giovedì 29 dicembre 2011



Monsignor Talucci: niente comunione a gay e coppie irregolari:



Domanda : si puo fare un eccezione per le barche?



ANSA) - BRINDISI, 28 DIC - Si puo' amministrare la comunione ad omosessuali che apertamente rivendichino questo loro status senza pentirsi? Per l'arcivescovo di Brindisi Rocco Talucci decisamente no in quanto ''una cosa e' la umana comprensione alla quale tutti siamo chiamati. Ma elogiare l'apologia della omosessualita' - dice - mi pare troppo''. Lo afferma in una intervista rilasciata tempo fa al blog Pontifex e ripresa oggi dal quotidiano brindisino Senzacolonne. ''La comunione - sostiene mons. Talucci - non puo' essere amministrata a coloro che sono in peccato grave''. (ANSA).

sabato 24 dicembre 2011



BUON NATALE 2011






RICORDANDO UN VERO CRISTIANO



DON CAMILLO TORRES , PRETE GUERRIGLIERO, MORTO IN COMBATTIMENTO NEL FEBBRAIO DEL 1969






Lo ricordiamo con un Cristo molto particolare , dipinto in suo onore dagli artisti cubani.

per saperne di più:
http://www.pugliantagonista.it/camillo.htm


martedì 13 dicembre 2011







14 DICEMBRE 1971 FASCISTI DEL MSI ASSALTANO CORTEO SUDENTESCO SPALLEGGIATI DALLA POLIZIA NELLA MATTINATA, PO IN SERATA ASSALTANO LA SEDE DEL CIRCOLO LENIN E ACCOLTELLANO LO STUDENTE DONATO PECCERILLO...e come nel caso di Benedetto Petrone l'accoltellatore, il capo del fronte della Gioventù brindisina riesce a dileguarsi grazie alla rete di complicità e coperture che ha da tutto il MSI










lunedì 12 dicembre 2011



12 dicembre 1970. Il giorno che fu ucciso Saverio Saltarelli

per le notizie sulla morte di Saverio vai a Saltarelli http://www.pugliantagonista.it/archivio/saverio_saltarelli.htm

Centro Servizi Culturali di Brindisi, 11 dicembre 1970, ore 18.00. La sala lettura della biblioteca del Centro Servizi Culturali è piccola e contiene a malapena i giovani del Movimento studentesco brindisino riuniti apparentemente in una delle tante assemblee che in quei giorni di scioperi e manifestazioni studentesche si sono succeduti in città. Il Movimento studentesco a Brindisi in realtà è strutturato organizzativo nella forma degli intergruppi, ovvero è la sigla nella quale si ritrovano gli studenti attivi nei diversi gruppi della sinistra estraparlamentare presenti in città e saltuariamente anche di quelli iscritti alla FGCI..
Quella sera sono presenti i giovani del Circolo Lenin di Puglia, tra essi Donato P , Rosella A, Carletto D, Roberto G, poi quelli delL’Unione dei Comunisti Italiani ( Marxisti –leninisti) con Nico L, Giacomo M, il sottoscritto, Cosimo R, Carlo P, Pino U., poi c’è il gruppo del PCd’I (m-l)”linea nera” che da lì a poco confluiranno in parte nel Manifesto ed altri fonderanno Lotta Continua brindisina, tra essi Salvatore De Carolis poco più che 13 enne ed infine i rappresentanti della FGCI.
L’atmosfera è elettrica ed ognuno fa fatica a star seduto sulle sedie e a fatica si riesce a mantenere anche per solo un minuto il silenzio.
“-Basta compagni! Cerchiamo di iniziare questa riunione e sbrigarci! Dobbiamo decidere cosa fare per il 12 , e non sappiamo se riusciremo a fare i volantini!-“
A prender la parola è Donato che spiega quello che è successo alle prime luci dell’alba:
Questa mattina alcuni di noi hanno ricevuto la visita della polizia che ha portato un invito a quelli che loro considerano i capi del Movimento , di presentarsi in Questura.
Lo abbiamo fatto facendoci accompagnare da un avvocato ( se la memoria non erra dovrebbe essere stato Stefanelli) .
Giunti in questura ci hanno fatto leggere una circolare del Ministro dell’interno, la copia del divieto di manifestazione pere le strade di Milano dove si doveva svolgere un corteo della sinistra rivoluzionaria per ricordare la strage di Strato e chiedere la liberazione di Valpreda, ed infine ci hanno diffidato di recarci a Milano il 12, ammonito di non compiere fesserie in città e di comunicare agli studenti che in questi giorni sono stati al nostro fianco in tante lotte , dicendo loro che la polizia bloccherà qualunque pulman, bus, treno, auto che porti da fuori Milano , sino in centro, studenti provenienti da qualunque parte d’Italia, pena l’essere denunciati e incarcerati.
La discussione su questo grave precedente durò un’ora buona con un parte orientata a ignorare il divieto ed arrivare a tutti i costi a Milano, un’altra decisa a manifestare per le strade del centro brindisino ed infine un’altra parte motivata dal fatto che una parte delle scuole sono sotto occupazione, con una presenza minoritaria di studenti presenti in esse, e quindi la sola possibilità di indire semplicemente un’assemblea che veda incontrarsi i rappresentanti degli studenti dei diversi istituti.Alla fine, tra tanti malumori, la decisione è quella di un volantinaggio in tutte le scuole e poi una assemblea interstudenti davanti al l’ingresso delClassico, a Corso Rtoma.
La mattina del 12 è un continuo distribuire volantini con estenuanti discussioni con studenti che ci criticano per non aver indetto la manifestazione. Poi in serata attraverso al TV ci arrivano le prime notizie degli scontri a Via Larga a Milano.A notte fonda a casa di Nico L squilla il telefono. Nico è l’incaricato per la stampa e propaganda dell’Unione , UCI (m-l) e il referente ufficiale e distributore del suo giornale nazionale Servire il popolo.
Da Milano, dall’ufficio politico diretto da Aldo Brandirali arrivano parole dure ma che esprimono, oltre che rabbia e dolore ed impartire ordini per creare una grande mobilitazione in solidarietà allo studente ucciso in serata, c’è anche la preoccupazione che questo sia solo l’inizio di un prossimo bagno di sangue che potrebbe evolversi in un golpe militare.
“- il corteo di anarchici, internazionalisti al quale partecipavano anche gruppi di giovani del nostro partito, è stato attaccato duramente dalla polizia e Saverio Saltarelli, un giovane di 23 anni è stato ucciso con un colpo di lacrimogeno al cuore, Le cariche sono state violentissime e i poliziotti hanno usato i fucili come clave… un compagno del movimento Studentesco ha avuto il casco da motociclista letteralmente spaccato a metà ed è gravissimo…-“
Nico con il suo pizzetto alla Lenin lo ritrovo la mattina del 13, grigia, uggiosa , con un sole che tarda a farsi vedere nella nebbia, dinanzi all’ingresso del mio istituto l’industriale G Giorni, mentre urla al megafono rivolgendosi agli studenti che stanno per entrare… Questa morte assurda che cade ad un anno esatto dalla strage di pazza Fontana, nella stessa città martoriata e simbolo della Resistenza a nazifascismo lascia tutti noi, svuotati da quella spinta gioiosa che ci sosteneva dal lontano agosto del 1968, quando l’avventura del Movimento studentesco brindisino aveva preso inizio.
Ora ci si sente in guerra, in una guerra che non siamo stati noi a dichiarare ma che molti vorrebbero addossarci per aver voluto con la nostra innocenza cercare di dare l’assalto al cielo, sognando la rivoluzione, il socialismo, operai e studenti uniti nella lotta, agnelli Pirelli ladri gemelli!!!
Saverio, un ragazzo di cui non conosciamo il volto diventa per noi il simbolo di tutte le viittme della reazione poliziesca e statale alla nostra voglia di cambiare il mondo
AC
Archivio storico Benedetto Petrone
Brindisi 12 dicembre 2011

venerdì 9 dicembre 2011








11 DICEMBRE 2011 ore 10,30






SIT- IN NO CIE Restinco (BR)






in solidarietà ai migranti reclusi in lotta


FOTO SU



http://www.pugliantagonista.it/openarea/iniziativa_nociebrindisi_11dicembre2011.htm









CHIAMIAMOLI PER NOME, CHIAMIAMOLI OMICIDI!

Bocconi di rabbia ed amarezza per ogni notizia annunciata dai “giornalisti col marchio”. 3 morti, forse 35 i dispersi, tutti gli altri spediti nel cara/cie di Restinco, dopo neanche tre ore dalla tragedia. Li abbiamo visti salire su un pullman scortati dagli uomini in divisa, illuminati in viso dalla luce di una videocamera invadente, e disturbati dalle domande di una giornalista tutta intenta a sottolineare la massima efficienza delle forze dell’ordine e a rassicurare gli ascoltatori che i “clandestini sono tutti adulti” e che “saranno accompagnati nel centro di accoglienza di Restinco”.
Lo yacht di 11 metri è ancora lì, incastrato fra gli scogli della costa di Torre S.Sabina, ondeggia con violenza e, minaccioso, lascia immaginare ciò che è accaduto solo poche ore prime. Si cercano i cadaveri, si aspetta che i corpi vengano sbattuti sugli scogli dalle onde, aggressive e letali.
“Colpa del forte vento, colpa del mare troppo agitato”…e l’ennesimo vortice di rabbia si anima nello stomaco, e riporta alla mente tutte le tragedie che diventano la notizia di pochi minuti, che si smaterializzano in poche ore, che scompaiono dalla mente come scompaiono dalla vista i migranti, chiusi velocemente nei c.i.e. affinché nessuno veda, affinché nessuno sappia .
Saremo di fronte al c.i.e. di Restinco l’11 Dicembre, a denunciare a gran voce che la colpa di tragedie come quella di ieri non è imputabile alla forza inarrestabile del vento e alla rabbia incontrollabile del mare, ma alle leggi razziste dell’insaziabile Europa che vieta ai migranti di raggiungerla senza il pericolo di morire affogati, evitando di esser buttati in mare da scafisti/criminali, senza la paura di esser visti dalla polizia.
Saremo di fronte al c.i.e. ad urlare che la disumanità con la quale si decide di chiudere uomini scampati alla morte in posti come il lager di Restinco non sarà mai tollerata, che non daremo pace a nessuno fino a quando tutti i Centri di identificazione non saranno chiusi e fino a quando ogni recluso non diverrà uomo libero.
28 Novembre 2011 NO CIE BRINDISI
info al sito http://nociebr.noblogs.org/