martedì 25 ottobre 2016

Il complotto del Frigorifero

Il complotto del Freezer



Quando la sindaca Raggiolina entrò nel suo ufficio, in quella afosa mattina di un caldissimo ottobre, era stremata, al limite di una crisi di nervi. Una giornata iniziata male dopo aver passato una notte piena di incubi, che l’avevano costretta , madida di sudore ad alzarsi più volte la notte per andarsi a prendere un bicchiere d’acqua fresca dal frigorifero. 

Una processione notturna che purtroppo era stata vanificata dalla constatazione che quel maledetto elettrodomestico regalatole  dal Direttorio del Movimento  il giorno della sua proclamazione , le forniva solo acqua a temperatura ambiente. Ricordava ancora le parole profferite dalla”  Talpa”, il guru del Movimento, quando in persona , dinanzi alle televisioni di mezzo mondo le aveva portato  a casa il freezer “ a cinque asterischi”:

“- Una prodotto ecologico  ed  ecocompatibile  , che funziona sciogliendo in un bicchiere d’acqua tre sfere. Questo contenitore messo  all’interno del vano freezer ,  senza  consumo di corrente e quindi senza produrre nessun inquinamento, rilascerà aria fredda che  attraverso  dei forellini si espanderà nel refrigeratore! 
E’ una rivoluzionaria invenzione della Casalotti Associati  e lo stesso esemplare in queste ore sta entrando nelle case di tutti gli iscritti del Movimento, qui a Roma,  a partire dai senatori, i parlamentari, i consiglieri comunali e circoscrizionali targati 5 asterischi!-Anche grazie ad esso scongeleremo la vecchia politica  e i carrozzoni e le lobby dell’industria del freddo che le hanno permesso di sopravvivere per 70 anni. 
La rivoluzione 5 asterisci incomincia da oggi, da dentro le cucine  e le sale da pranzo dei romani!-“

Nei giorni successivi  alle vittoriose elezioni, dalle case dei 5 asteriscati erano stati portati via  fior fiore di frigoriferi dai portatili ai combinati, dai ventilati a quelli computerizzati,  grazie all’interessamento di una  sconosciuta azienda di recupero rottami, la MARI-NO CFC srl  , che si era offerta di ritirare gratuitamente quei pericolosissimi attentatori dell’ambiente .

La sindaca Raggiolina sedendosi sulla sua poltrona di pelle, nella sua stanza del Campidoglio, lanciò un profondo sospiro:-“Com’era bello il suo superventilato a tre porte che le aveva regalato la mamma  a Natale! I bambini lo avevano, nonostante i suoi rimproveri riempito di autodesivi, tra il quale anche uno formato gigante con il viso sorridente del grande guru, la Talpa. Aveva trattenuto le lacrime a stento quando quelli della MARI-NO CFC srl se le erano portato via.”-
Nei tre mesi successivi quante volte lo aveva rimpianto, poiché quel maledetto frigo 5 asterischi non ne aveva mai voluto di fornirle  un minimo di acqua fresca nonostante che avesse consumato  un  intero sacco di quelle palline della CASALOTTI ASSOCIATI,  l’anima inventiva e propulsiva del Movimento 5 asterischi.

Aveva provato a parlarne con quelli del Direttorio, ma avevano fatto scena muta, dicendo che loro non si interessavano di produzione industriale, aveva provato a telefonare alla Talpa, che gli aveva  risposto dicendole che così come il Movimento aveva fiducia in lei nel governare la Citta Eterna, così lei doveva avere fiducia  delle idee  e delle invenzioni del Movimento, ricordandole anche che, nel momento in cui questa fiducia si fosse incrinata, la sindaca poteva anche tornarsene a casa, a fare la calza. Aveva provato a sondare i consiglieri  eletti per i 5 asterischi   al Consiglio Comunale, per sapere se i loro freezer funzionassero, ma aveva avuto risposte evasive, da facce scure, di gente che aveva qualcosa che rimuginava e non voleva o non  poteva tirar fuori quello che pensava…

 Poi  in questi ultimi giorni di ottobre era scoppiato il caso Frigo, facendole gridare al complotto…

Frigoriferi simili a quelli che erano stati ritirati dalle case dei 5 asterischi erano riapparsi  nottetempo , se pur per poche ore,  a turno, dinanzi alle case dei rispettivi proprietari, parcheggiati tra aiuole o giardini, forniti di alimentazione autonoma  di batterie e piccoli inverter e colmi di bibite rinfrescanti. 

Telefonate clandestine tra i 5 asterischi segnalavano l’apparizione e a turno il prescelto , ben camuffato andava a prendere per gli altri le bevande finalmente fredde. Una cosa che si era potuta tenere nascosta sino a quando un maledetto reporter di un giornale della concorrenza “Uniamoci e partite!” aveva fotografato il capo delegazione 5 asterischi con la testa infilata in un frigo parcheggiato dinanzi al garage di casa !  

Le dimissioni forzate e l’espulsione del Movimento  si erano consumate prima che le ultime copie dell’”Uniamoci e partite ” fossero andate a ruba dalle edicole. La stessa fine avevano fatto l’assessore alle politiche ambientali ed ecocompatibili e quello all’igiene pubblica dopo che lo stesso era stato sorpreso , una notte, a banchettare a mani nude in un girdino pubblico su una enorme torta gelato tirata fuori da  congelatore frigo-Bar piazzato dinanzi casa. La  sindaca Raggiolina aveva subito gridato al complotto e all’opera di infiltrati nel Movimento che erano stati immediatamente messi in condizione  di non nuocere e impedito di gettare discredito sul Movimento….

Dopo essersi rinfrescata  un po ‘ alla toilette, prima di iniziare la giornata faticosa da sindaca, Raggiolina assicuratasi che la porta del suo ufficio fosse chiusa a chiave, si diresse verso la porticina  che si apriva dietro uno dei tendaggi . Era quella che aveva scoperto qualche giorno dopo la sua elezione, quando aveva visto uscire una addetta alle pulizie con  in mano una bella bottiglietta di Coca Cola gelida. In effetti si trattava di un piccolo sgabuzzino dove tra mazze di scopa e Folletto, troneggiava un vecchio  e mastodontico frigo-congelatore  REX. Impadronirsi della chiave e emanare un ordine di servizio che  imponeva che quella stanza non fosse più utilizzata impropriamente,  era stato un gioco e così, almeno le giornate in ufficio erano state per lei meno torride delle notti a casa.

Pregustando un bel caffè freddo, la sindaca nell’aprire la porticina  constatò , non solo che essa  era stata forzata, ma che il suo amato REX non c’era più ed era stato sostituito da un frigo 5 asterischi . Infuriata, chiamato al suo cospetto l’intera  Segreteria venne  a sapere che  in mattinata , prima che lei arrivasse in ufficio un furgone della Casalotti associati aveva scaricato un frigo , regalo della Talpa  per l’ufficio del sindaco .
 Mentre si traslocava Il vecchio REX,  negli scantinati del Comune, era passata l’assessora all’ambiente Muraglioni, che immediatamente e con grande solerzia aveva detto che  l’operazione di smaltimento era compito suo e caricatolo sulla sua utilitaria se le era portato via  per destinazione ignota…


Raggiolina , inebetita da questa ferale notizia   ebbe così la conferma che un diabolico complotto era stato tessuto alle sue spalle….

la redazione di Pugliantagonista.it

25 ottobre 2016

sabato 15 ottobre 2016

BRINDISI PRO-KURDISTAN/ROVAJA

BRINDISI PRO-KURDISTAN/ROVAJA



Le donne di Brindisi solidali con le donne Kurde



Iniziativa dell'associazione IO DONNA di sensibilizzazione e di solidarietà nei confronti del popolo Kurdo e delle donne kurde che combatto per una doppia guerra di liberazione.
Questa sera si è tenuta questa partecipata iniziativa presso il BINARIO 23  a Brindisi,  con la presenza di quasi un centinaio di persone , la maggior parte donne della città , ma anche di Mesagne , Ostuni ed altri paesi limitrofi, aderendo all'invito di IO Donna.
La responsabile dell'Associazione Lia Caprera ha introdotto il dibattito in cui sono intervenute 

Rozlem Tarnikulu, Ufficio d’Informazione Kurdistan in Italia e Simonetta Crisci, avvocata, attivista Rete Kurdistan Italia.


 L'invito di IO DONNA recitava:
"...Nel movimento di liberazione curdo le donne ricoprono un ruolo di primo piano perché da decenni sono protagoniste di un radicale cambiamento nelle forme di organizzazione politica e nelle strategie degli obiettivi. 
Si tratta di una rivoluzione sociale che mira a costruire una società libera e democratica ispirandosi ai principi del confederalismo nel Rojava, in Siria e che sperimenta modelli organizzativi basati sull’autorganizzazione, l’ecologia e l’autodifesa.
Le donne curde stanno attuando una “rivoluzione di genere”, partecipi al fianco degli uomini nei partiti e nelle istituzioni di governo (co-rappresentanza, democrazia ugualitaria), ma anche creatrici di proprie organizzazioni autonome, ritenute necessarie al superamento della condizione femminile, gravata da sfruttamento, violenza ed esclusione, risultanza dello storico intreccio tra patriarcato, colonialismo e capitalismo.
Riteniamo che questa lotta meriti di essere raccontata dalle protagoniste, supportata e condivisa da chi, come il nostro Centro Antiviolenza, ha a cuore la libertà delle donne, il rispetto dei diritti umani, la pace, e da chi opera nella società per porre fine al patriarcato e alla discriminazione di genere, orientamento sessuale e di classe.

… Le soluzioni per tutti i problemi sociali del Medio Oriente dovrebbero avere al centro la condizione della donna. Senza parità di genere nessuna richiesta di libertà e di uguaglianza può essere significativa….. La componente più permanente e complessiva della democratizzazione è la libertà delle donne. Un’organizzazione separata e distinta della libertà della donna è essenziale…..Le donne devono determinare il proprio bisogno democratico e dare luogo all’organizzazione e allo sforzo per realizzarlo ( Abdullah Ocalan)



BRINDISI PRO-KURDISTAN/ROVAJA

BRINDISI PRO-KURDISTAN/ROVAJA



Le donne di Brindisi solidali con le donne Kurde



Iniziativa dell'associazione IO DONNA di sensibilizzazione e di solidarietà nei confronti del popolo Kurdo e delle donne kurde che combatto per una doppia guerra di liberazione.
Questa sera si è tenuta questa partecipata iniziativa presso il BINARIO 23  a Brindisi,  con la presenza di quasi un centinaio di persone , la maggior parte donne della città , ma anche di Mesagne , Ostuni ed altri paesi limitrofi, aderendo all'invito di IO Donna.
La responsabile dell'Associazione Lia Caprera ha introdotto il dibattito in cui sono intervenute 

Rozlem Tarnikulu, Ufficio d’Informazione Kurdistan in Italia e Simonetta Crisci, avvocata, attivista Rete Kurdistan Italia.


 L'invito di IO DONNA recitava:
"...Nel movimento di liberazione curdo le donne ricoprono un ruolo di primo piano perché da decenni sono protagoniste di un radicale cambiamento nelle forme di organizzazione politica e nelle strategie degli obiettivi. 
Si tratta di una rivoluzione sociale che mira a costruire una società libera e democratica ispirandosi ai principi del confederalismo nel Rojava, in Siria e che sperimenta modelli organizzativi basati sull’autorganizzazione, l’ecologia e l’autodifesa.
Le donne curde stanno attuando una “rivoluzione di genere”, partecipi al fianco degli uomini nei partiti e nelle istituzioni di governo (co-rappresentanza, democrazia ugualitaria), ma anche creatrici di proprie organizzazioni autonome, ritenute necessarie al superamento della condizione femminile, gravata da sfruttamento, violenza ed esclusione, risultanza dello storico intreccio tra patriarcato, colonialismo e capitalismo.
Riteniamo che questa lotta meriti di essere raccontata dalle protagoniste, supportata e condivisa da chi, come il nostro Centro Antiviolenza, ha a cuore la libertà delle donne, il rispetto dei diritti umani, la pace, e da chi opera nella società per porre fine al patriarcato e alla discriminazione di genere, orientamento sessuale e di classe.

… Le soluzioni per tutti i problemi sociali del Medio Oriente dovrebbero avere al centro la condizione della donna. Senza parità di genere nessuna richiesta di libertà e di uguaglianza può essere significativa….. La componente più permanente e complessiva della democratizzazione è la libertà delle donne. Un’organizzazione separata e distinta della libertà della donna è essenziale…..Le donne devono determinare il proprio bisogno democratico e dare luogo all’organizzazione e allo sforzo per realizzarlo ( Abdullah Ocalan)



martedì 11 ottobre 2016

10 ottobre 1969 Guerriglia a Chicago per ricordare il CHE

10 ottobre 1969: battaglia a Chicago per ricordare Che Guevara


Nel rileggere le pagine della Gazzetta del Mezzogiorno di quell’irripetibile 1969, che custodiamo nel nostro archivio, non poche sono le sorprese o meglio le conferme di quanto abissale sia stato il cambiamento sul sentire e vivere la politica dei giovani di oggi rispetto alla “nostra generazione”.
Ancora ieri 10 ottobre 2016  sui social , per  ricordare la figura di Che Guevara si sprecavano  i “mi piace “e relativi cuoricini più o meno piangenti sulla fine di quella che poi è divenuta un icona del ribellismo per tutte le età, Che Guevara, mentre ben altro era l’esprimersi della nostra generazione che voleva cambiare il mondo mettendo in gioco tutte le certezze.
Emblematica è la corrispondenza  di un giornalista americano della Ass.Press-Alvin Orton  che si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 10 ottobre1969 , da Chicago è il cui titolo è perfettamente in linea con quei tempi:
“-…Nel ricordo di Che Guevara-Guerriglia a Chicago tra estremisti e polizia. Dieci feriti, 40 arresti, vetrine infrante, auto danneggiate, dimostranti vestiti da hippy e con  bandiere e magliette inneggianti ai Vietcong.-”
Sì, perché , il lungo 68 non fu solo gli scontri alla Sorbona, il Maggio francese ed altre amenità, anzi esso fu la lunga onda che lambì entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico coinvolgendo i giovani  ed in particolare gli studenti del Vecchio e del Nuovo Continente. Anche in America il movimento studentesco si mosse  in forme anche molto radicali e la cronaca di quel 9 ottobre ne è la conferma:
-..” Si è trattato di quattro giorni di dimostrazioni indette dai gruppi estremisti studenteschi di sinistra denominati SDS (studenti per una società nazionale democratica)
L’epicentro degli scontri è il Lincoln Park che fu epicentro delle contestazioni alla Convention democratica (gli studenti di sinistra precedentemente avevano contestato il partito democratico per l’appoggio alla guerra al Vietnam del Nord, NdR) I dimostranti si erano riuniti per ricordare il secondo anniversario della morte del Che…erano 400 , vestiti da hippy o con giubbotti e bandiere inneggianti ai Vietcong…con elmetti e catene di biciclette hanno ingaggiato furiosi corpo a corpo  con la polizia, dopo che essa aveva loro impedito di giungere dinanzi all’abitazione del giudice  federale che sta processando otto studenti che avevano contestato la convention democratica…”
Qui in Puglia gli antagonisti pugliesi, 30 anni dopo, nel 1997 vollero ricordare con un manifesto firmato dal coordinamento antagonista Pugliese, il Coppola Rossa , Il Comitato Pro .Kurdista, Euskadi, i compagni e el compagne di Terra di Bari. Un manifesto che vi riproponiamo in questo personale ricordo

Archivio Storico Benedetto Petrone
www.pugliantagonista.it
10 ottobre 2016