà ed è gravissimo…-“
Nico con il suo pizzetto alla Lenin lo ritrovo la mattina del 13, grigia, uggiosa , con un sole che tarda a farsi vedere nella nebbia, dinanzi all’ingresso del mio istituto l’industriale G Giorni, mentre urla al megafono rivolgendosi agli studenti che stanno per entrare… Questa morte assurda che cade ad un anno esatto dalla strage di pazza Fontana, nella stessa città martoriata e simbolo della Resistenza a nazifascismo lascia tutti noi, svuotati da quella spinta gioiosa che ci sosteneva dal lontano agosto del 1968, quando l’avventura del Movimento studentesco brindisino aveva preso inizio.
Ora ci si sente in guerra, in una guerra che non siamo stati noi a dichiarare ma che molti vorrebbero addossarci per aver voluto con la nostra innocenza cercare di dare l’assalto al cielo, sognando la rivoluzione, il socialismo, operai e studenti uniti nella lotta, agnelli Pirelli ladri gemelli!!!
Saverio, un ragazzo di cui non conosciamo il volto diventa per noi il simbolo di tutte le viittme della reazione poliziesca e statale alla nostra voglia di cambiare il mondo
AC
Archivio storico Benedetto Petrone
Brindisi 12 dicembre 2011

venerdì 9 dicembre 2011








11 DICEMBRE 2011 ore 10,30






SIT- IN NO CIE Restinco (BR)






in solidarietà ai migranti reclusi in lotta


FOTO SU



http://www.pugliantagonista.it/openarea/iniziativa_nociebrindisi_11dicembre2011.htm









CHIAMIAMOLI PER NOME, CHIAMIAMOLI OMICIDI!

Bocconi di rabbia ed amarezza per ogni notizia annunciata dai “giornalisti col marchio”. 3 morti, forse 35 i dispersi, tutti gli altri spediti nel cara/cie di Restinco, dopo neanche tre ore dalla tragedia. Li abbiamo visti salire su un pullman scortati dagli uomini in divisa, illuminati in viso dalla luce di una videocamera invadente, e disturbati dalle domande di una giornalista tutta intenta a sottolineare la massima efficienza delle forze dell’ordine e a rassicurare gli ascoltatori che i “clandestini sono tutti adulti” e che “saranno accompagnati nel centro di accoglienza di Restinco”.
Lo yacht di 11 metri è ancora lì, incastrato fra gli scogli della costa di Torre S.Sabina, ondeggia con violenza e, minaccioso, lascia immaginare ciò che è accaduto solo poche ore prime. Si cercano i cadaveri, si aspetta che i corpi vengano sbattuti sugli scogli dalle onde, aggressive e letali.
“Colpa del forte vento, colpa del mare troppo agitato”…e l’ennesimo vortice di rabbia si anima nello stomaco, e riporta alla mente tutte le tragedie che diventano la notizia di pochi minuti, che si smaterializzano in poche ore, che scompaiono dalla mente come scompaiono dalla vista i migranti, chiusi velocemente nei c.i.e. affinché nessuno veda, affinché nessuno sappia .
Saremo di fronte al c.i.e. di Restinco l’11 Dicembre, a denunciare a gran voce che la colpa di tragedie come quella di ieri non è imputabile alla forza inarrestabile del vento e alla rabbia incontrollabile del mare, ma alle leggi razziste dell’insaziabile Europa che vieta ai migranti di raggiungerla senza il pericolo di morire affogati, evitando di esser buttati in mare da scafisti/criminali, senza la paura di esser visti dalla polizia.
Saremo di fronte al c.i.e. ad urlare che la disumanità con la quale si decide di chiudere uomini scampati alla morte in posti come il lager di Restinco non sarà mai tollerata, che non daremo pace a nessuno fino a quando tutti i Centri di identificazione non saranno chiusi e fino a quando ogni recluso non diverrà uomo libero.
28 Novembre 2011 NO CIE BRINDISI
info al sito http://nociebr.noblogs.org/

domenica 30 ottobre 2011



GIORNATA NAZIONALE NO AL CARBONE



BRINDISI 29 OTTOBRE 2011



PRESIDIO DINANZI ALLA CENTRALE AL CARBONE DELL'EDIPOWER



FOTO E VIDEO E LINK SU



lunedì 24 ottobre 2011






Don Mazzi il prete scomododell’Isolotto è morto!
23 ottobre 2011 Don Mazzi , l’icona dei preti “indignados” del 68 e colui che portò lo spirito della Resistenza e della democrazia nel cuore del popolo della Chiesa ci ha lasciato!
http://www.pugliantagonista.it/archivio/don_mazzi.htm


Nell’era dei media in cui è la notizia più sensazionale quella che fa audience . la morte di un vecchio prete che da giovane era stato un gran rompicoglioni è stata cancellata dalle prime pagine di giornali e tv nascosta dalla morte di un campione di moto o da una “troppo pacifica” manifestazione NO TAV.
Ci tocca a noi, che fummo allievi di questo “cattivo maestro” della Chiesa, a ricordarlo con gioia e tanto dolore per la sua scomparsa, riflettendo quanto influirono, nel mondo cattolico più sensibile alle istanze sociali, le battaglie che Don Mazzi e tanti preti “impegnati” condussero per poter far sì che la comunità religiosa fosse parte integrante di quelle istanze di cambiamento provenienti dall’intera Umanità , esattamente 50 anni fa ,
La richiesta era che la Chiesa contribuisse a far riacquistare il senso della ragione al mondo di allora, mettendo da parte le illusioni che un capitalismo rampante e neocolonialista elargiva ad una parte del mondo, per rapinarne un’altra, con la benedizione della Chiesa in nome dell’anticomunismo e del “meglio morti che rossi”.
Ricordare Don Mazzi, senza parlare della comunità dell’Isolotto, sarebbe una bestemmia e lo faremo con le sue parole quando intervistato da Carlo Falconi che scriveva per l’Espresso gli chiese quali furono le “cause eccezionali”che portarono alla nascita di quella esperienza cattolica di base che fu esempio e guida per tante altre comunità che nacquero in tuta Italia segno di un movimento di “indignados” della Chiesa cattolica degli anni 60.
“…L’Isolotto fu l’incontro di preti non assimilati al sistema con una popolazione sradicata da altri luoghi che si ritrovò ad iniziare una vita in un quartiere in cui si doveva ricominciare da zero. Una realtà urbanistica sociologica assolutamente originaria che rese possibile ai suoi abitanti di organizzarsi e strutturarsi autonomamente. “…
Ma quale la differenza tra le realtà dei tanti quartieri ghetto che crescevano come fughi e satelliti delle città industriali in espansione in quei travolgenti anni 60?
“…Ebbene se i suoi abitanti avessero deciso di omologarsi l’Isolotto non sarebbe mai nato, invece essi decisero di fare esclusivamente da sé e tutti insieme, in piena autonomia, dopo aver discusso di ogni decisione ed averla adottata a maggioranza”…
In questo contesto il merito di don Mazzi , inviato come parroco dal cardinale Elia Dalla Costa fu quello di rifiutare di imporre la struttura della parrocchia-tipo e si rivolse ai parrocchiani chiedendo cosa desideravano che si facesse insieme. Insomma portò lo spirito più vero del messaggio di Cristo, che mutueremmo con il detto maoista, che il prete come il vero comunista debbono “servire il popolo”.
L’incontro tra un popolo “senza radici” in un quartiere che doveva essere ghetto di emarginazione e un prete che anche lui aveva provato sulla propria pelle il senso dell’abbandono traumatico, con la morte prematura della madre, fu esplosivo.
Il giovane don Mazzi entrato in seminario nel 1940, l’anno in cui l’Italia entrava in guerra, e vi rimase sino al 1949, ma già allora diede segno di essere un bastian contrario, evitando di passare il suo tempo libero tra preti e seminaristi e preferendo trascorrerlo con i contadini del Mugello, credenti sinceri ma sfiduciati della Chiesa, troppo lontana e sorda alle loro esigenze.
Grazie ad un prete suo compaesano, che lo mise a conoscenza della esperienza dei preti –operai di Francia e la lettura degli scritti del cardinale Suhard, di padre Loew, don Michonneau, ma innanzi tutto grazie all’incredibile fortuna di avere don Lorenzo Dilani suo compagno di studi col quale tradusse il libro “Francia , paese di missione” di Godin, andò a maturare l’idea di voler realizzare le speranze che aveva raccolto dall’umile gente della sua terra, uscendo fuori dalle strade battute dai suoi confratelli, come un NO TAV che si avventura per i sentieri di montagna per aggirare gli sbarramenti delle truppe di occupazione in Val Susa.
.Quando nel ’54 fu inviato all’Isolotto, dal cardinale Dalla Costa, si convinse di aver raggiunto la Terra Promessa: poteva cominciare partendo da zero come lo avevano fatto gli Apostoli alla nascita della Chiesa.
Nel quartiere non vi era né parrocchia , né canonica ed aveva a disposizione solo due stanze in una casa in comune in un lotto di INA-Case.
Ad affiancarsi a lui giunse un’altra figura con la quale il suo operato si fuse, quasi rendendo indistinguibili l’uno dall’altro: don Sergio Gomiti.
In seguito, dopo aver condotto la missione pastorale tra mille difficoltà, giunse una chiesa con annessa canonica che ben presto divenne un a specie di centro sociale autogestito.
I primi problemi affrontati furono quelli della povertà nell’Isolotto e l’apertura dei fedeli agli emarginati, della liturgia e della vita comunitaria, in uno scambio simbiotico tra laici e preti, intellettuali ed operai, interpretando il Vangelo come buona novella per i poveri e invito alla solidarietà e alla fratellanza nei fatti.
L’abolizione del denaro nella comunità dei fedeli.
Volendo realizzare la comunione dei beni, di fronte al rischio di affidarsi agli organismi finanziari per l’amministrazione ( le banche) e ritenendoli elementi liberticidi dovettero abbandonare il progetto. Avevano scacciato il denaro dalle funzioni religiose che dovevano essere gratuite e aborrendo il Dio Denaro, anche in forma di carità presente nella sacralità della parrocchia, decisero di far sì che l’opera caritatevole, nei confronti dei bisognosi, fosse assunta direttamente da singoli e famiglie, sia che si trattasse di ospitare orfani o dare lezioni, ecc
L’abolizione delle liturgie superflue
Un’altra bestemmia fu l’abolire le pratiche devozioniste non necessarie, novene, ecc, mentre si anticipò con la semplificazione e la parziale abolizione del latino quello che fu poi lo spirito del Concilio.
La canonica ben presto divenne luogo dove posero le basi le diverse branche dell’Azione cattolica o delle ACLI , ma dopo averle ospitate esse, gentilmente, dopo l’ospitalità di un anno per renderle autonome, venivano invitate a lasciare i locali affinché la parrocchia ritornasse nelle disponibilità del popolo di Dio
Nel ’58 la svolta.
Fu l’anno degli scioperi per i licenziamenti alla Galileo e la chiesa divenne sede di assemblee di solidarietà dalle quali nacque poi la spinta della necessità di aprirsi anche ai problemi che assillavno il nostro Paese e il mondo ovvero con le parole di Don Mazzi :…”vivendo il Vangelo come una dimensione di autentica incarnazione…”
Furono dieci anni di crescita, esperienze uniche che resero l’Isolotto una comunità scomoda nella Chiesa che doveva confrontarsi con la guerra tra i Blocchi, le guerre di indipendenza anticoloniali in tutto il mondo , l’acuirsi della disparità tra sociali.
Nel 68 la comunità dell’Isolotto ormai è parte di un movimento trasversale che percorre il corpo della Chiesa che in ceri momenti vive profondi momenti di contestazione.
Quando i fedeli occupano il Duomo di Parma , il 14 settembre, richiedendo il diritto all’Assemblea, ed il Papa che pubblicamente, in udienza generale, li condanna, la Comunità dell’Isolotto invia , il 22 settembre una lettera di solidarietà che elenca le critiche… “ ad una Chiesa invischiata al sistema, incatenata agli interessi finanziari dove Papa , vescovi e sacerdoti qualificati sono ricolmi di onore e potere …e di beni…. E dove la parola carità e comunione sono una lapide imbiancata su un sepolcro che nasconde putridume e inimicizia strutturale verso i poveri, e una mancanza di vero amore che gridano vendetta al cospetto di DIO…-“
La riposta dell’apparato repressivo ecclesiastico fu durissima: il cardinale Florit intima in una lettera a don Mazzi di ritrattare o dimettersi
Il 9 ottobre è la comunità parrocchiale che si autodenuncia assumendosi la responsabilità della solidarietà ai contestatori di Parma.inizia la guerra tra Osservatore romano e i fedeli fiorentini che raccolgono firme in tuta Firenze a in solidarietà a don Mazzi.
Il 31 ottobre sono 4000 persone che si riuniscono all’isolotto per approvare una lettera che invia il cardinale Florit a confrontarsi con loro.
Il 6 novembre 1968 il cardinale Florit rientrato dal Brasile va in Vaticano per radunare le truppe. Mentre l’Unità e il Lavoro pubblicano una lettera a favore di don Mazzi e contro Florit di centootto sacerdoti e religiosi fiorentini
Il 28 l’Editrice fiorentina pubblica il catechismo dell’Isolotto intitolato “incontro a Gesù”
Il 29 la Curia fiorentina ne vieta l’adozione del catechismo dell’Isolotto
Il 2 dicembre1968 Florit riceve don Mazzi, due preti e alcuni laici dell’isolotto, ma poi in privato gli consegna l’ordine di rimozione dalla parrocchia. Don mazzi si rifiuta di sottoscriverlo.
Il 4 è ufficiale: don Mazzi è rimosso
il 4 un cattolico integralista denuncia il catechismo dell’isolotto alla magistratura per vilipendio della religione dello Stato
Il 5 don Mazzi annuncia la sua rimozione duemila persone dall’isolotto marciano in corteo verso la cattedrale
Il 7 è la volta di don Gomiti dà le dimissioni dalla sua parrocchia, la Casella. Mentrei piazza duono si raccolgono firme contro il vescovo.

Dal 10dicembre sino al 21 a Roma gruppi di studenti a Piazza San Pietro dimostrano a favore di don Mazzi.
Il 21 giunge don Mazzi in Vaticano per chiedere udienza a Paolo VI, ma li riceve il sostituto Benelli. Ormai don Mazzi per la Chiesa è fuori!
Il 24 mons Panerai, con la polizia, si presenta all’Isolotto per chiedere le chiavi della parrocchia
Il 29 dicembre è monsignor Alba che viene contestato dai fedeli perchè cerca di officiare messa circondato da un gruppo di missini. La Curia poi dirà che non li aveva invitati lei.
Il 31 dicembre 1968 alle 11, 50 don Mazzi consegna le chiavi della chiesa dell’Isolotto, pur continuando a rimanervi.
Tra il 1 gennaio 1969 e il 30 gennaio è guerra aperta: cattolici di destra denunciano 5 sacerdoti e 11 laici per istigazione a delinquere, a cui i fedeli rispondono autodenunciandosi in ottocento, in fila alla procura della Repubblica per gli stessi reati.
Il 24 gennaio Don Mazzi consegna alla Curia la chiesa, che verrà chiusa tempo indeterminato, con il relativo sfratto di due malati senza famiglia che avevano trovato in essa ospitalità
Quel 69 che 11 mesi dopo vide l’orrore della nascita della stagione delle stragi, il 12 dicembre a Piazza Fontana a Milano per mano di neofascisti, non poteva iniziare peggio, con questa pulizia etnica nella Chiesa con il favore e l’appoggio della destra clericale , integralista e nostalgica del fascismo.
Da don Mazzi e da altri preti ribelli come lui, noi, della generazione che visse il 68, e che provenivamo da quella Chiesa, imparammo che “Ribellarsi è giusto, sempre e ovunque!” anche nel cuore di quella che voleva essere l’Istituzione più sacra, inattaccabile, inamovibile infallibile per eccellenza e questo insegnamento ce lo abbiamo conservato dentro nel cuore sinchè vivremo.
Grazie don Mazzi , ti auguriamo che ora tu sia al cospetto di chi ti accolga degnamente e ti ringrazi per la tua opera .

Antonio Camuso
Archivio storico Benedetto Petrone
Brindisi 23 ottobre 2011

sabato 22 ottobre 2011








MIGLIAIA DI BLACK BLOC NORD-AMERICANI, , IN NERO SILICIO, MUNITI DI PALI DI FERRO , ASSALTANO LA BANCA DELLA MEMORIA DEL TERRITORIO BRINDISINO: L’ITINERARIO AZZURRO. http://www.pugliantagonista.it/openarea/black_bloc_brindisi_silicio.htm


Ovvero : l’ennesima brutta figura di Brindisi verso gli aiuti europei per lo sviluppo.
MEGAIMPIANTO FOTOVOLTAICO da 21 Megawatt in pieno itinerario normanno-svevo tutelato dai fondi europei: la denuncia di Pugliantagonista.it

PREMESSA: convinti che oggi e nei prossimi giorni la quotidiana visita sulle pagine di Pugliantagonista.it di Digos, Ministero dell'Interno , comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani di Brindisi, ecc non ci sarà e che quindi saranno impossibilitati a leggere quanto riportiamo e quindi rimarranno all'oscuro "inconsapevolmente" della nostra denuncia vi proponiamo questa notizia che rimarrà solo come memoria dell'ennesimo ben riuscito attacco al nostro territorio nel silenzio totale di istituzioni, politica, ambientalisti con gli occhi tappati da interessi pari al classico piatto di lenticchie
L’inchiesta di Pugliantagonista.it
Nelle pagine dei siti delle amministrazioni comunali e provinciali ( che magnificano le bellezze del territorio di Brindisi e la capacità degli amministratori nel saper sfruttare i fondi europei -fondi POR- “facendo decollare l’economia locale e permettendo al territorio di giocare un ruolo da protagonista nel contesto internazionale”…) troviamo, vero cavallo di battaglia nella promozione turistica, il cosiddetto Itinerario svevo-normanno angioino , meglio conosciuto come itinerario Azzurro.
E’ un percorso cicloturistico di circa 60 chilometri, finanziato con i fondi Europei alla regione Puglia( POR 2000-2006, PIS 12, Misura 4.16 ) in cambio della promozione del turismo eco-compatibile su due ruote, che partendo dal castello aragonese e costeggiando i principali monumenti della città , percorre le vie secondarie nella campagna brindisina , tra masserie, chiesette rurali, i centri storici di San Vito , Carovigno, per terminare sino alla chiesa di San Michele Arcangelo dell’omonimo centro di San Michele Salentino,con possibilità di vie di accesso alle nostre coste.
La parte dell’entroterra brindisino più suggestiva era quella che, passando al ridosso del Cillarese, la masseria Lo Spada, percorreva quella che doveva essere un ramo secondario della via Appia messapico-Romana e superato l’incrocio di Restinco giungeva alla splendida masseria Casignano
Parlare al passato non è un nostro errore di grammatica, bensì necessità dovuta al fatto che negli ultimi giorni una orda di camion, tecnici , trasportanti centinaia anzi migliaia di pali metallici e pannelli di silicio stanno lavorando alacremente a far scomparire quello che doveva essere uno dei pochissime attrazioni del nostro entroterra, e fonte di promozione dei prodotti delle nostre terre, la nostra tradizione gastronomica, la salvaguardia del paesaggio e la sua memoria storica
In località Restinco, in pieno itinerario Azzurro, è in atto la costruzione del più grosso insediamento di fotovoltaico nel Comune di Brindisi , da 21 Megawatt, grande quanto decine di campi di calcio e piazzato proprio a ridosso di quella Masseria Casignano , uno splendido esempio di masseria fortificata del 1600, con un suggestivo viale costeggiato da pini centenari e tanto decantata nei depliant cicloturistici che l’assessore d’Attis ha distribuito negli anni scorsi ai promoter turistici come anche in quelli che portano il logo della nostra Amministrazione Provinciale.
Oggi, quello stesso Comune , autore di quei cartelli che, ironicamente, ci indicano i punti salienti di quell’itinerario, risulta essere nominato sui cartelli all’ingresso del megacantiere quale destinatario di una notifica preliminare ( dell’8 settembre 2011) con la quale la megazienda nord-americana SUN EDISON avvisa di aver deciso di investire i suoi soldi ricoprendo una estensione di decine di ettari di ferro e silicio.
A poco più di un chilometro giacciono abbandonati altri “piccoli” impianti fotovoltaici costruiti recentemente, nella distrazione delle amministrazioni, sfruttando illecitamente gli eco-incentivi europei su base regionale, ma che sono stati soggetti a denunce da parte delle associazioni ambientaliste come Terrarossa di Mesagne seguite dall’intervento della magistratura e il sequestro ad opera della guardia di Finanza, , con uliveti secolari, pescheti e vigneti fatti scomparire, in nome di logiche perverse del Mercato Globale.
Le stesse che oggi impongono di distruggere paesaggi e mandare in fumo investimenti per la promozione turistica per tramutarsi in quote azionarie sul rinnovabile, per fondi speculativi e “certificati verdi” per multinazionali dell’energia, mandando a casa gli addetti superspecializzati di un settore primario qual è la nostra agricoltura e importantissimo nell’era del turismo intelligente.

Ci chiediamo: esistono tutte le autorizzazioni , compresa quella sul VIA, da parte dei soggetti interessati, Comune, Provincia e Regione Puglia? Se non è così occorrerà che la magistratura si muova al più presto, per non dover essere una semplice testimone di questo ennesimo assalto al nostro territorio
Ma , caro presidente della Provincia, e caro commissario prefettizio e relativi tecnici delle amministrazioni, non pensate che forse a livello Europeo qualcuno potrebbe anche venire a vedere come sono stati investiti questi fondi POR?

Vi diamo un consiglio: con la stessa fretta sospetta con la quale gli operai del cantiere della SUN Edison stanno lavorando , inviate subito una squadra anche voi e cambiate le diciture sui cartelli dell’ex-Itinerario Azzurro e cambiateli in Via del Fotovoltaico Selvaggio, “dove la natura del Silicio e del ferro è protetta grazie ai fondi europei per la promozione turistica del territorio”!

LA REDAZIONE BRINDISINA DI PUGLIANTAGONISTA.IT

Brindisi 22 ottobre 2011

giovedì 20 ottobre 2011









NO TAV PUGLIA TOUR






LA TAPPA DEL 19 OTTOBRE 2011 A BRINDISI

FOTO E VIDEO SU


solo video
http://www.youtube.com/user/pugliantagonista






IL report di Pugliantagonista.it
circa duecento persone hanno partecipato all'iniziativa NO TAV TOUR a Brindisi, seguendo con attenzione gli interventi ed applaudendo più volte i rappresentati NO TAV giunti a Brindisi per far sentire le ragioni della loro lotta Grande attenzione all'avvenimento è stata dimostrata dalle telelevisioni locali e dai corrispondenti dei giornali che hanno fatto a gara per poter intervistare gli esponenti dei NO TAV. Applauditisssimo il messaggio telefonico inviato a tutti i presenti da parte di BOBO ai domiciliari che ha ribadito la giustezza dell'essere al fianco di tutti coloro che non intendono calare la testa, che essi siano disoccupati, emarginati, precari o contestatori ad opere inutili e dannose. Sono seguiti diversi interventi di rappresentanti di movimenti ambientalisti e non, di Brindisi, Lecce e Tarano.
Soddisfazione è stata espressa da parte dei NO TAV per la calorosa accoglienza avuta nelle tappe pugliesi di Bari e Brindisi. E' stata ribadita l'intenzione di continuare a mantenere i presidi NO TAV in Val di Susa e di manifestare domenica prossima sui cantieri dell'alta Velocità. Applauditi l'intervento e la presenza degli appartenenti del Comitato dei Disoccupati non costretti ai domiciliari dai giudici dell'operazione Escalation.













BOBO E' LIBERO ! I DISOCCUPATI BRINDISINI TUTTI SCARCERATI!









Giunta finalmente la notizia che aspettavamo da giorni: il giudice a cui è stata passata l'inchiesta sui disoccupati brindisini dopo l'interrogatorio ha rimesso in libertà tutti gli arrestati , BOBO Aprile dei COBAS compreso. Le lotta per il lavoro non si può mettere in gabbia ! I movimenti non si arrestano!Un altra Brindisi, libera dai ricatti clientelari e dal predominio dei signori dell'Energia Padrona e del malaffare è possibile!

la redazione di Pugliantagonista.it





mercoledì 12 ottobre 2011

















Arrestato Bobo Aprile del sindacato COBAS a Brindisi!
Grave attacco a tutti i movimenti che vogliono cambiare questa città!




(gli attestati di solidarietà da parte di tutto il mondo politico e sindacale di Brindisi, i video delle proteste , della conferenza stampa E dei presidi in Piazza su

http://www.pugliantagonista.it/openarea/arresto_bobo_aprile.htm )




LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE VENERDI' 14 OTTOBRE IN PIAZZA VITTORIA (Br)ALLE 18.00

siamo in attesa degli interrogatori degli arrestati nei primi giorni prossima settimana





Alle prime luci dell’alba, mentre per le strade di Brindisi si muovevano i camion dell’azienda che cura la raccolta dei rifiuti, la Digos portava a termine un’operazione di polizia che nella nostra città non ha precedenti: l’arresto di Bobo Aprile, il responsabile e fondatore a Brindisi del sindacato dei COBAS e numerosi aderenti al Comitato dei disoccupati brindisini che, nell’ultimo anno, hanno condotto numerose proteste in città per ottenere lavoro, anche con assunzioni presso l’azienda della raccolta rifiuti, onde far avere a tutti i cittadini migliori servizi pubblici

I capi di imputazioni nel linguaggio dei tribunali parlano di violenza privata e interruzione di pubblico servizio, ma altri non sono che l’aver fatto manifestazioni con centinaia di disoccupati, sit-in e altre normali e pacifiche attività sindacali e manifestazioni del pensiero ma, innanzitutto, l’aver dato voce a coloro che sono ritenuti dai benpensanti di questa città, soggetti da emarginare, cittadini di serie B e utilizzabili solo come serbatoio di voti da usare strumentalmente nelle campagne elettorali, farcite di false promesse.

Bobo Aprile, insieme al comitato dei disoccupati, è stato scelto quindi come soggetto da colpire per dare un segnale forte, non solo ai COBAS, ma anche a tutti i movimenti politici e sociali che in questi ultimi mesi, con il loro impegno costante hanno dimostrato che un’altra Brindisi è possibile!

Respingiamo con forza questo messaggio e lo rimandiamo al mittente :-“ E giunta l’ora che i poteri forti, che sino a questo momento hanno fatto il bello e il cattivo tempo in questa città, si mettano l’animo in pace ! Una nuova generazione di donne e uomini vuol dare un futuro diverso a sé e ai propri figli, lottando in prima persona e non delegando a nessuno la propria vita.”-

Alle 11.30 presso la sede dei COBAS in via Lucio Strabone 38 , Brindisi, si terrà un a conferenza stampa sull’accaduto. Sono invitati i giornali, televisioni e radio, sindacati, organizzazioni politiche e associazioni e tutti i cittadini .









( alle 1830 si è poi tenuto un presidio di solidarietà con oltre trecento partecipèanti provenienti anche da Lecce Taranto e Bari ed interventi dei disoccupati a piede libero) si prosegue venerdì 14 alle 1800 con altro presidio sempre a Piazza vittoria . Pubblicheremo presto foto e video)

CONFEDERAZIONE COBAS

Medicina Democratica

Brindisi bene comune,

No al carbone

Associazione RuniRuni

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Pugliantagonista.it

Brindisi 12 ottobre 2011

lunedì 10 ottobre 2011







Il compagno, amico e collega Gianni Morelli ci ha lasciati!

http://www.pugliantagonista.it/openarea/gianni_morelli.htm

Durante la notte Gianni ha smesso di combatter la sua battaglia che conduceva da anni contro un male che sembrava prendersi gioco di tutti, illudendoci che anche questa volta a vincere la partita sarebbe stato il coraggio e la voglia di vivere di Gianni.

Quando ci siamo sentiti l’ultima volta , in Gianni c’era la voglia di superare di questo grave momento e di potersi dedicare agli affetti familiari, ai suoi hobby: la fotografia , il web, la radioelettronica, all’impegno sociale, nel caso gli fosse stato impossibilitato il rientro ad una piena attività lavorativa.

Al fianco della compagna Letizia, in tono discreto, lo abbiamo incontrato sino a quando le sue condizioni fisiche lo hanno permesso, nelle manifestazioni politiche e iniziative pubbliche che in particolare nei primi mesi del 2011 han riportato un nuovo vento di partecipazione alla vita sociale e politica della nostra città: dai festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia, alla discesa in campo delle donne di “Se non Ora quando”, sino ai festeggiamenti unitari del 25 aprile, con l’omaggio al partigiano Vincenzo Gigante.





Come collega lo ho avuto sempre al fianco in tutti i momenti sindacali in cui c’è stato bisogno della massima unità dei lavoratori della nostra azienda nel contrastare scelte sbagliate padronali e proporre valide alternative ad esse. Lui stesso, dobbiamo ricordare amaramente, pagò le conseguenze, se pur momentanee, di una ristrutturazione aziendale nell’Aeroporto di Brindisi con un trasferimento di sede lavorativa

Una volta rientrato a Brindisi , reagendo al male che incominciava a mostrarsi nella sua virulenza , mi confidava di non vedere l’ora di poter ritornare a lavorare col cacciavite e il saldatore poiché dentro si sentiva un tecnico appassionato dell’elettronica, delle comunicazioni, con lo stesso spirito ed entusiasmo che lo animava quando l’ho conosciuto giovanissimo, studente dell’ITIS di Brindisi, quando si avvicinò al gruppo di noi “vecchi” radioamatori ufficiali e CB “clandestini”. Lui insieme ad altri giovani, Angelo “Antares”, Felice “Scorpione”, Oscar”Tonino il bancario, e tanti ancora , portarono quella ventata di freschezza, rinnovamento nell’uso della radio anticipando quello che sarebbe stato poi l’uso dei social network e di facebook.

Una voglia di sperimentare e sperimentarsi che lo ha accompagnato nella sua vita e di cui ne rendiamo atto e vorrei augurarmi che, se c’è da qualche parte un paradiso di radioamatori, oggi Gianni possa avervi trovato posto magari riprendendo a trafficare saldatore e mike alla mano con qualche baracchino d’epoca e magari scattando qualche foto d’eccezione .
Un saluto affettuoso alle tue figlie, alla tua famiglia, a Letizia e ai compagni di Rifondazione che ti hanno visto in tante occasioni al loro fianco

Ciao Gianni

ANTONIO CAMUSO

Brindisi 9 ottobre 2011

giovedì 29 settembre 2011







30 settembre 1977 -30 SETTEMBRE 2011
WALTER ROSSI
UN RICORDO SENZA PACE
ROMA CORTEO PER RICORDARLO CON LA PARTECIPAZIONE DELL’ANPI DI ROMA E DEL LAZIO
http://www.pugliantagonista.it/archivio/walter_rossi77.htm


Tutto iniziò alcuni giorni prima con tre tentati omicidi da parte dei fascisti romani che scorazzano impuniti . Per protestare contro l'ultimo ferimento di una compagna Elena Paccinelli , Walter rossi insieme ad altri compagni il 30 settembre 77 sta volantinando quando i fascisti usciti dalla sede del MSI della Balduina e accompagnati da un blindato della polizia , sparano ammazzando Walter e rimangono per qualche tempo fermi a congratularsi del colpo. poi si ritirano nella sede.
La polizia invece di arrestarli , si avventa sui compagni e ne ferma uno manganellandolo sul cellulare e addirittura ostacola lo stesso trasporto di Walter all'ospedale e poi, dopo aver dato tempo ai fascisti di far sparire armi, prove e colpevoli, la polizia si presenta nella sede del MSI a pochi metri dall'accaduto.
Questo e altre terribili ed incredibili storie le riproponiamo oggi, ricordando Walter e tanti altri compagni uccisi che non hanno avuto giustizia , come Benedetto Petrone. per non dimenticare.

mercoledì 28 settembre 2011







FOTO E COMMENTO SU MARCIA DELLA PACE A BRINDISI DEL 25 SETTEMBRE 2011





lunedì 26 settembre 2011







Ammiragli… di pace e lo spirito di san Francesco tradito.
Ovvero stragi di migranti, la NATO e il santo di Assisi



http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/migranti_22_ammiraglidipacei.htm


La leggenda vuole che il Santo di Assisi incontrasse il lupo che terrorizzava quelle contrade facendo strage di animali e di uomini e , accortosi dei suoi lamenti per una spina conficcatasi in una zampa , nonostante che tutti lo invitassero a fuggire via, Francesco, mosso da carità cristiana, curò il feroce animale sino alla sua guarigione…

1600 era il numero tragico, ricordato simbolicamente nella marcia della pace Perugia Assisi odierna, di migranti morti negli ultimi sei mesi nel Mediterraneo supercontrollato dalla flotta NATO.
Ai microfoni delle tv che li intervistavano , i pacifisti marciatori con un numero stampigliato addosso ed una maschera bianca per ricordare come queste morti anonime non riescono a scuotere la coscienza della civilissima Europa, han ripetuto purtroppo un ritornello frutto, o di ingenua ignoranza sulla natura della NATO o di un tacito non voler mettere in crisi quei complessi meccanismi di interazione tra ONG cattoliche e non, con le strutture di intervento e soccorso militari che operano sulle coste italiane, in primis Lampedusa.
Un ritornello che abbiamo già sentito dal ministro Frattini poco più di un mese fa , quando, messo in difficoltà dinanzi all’ennesima strage, in piene polemiche sui mancati soccorsi, affermava che avrebbe chiesto alla misteriosa NATO, chiarimenti… dubbioso se scrivere tale richieste in inglese, tedesco e francese poiché assolutamente all’oscuro chi fosse nella NATO chi aveva il comando delle operazioni navali.
Insomma , sfilare lodevolmente per chilometri, ricordando quella tragedia è bene, ma… per poter ridare dignità a quei migranti anonimi affogati nel Mare Nostrum forse sarebbe ora di dare un nome e un cognome alla catena di comando delle navi NATO e su quell’ipotetico mancato soccorso in un mare supercontrollato.

Ammiragli di pace e lo spirito di San Francesco tradito..

Basterebbe solo un piccolo sforzo, quello di rileggere le pagine dei giornali e i resoconti stenografici delle sedute in Parlamento per poter avere sorprendenti risposte alle nostre domande.
Scopriremmo così che il 23 marzo 2011 , in Senato, l’attuale smemorato ministro Frattini annunciava con grande soddisfazione che l’ammiraglio di Squadra Rinaldo Veri, persona stimatissima dalla NATO e dallo Stato Maggiore italiano, diveniva il Comandante del Comando Navale Alleato antiGheddafi . Questo avveniva dopo un lungo e difficile braccio di ferro, nella NATO, inizialmente orientata a tener fuori l’Italia, ma che poi , con un accordo prevedeva , a fronte dell’utilizzo di basi e della logistica italiana e del contributo alla coalizione di volenterosi di un dispositivo aeronavale nazionale , che all’Italia venisse conferito un incarico di prestigio nel dispositivo NATO anti-Gheddafi.salvando così la faccia di Berlusconi e il governo italiano.
In seguito, la responsabilità italiana, sulle operazioni in mare, diveniva totale con l’assunzione del comando delle 15 navi militari componenti il NATO task GROUP 455.01 da parte del Contrammiraglio Gualtiero Mattesi imbarcato sulla portaerei Garibaldi, poi sostituito a giugno dal L’Ammiraglio Foffi già Comandante del Contingente Navale Italiano assegnato alla NATO per l’Operazione Unified Protector.
Insomma il comando delle navi NATO che han pattugliato quelle acque dove han trovato la morte 1600 migranti non parlava tedesco, inglese, olandese, francese, ma semplicemente italiano.
Ma ad aggiungere sorpresa a sorpresa scopriremmo nella nostra ricerca , che in piena adesione al cliché che accompagna mediaticamente l’uso del nostro strumento militare e che definisce i nostri guerrieri come ambasciatori di pace , ebbene scopriremmo che qualche ammiraglio di quella catena di comando è stato insignito addirittura della “palma d’Oro” dalla ASSISI PAX International.
http://www.assisipax.org/index.asp

Se non vivessimo nell’Italia dei paradossi porremmo la domanda:-“Come è possibile fregiarsi di una onorificenza legata al nome di san Francesco e poi permettersi di non punire fermamente chi , come sottoposto, comandante di una o più navi , ha voltato lo sguardo e turato le orecchie dinanzi ai disperati appelli di migranti in difficoltà?”- Signor Ammiraglio, come è possibile che proprio sotto il suo comando lo spirito del Santo di Assisi, quello della carità cristiana , del soccorso ai bisognosi fossero pure degli animali, sia stato violato od omesso da dei suoi sottoposti?”- Ma nei vincoli con le quali le veniva assegnata la palma d’oro non vi era quello di dovere essere disponibile ad impegnarsi come testimone e portavoce della "Cultura di pace", …. e dei principi della “cultura di pace” pronunciando, pubblicamente la “promessa di operare per il dialogo culturale come procuratore-ambasciatore di pace" nel prossimo futuro?-“
1600 volti anonimi in nome dello spirito del Santo dai piedi nudi invocano da lei giustizia e rispetto della dignità umana affinché altri non si vadano ad aggiungere a questo infinito elenco di vittime della cinica Fortezza Europa.

Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
25 settembre 2011 50° marcia della pace

domenica 25 settembre 2011



25 SETTEMBRE 1943



LA STRAGE DEL DUBAC



ovvero quando il porto di Brindisi divenne color rosso sangue



e i pescatori di Otranto salvarono centinaia di vite umane









Oggi domenica 25 set 20110 su Quotidiano di Puglia edizione Brindisi articolo di approfondimento storico di Antonio Camuso dell’Archivio Storico Benedetto Petrone.
Il 25 settembre del 43 il porto di Brindisi si colorò del sangue dei morti e dei feriti del piroscafo Dubac affondato dai tedeschi e della solidarietà delle popolazioni salentine e del ruolo di Brindisi nel tentativo di salvataggio degli italiani lasciati abbandonati in Grecia , Albania , Croazia alla mercè dei tedeschi. Un ricordo e un richiamo alla solidarietà in momento in cui scelte sbagliate dei nostri governanti ha portato l’Italia ad un altro 8 settembre lasciandoci in balia dei banchieri della Bundesbank e del Capitalismo Globalizzatore,
Da domani l’articolo e foto allegate sarà disponibile su Pugliantagonista nelle pagine dedicate al sito dell’Archivio Storico Benedetto Petrone




Antonio Camuso

venerdì 16 settembre 2011







BRINDISI 16 SETTEMBRE 2011, PIAZZA VITTORIA
INIZIATIVA SU RICHIESTA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA A BRINDISI
Report e foto su












giovedì 15 settembre 2011



SOLIDARIETA' AGLI OPERAI DELLA FABBRICA IRPINA DELL'IRISBUS




SOLIDARIETA' AGLI OPERAI DELLA IRISBUS DA PARTE DELLA REDAZIONE DI PUGLIANTAGONISTA.IT
http://www.pugliantagonista.it/openarea/irisbus_non_si_tocca.htm



mercoledì 14 settembre 2011



Finanziaria lacrime e sangue? Piombo e CS agli incazzati

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/NLW_1_animali.htm

Estate 1789
Si narra che la povera Maria Antonietta mossa a compassione del popolo francese si lasciasse scappare un
: “- Se il popolo ha fame dategli brioches.”-
Ma i suoi sudditi non erano avvezzi a simili leccornie e questo suo atto di bontà , purtroppo, le costò un po’ caro, facendole perdere la sua coronata testa, ma insegnando ai futuri governati che si fossero trovati nelle stesse condizioni , di non lasciarsi andare in lacrimucce bensì a dispensare i propri cittadini in vena di rivolta, di beni di prima necessità ben più sostanziosi di una brioches, come proiettili di piombo e poi più civilmente gas lacrimogeni e asfissianti, proiettili di gomma, armi elettriche, cannoni ad altre diavolerie del genere

Estate 2011

Grande scalpore hanno fatto le dichiarazioni di rappresentanti di poliziotti relativamente alle critiche alla manovra finanziaria e la denuncia sulla pericolosità dei nuovi lacrimogeni al gas CS .
Fa sorridere l’idea che la minaccia di lanciarli dentro al parlamento la facciano coloro che sistematicamente e in maniera “industriale” li utilizzano contro piccole o grandi folle di manifestanti come è successo nei giorni di Genova dieci anni fa quando si giunse a consumarne nel solo giorno della morte di Carlo Giuliani , il 20 luglio 2001 l’intero quantitativo stoccato in città a disposizione di polizia e carabinieri, e si dovette ricorrere ad un biturboelica G-222 dell’Aeronautica inviato da Genova nella Capitale a fare la scorta nottetempo di quegli “artifizi” che fecero così bella figura nell’assalto al corteo delle associazioni e dei movimenti internazionali, il sabato 21 luglio a Piazzale Kenendy, nel lungomare e nelle strade circostanti e che vide l’accanimento dei Robocop contro donne e anziani pensionati.

Se i giorni di Genova sembrano lontani , a smentirlo sono invece le misure eccezionali che il governo ha preso, quasi senza che nessuno se ne rendesse conto, nei primi giorni di quest’estate quando si preparava la prima parte della manovra finanziaria del governo.
In vista delle possibili tensioni e proteste che potrebbero in autunno degenerare in moti di piazza rilevanti, si è corso ai ripari e così, mentre si tagliavano milioni di euro per ogni comune sui finanziamenti statali, si faceva acquisto a man bassa di “pane appropriato” per i denti di futuri ribelli , facinorosi ed esagitati con voglia di emulare le piazze greche o ancor peggio quelle arabe.

Ma, se la formica della favola del francese la Fontaine aveva tutto il diritto di riempire le dispense per premunirsi per un inverno rigido, il nostro ministero dell’Interno chiamato anch’esso a far la sua parte in sacrifici, come poteva giustificare da un lato una frettolosa spesa consistente in “aiuti umanitari” per dimostranti incazzati contro politici e banchieri e contemporaneamente nascondere questo acquisto a qualche ficcanaso amico dell’opposizione?
Ebbene , nella Capitale come recita la canzone di de Andrè alligna il genio del Male … e così il 4 giugno 2011 dal Ministero dell’Interno veniva emesso un bando di gara ristretto con procedura accelerata nella quale si disponeva l’acquisto per licitazione privata campionata e non in ambito UE\WTO , di una serie di lotti di materiale atto a ridurre alla ragione un intero esercito di rivoltosi , come se i ribelli libici avessero deciso di liberare l’Italia da Berlusconi.

Parliamo del Bando 2011/S 107-175819 e dell’acquisto urgente entro il 30 giugno di ben 3000 bombe lacrimogene al gas CS da lanciare a mano, 4000 cartucce da 40 mm fumogene da addestramento, (necessarie per addestrare senza intossicare troppo gli agenti nelle lezioni antiguerriglia nei poligoni di Stato , visto le proteste montanti anche tra i celerini che si vedono ogni giorno comandati ad intervenire con il CS) , ma pezzo forte di questo bando sono i 3milioni e 200mila proiettili 9 parabellum per fucili e mitragliette e gli 800mila proiettili 9x19 NATO no-tox .(si tratta di proiettili in cui l’anima di piombo è sostituita da altro tipo di metallo , essendo il piombo sin qui usato un materiale che se disperso nel terreno può generare fenomeni di inquinamento ambientale ma anche se presente in schegge o intero in parti vitali e non possibile da rimuovere può provocare avvelenamenti anche mortali del sangue.
Il totale di questo acquisto in lacrimogeni e proiettili mortali superando i 4 milioni di pezzi ,assicura una equa distribuzione alla popolazione italiana , quella più povera seconde le statistiche o a rischio di povertà, di un proiettile a testa alla modica cifra totale di circa un Milione di Euro,
Ma, come fare a non far scattare le proteste dei soliti pacifisti ficcanaso o qualche parlamentare dell’opposizione meno distratto, per una procedura di acquisto di materiale scottante in tempi così brevi e coincidenti con le manovre finanziarie lacrime e sangue in arrivo?
Ebbene il genio del Male che annida nella Capitale cosa si inventa?
“-Mettiamo in questo bando di gara anche un bel lotto di cinture per divise maschile e femminili 15.000 per uomini e 2200 per donne per la modica spesa di 600mila euro e ,alla voce giustificazione della procedura accelerata, ci scriviamo :”Giustificazione della procedura accelerata:Soddisfacimento urgenti ed indifferibili esigenze logistiche stante i tempi stabiliti per le vestizioni estive ed invernali per il personale della Polizia di Stato”-
Un urgenza che comprendiamo: mica vogliamo che i nostri operatori dell’ordine pubblico, quest’autunno, dinanzi ai NOTAV , I COBAS e i blackblok si trovino con le cosiddette mutande in mano, senza cinture per i pantaloni e senza lacrimogeni e proiettili per fucili e pistole?

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

15 settembre 2011



domenica 11 settembre 2011




Controcorrente: l’11 settembre frutto di stupidità, lobby e deregulation traffico aereo









Replico, a 10 anni di distanza, quanto pubblicai sul Manifesto andando controcorrente a chi fa di quel giorno un grande complotto.
1)Quanto riporto erano dati che nelle stese ore che andava in scena l’attacco alle torri , li stavo trascrivendo per preparare un documento sullo scudo missilistico da presentare in un controconvegno che pochi giorni dopo era in programma a Napoli. Quanto stavo vedendo in tv era stato previsto da rapporti consegnati al congresso ma rifiutati per le pressioni delle lobby dello scudo spaziale.
2) Per capire come funziona il traffico aereo e come era gestito in quella zona degli Stati Uniti bisogna conoscerlo da dentro sinceramente 35 anni di esperienza nel campo penso che contino… Quel caos che c’era nei cieli in quei giorni era frutto da due componenti: a) la deregulation e smantellamente della fortissima lobby dei controllori “ storici” del traffico aereo americano era avvenuta a colpi di licenziamenti, tagli ristrutturazioni nonostante un durissimo sciopero durato mesi nell’era di Ronald Regan e poi portata a termine daBush Padre. Come mai tutto ciò? Le pressioni delle compagnie aeree ed in particolare quelle che volevano dare l’assalto ai colossi del traffico aereo storici , togliendo monopoli e liberalizzando i costi dei biglietti abbassando anche i livelli di sicurezza era stata fortemente supportata daRegan e BUSH padre e di fatto aveva imposto alla stessa aeronautica militare american di non rompere troppo le scatole se non veniva avvisata di spostamenti di piani di volo, rotte, clearence, ecc. praticamente il sistema ridondante tra controllo traffico aereo civile e quello militare in quei giorni ma già da molto tempo faceva acqua.
3) Vi faccio un esempio di cui io sono stato diretto testimone 10 anni prima quando la linea Bush su questo fronte aveva vinto . Mi trovavo in visita a NY nei giorni del rientro in patria dei primi contingenti dei soldati USA dalla Guerra del Golfo. Come turista veniva offerto a tutti di poter svolazzare con elicotteri tra le Torri e i grattacieli ad un prezzo di circa 100 se in comitive da 4-6 persone o invece per circa 350-500 dollari , se munito di un tesserino di abilitazione al volo di poter noleggiare un elicottero per un volo a vista tra i grattacieli di Manhattan. Con un modico costo come vedete chiunque avrebbe potuto fare un macello.
4) Non ci credete? Ebbene andati a vedere i resoconti di un incidente aereo accaduto poco tempo fa dove due velivoli leggeri da turismo si sono scontrati a poca distanza da Ground Zero per problematiche relative al coordinamento del volo di aerei o elicotteri leggeri da turismo che costituiscono una fortissima lobby
5) Naturalmente in una vicenda enormemente complessa come un attacco simultaneo vi sono aspeti controversi, responsabilità incrociat ma …credetemi la stupidità è fonte spesso dei peggiori disastri
6) Il documento articolo di cui vi parlo è pubblicato su
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/torri_oss.htm

Febbraio 2000 ,dinanzi al Senato americano compaiono i responsabili dei servizi segreti USA che, oltre alle consuetudinarie relazioni consuntive delle proprie “Agenzie”, si devono pronunciare sull’attualità del rapporto Rumsfeld, che caldeggia per lo scudo stellare.
Lobbies e gruppi trasversali di pressione elettorale stanno utilizzando tutto il loro peso affinchè determinate scelte in questo campo vengano prese , anche se comporteranno un enorme dispendio di risorse pubbliche.
La campagna elettorale è praticamente iniziata e a novembre a pesare, elettoralmente , ci saranno anche i potenti complessi industriali degli armamenti.
Il capo della CIA, George Tenet ed i suoi subordinati hanno già deciso da che parte stare e consegnano alla commissione senatoriale sull’Intelligence il documento:” La minaccia globale del 2000 e la realtà della sicurezza nazionale. E’ un documento pessimistico , che appoggiando il rapporto Rumsfeld, avvalora il rischio quasi imminente che gli USA vengano colpiti innanzitutto da attacchi missilistici da parte dei cosiddetti Stati canaglia: Iraq, Iran, Corea del nord, ecc.
Subito dopo è la volta del generale Hughes, capo della potente Defence Intelligence Agency, che in sintonia del suo omologo Tenet , caldeggia la costruzione dell’imponente e costosissimo sistema di scudo missilistico, per difendersi dagli attuali 30 Stati dotati di capacità balistiche e poco “amici “ degli USA.
Tocca al responsabile dell’Intelligence americana per i programmi strategici e nucleari , Robert Walpole a parlare ed il suo rapporto gela gli entusiasmi “missilistici” della commissione senatoriale:-…”noi pensiamo che ,nei prossimi anni, il territorio degli USA potrebbe subire un aggressione con armi di distruzione di massa e/o convenzionali, utilizzando sistemi NON MISSILISTICI, (probabilmente da entità non statali- cellule terroristiche), piuttosto che da attacchi convenzionali missilistici….Tali mezzi potrebbero essere utilizzati senza attribuzione di responsabilità (rivendicazione)…”
L’elenco di tali mezzi , assolutamente civili, in questo rapporto, è particolareggiato e va dai battelli off-shore agli elicotteri senza pilota che si usano negli USA per l’agricoltura.
Ma è su due punti che si accentra l’attenzione di Warpole e sono gli 800.000 aeromobili che atterrano negli aeroporti americani, con i loro 400 milioni di passeggeri , allo stato attuale in gran parte incontrollabili, i 9 milioni di mercantili portacontainer che ogni anno attraccano nei porti statunitensi che potrebbero contenere ordigni nucleari o NBC che, anche tramite un cellulare , si potrebbero far detonare una volta attraccati.
E’ un insieme di vulnerabilità derivanti principalmente dalla caratteristica di apertura della società americana e veicolo per l’affermazione dei meccanismi della Globalizzazione.
Per un momento serpeggia il panico tra i membri della commissione senatoriale ed in particolare quelli che facevano parte della commissione “bipartisan” Rumsfeld.
Accettare queste tesi significherebbe bloccare gli immensi investimenti nella costruzione dello scudo missilistico e spostare le relative somme dai settori convenzionali degli armamenti a quelli della sicurezza interna, aumentando vincoli alla circolazione di passeggeri, mezzi, merci, ecc. con il mondo esterno, ma anche tra gli stessi States con possibili contraccolpi sull’Economia portante della Globalizzazione.
La Commissione, come ammetterà a parte un membro di essa, decide di non prendere in considerazione questo rapporto, come anche di cestinare i documenti prodotti dal National Intelligence Council ( identificati come NIE: National Intelligence Estimates ) che parlano di minacce provenienti dal naviglio commerciale , come anche quelli del troppo “pacifista”Carnegie non –proliferation Project.
La stessa commissione si schiera per lo Scudo, pur rinviando l’aumento da 7000 miliardi di lire a 9000 miliardi per il 2001 ,per la sperimentazione dello stesso, a dopo l’elezione del Presidente, a novembre 2000.
E’ la vittoria di Donald Rumsfeld, ex deputato repubblicano, ex ambasciatore degli USA presso la NATO, titolare del Pentagono dal 75 al 77 sotto la presidenza Ford, 68 anni, fervente propugnatore dello scudo stellare e presidente della omonima commissione che dal 98 in poi ha spinto prima Clinton e poi Bush jr sul dispiegamento dello SCUDO..
L’apporto elettorale che è venuto da queste scelte lo ha portato poi ad essere nominato da Bush, segretario alla Difesa, ovvero ministro della Guerra.
Ma è anche la vittoria di chi sta preparando nell’ombra l’attacco alla superpotenza.
L’allentamento della guardia, in questi due anni, permetterà ai terroristi di infiltrarsi nel territorio USA, addestrandosi a pilotare aerei civili, addirittura presso scuole di volo americane e colpendo così facilmente il Gigante americano.
Antonio Camuso
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Manifesto 11 sett 2001

Note a piè pagina e approfondimenti aggiunti 11 sett2011




Bari 9 settembre 1943-9 settembre 2011



Ricordando lo scugnizzoMichele Romito, il generale Bellomo e il popolo di Bari che armi in pogno si liberarono dai tedeschi







Il report di Antonio Camuso , dell’Archivio Storico Benedetto Petrone, presente come socio nella delegazione ANPI di Brindisi:

Abbiamo partecipato con un misto di curiosità, emozione e…anche un po’ di invidia per come quella parte della città di Bari si presentava splendidamente all’occhio del visitatore.
Il luogo dove è stata posta quella “pietra d’inciampo”(praticamente una lastra incisa e messa sul lastricato del camminamento sulle mura del cosiddetto Muraglione che in quel punto è a difesa della Basilica di San Nicola) rappresentava già in sé stesso un luogo di incontro-scontro tra mondi spesso conflittuali da qualche millennio come recitava una targa apposta al muro del “fortino” dove si è svolta la seconda parte dell’iniziativa:
“-…quel dì della liberazione della nostra città dall’assedio dell’armata saracena ad opera della gloriosa flotta veneziana il 18 ottobre 1002…-“
Invece il testimone di pietra inserito nel lastricato , dedicato all’eterno ragazzo Pietro Romito recitava di ringraziamento non ad un armata di liberatori venuti da lontano, bensì a quel popolo di Bari, in divisa e non, uomini, donne e ragazzi che il 9 settembre fecero della città pugliese il primo grande capoluogo di regione che solo 24 ore dopo l’armistizio si era già liberato con le armi dalla minaccia nazista.
Da queste mura
il 9 settembre 1943
Michele Romito
oppose resistenza all’esercito tedesco
unendo il coraggio dei suoi quindici anni
a quello del popolo di Bari Vecchia
e dei soldati del generale Bellomo
contribuendo così a salvare la città
e il suo porto
dalla furia distruttiva dei nazisti

Comune di Bari ANPI ANPPIA IPSAIC

Posero il 9 settembre 2011

Essere lì vicino a quel muretto, da dove Michele lanciò le bombe a mano contro i camion tedeschi, che transitavano nella strada sottostante diretti verso il porto da occupare ci ha dato una stranissima sensazione come un viaggio nel tempo e contemporaneamente il senso del grande dono che uomini come Michele Romito, il generale Bellomo, i marinai, gli impiegati delle poste, le donne di Bari ci fecero insorgendo contro i nazisti, Mentre guardavamo in giù da quel muro immaginando lo sferragliare dei camion e delle motocarrozzette naziste, mitragliatrici puntate in tutte le direzioni, il quindicenne Michele con tra le mani la bomba a mano da lanciare , appiattito contro il parapetto del muro, con il cuore in gola e un turbinio di pensieri nella testa, siamo stati distratti da un suono di campane , grida festose e sventolare di striscioni… sul piazzale della chiesa : dietro di noi si festeggiava un matrimonio
Forse se Michele avesse potuto lasciar scritto come avrebbe voluto far ricordare quel suo eroico gesto non avrebbe trovato di meglio di questo e ci avrebbe detto : - Uomini e donne semplici, anti eroi, come me han combattuto, sofferto e spesso donato la vita per dare a voi la possibilità di esser liberi, di essere felici, di amarvi, di metter su famiglia e vivere senza il terrore della guerra e della dittatura, di fare figli, di scegliere il vostro destino come in questo momento...-“
Grazie Michele, grazie combattenti per la libertà…

Qui ci fermeremmo nel nostro report , già questo basterebbe per comprendere il senso di quella cerimonia, ma per dovere di cronaca dobbiamo riportare che lo scoprimento della targa è stata fatta con molta semplicità con l’intervento del sindaco Emiliano , del vicepresidente dell’ANPI sen Guerzoni e del rappresentante della Regione, alla presenza delle delegazioni dell’ANPI di tutte l e province di Puglia, della sorella di Michele Romito e la sorella di un altro giovane antifascista che nel 1977 fu ucciso dai neofascisti baresi, Benedetto Petrone
Con commozione abbiamo toccato le medaglie di cui si fregiava l’antifascista Michele Romito, insieme col distintivo dell’ANPI di cui andava orgoglioso come testimoniava la foto che le accompagnava.
Abbiamo poi continuato l’incontro in altro luogo storico della battaglia di Bari, il fortino exufficio delle poste che era uno degli obbiettivi dei tedeschi in quel 9 settembre del 1943 e che vide la strenua resistenza di civili e militari baresi. Negli interventi susseguiti oltre a rimarcare l’importanza di quei fatti, la voglia di prendere da essi spunto per una presa di coscienza che anche oggi occorre che si formi l’unità delle forze migliori e sane di questo paese per una nuova rinascita e momento di riscossa popolare e nazionale.

Antonio Camuso
Socio ANPI Brindisi
Foto le troverete su http://www.pugliantagonista.it/archivio/michele%20_romito.htm
E consigliamo visitare su Nicola Bellomo http://www.pugliantagonista.it/archivio/nicola_bellomo.htm

Presto sarà disponibile un video sul canale youtube di Pugliantagonista.it
http://www.youtube.com/user/pugliantagonista

mercoledì 7 settembre 2011











6 ottobre 1999 LA BASE USAF CHIUDE , FUORI 149 ITALIANI(2a)






L'annuncio statunitense della prossima chiusura della Base USAF di San Vito e il conseguente licenziamento diegli ultimi 149 lavoratori italiani operanti nella base dopo che altri 500 erano stati licenziati al momento del suo cambio di uso , ovvero da base di spionaggio elettronico a base logistica-operativa dei reparti speciali USA e francesi per le operazioni nei Balcani. L'articolo che riportiamo è molto puntuale. L'autrice è Tea Sisto , attuale direttrice del quotidiano di Brindisi








Brindisi e l’insurrezione di Varsavia del 1944, una pagina dimenticata della nostra storia
http://www.pugliantagonista.it/archivio/1944_varsavia_brucia.htm


Ben pochi brindisini sanno che la loro città, nel 1944 fu testimone della tragica vicenda bellica dell’insurrezione di Varsavia e del sacrificio di tanti uomini che parlavano lingue diverse ma accomunati nella lotta per la libertà dal nazifascismo....



ARTICOLO PUBBLICATO SUL QUOTIDIANO DI BRINDISI ( che ringraziamo)



domenica 28 agosto 2011



Brindisi città del sole, del mare e dell’aria pulita
Ovvero , la chimica brindisina anticipa la festa di San Teodoro!

http://www.pugliantagonista.it/openarea/inchiesta_28ago2011_torce_petrolchimico.htm





Anche quest’anno le industrie chimiche del capoluogo hanno voluto mantenere viva la tradizione di festeggiare i momenti più significativi della nostra città dando prova della propria esistenza con le capacità “eruttive” dei loro camini, nonostante inchieste, sequestri, interventi tecnici e dissequestri.

Lo abbiamo testimoniato nelle inchieste fotografiche e video del nostro sito Pugliantagonista.it che hanno immortalato le “eruzioni” degli scorsi anni in coincidenza delle notti Rosa, della domenica delle Palme, addirittura durante le primarie del PD, dimostrando come la vita civile e religiosa di questa città ha come “testimonial” i camini delle industrie chimiche di Brindisi.

Oggi , domenica 28 agosto 2011 dalle prime luci dell’alba una imponente eruzione o dal fumo nero, denso,si è sprigionata da una delle torce del petrolchimico e il vento proveniente dal mare l’ha spinta a bassa quota per chilometri ,in direzione sud-ovest, mettendola di traverso alla discesa degli aerei civili che in quelle ore atterravano provenendo da Sud sull’aeroporto della città.

Così, dall’imponenza delle fiamme e del fumo che scaturivano dalla bocca della torcia possiamo dichiarare aperti in pompa magna i festeggiamenti ai santi protettori di Brindisi: San Teodoro e San Lorenzo da Brindisi che si terranno in questa settimana e che potranno esser ricordati in una bella cartolina ( stile Napoli col Vesuvio di famosa memoria) in questa estate 2011 dal clima torrido.
Le immagini che abbiamo raccolto a poca distanza dal vulcano in eruzione erano di una “normalità brindisina” che dà per acquisita la convivenza con scarichi industriali, in mare, ombrelloni tra divieti di balneazione e fumate color nero di seppia…
Solo quando questa indifferenza sarà sostituita dall’indignazione di massa e popolare e diverrà una lotta che coinvolga l’intera popolazione e tutte le generazioni, per garantire un futuro diverso, si potrà ottenere quello che neanche giudici e carte bollate riescono ancor oggi ad imporre sul rispetto dei vincoli ambientali.
Da parte nostra facciamo alcune domande:
1)quale parte del ciclo di processamento dei prodotti chimici è andata in fumo oggi nel cielo di Brindisi?
2)Quanta è stata la quantità di questo prodotto bruciata, visto che dopo ore è ancora in corso?
3) Le autorità che hanno la responsabilità della sicurezza del traffico aereo su Brindisi sono state avvisate della presenza del fumo sul cammino di discesa degli aerei?
4)Quali provvedimenti sono stati presi?
6)Sono state avvisate le autorità competenti sul territorio relative alle emergenze ambientali?
Solo rispondendo sinceramente a queste domande si potrà sapere quali residui di combustione sono stati sparsi in cielo, per le campagne e per la città, ma anche se tutti coloro che hanno responsabilità nella gestione ambientale e della sicurezza pubblica abbiano fatto la loro parte.

La redazione brindisina di Pugliantagonista.it
Brindisi 28 agosto ore 14.30