Quei giorni del 1977, , la prima volta del divieto di festeggiare il 25 aprile e il 1 maggio e la morte di Giorgiana Masi
25 aprile e Primo maggio senza manifestazioni: non è vero che questo divieto del 2020 sia stata la prima volta e solo per l’eccezionalità del Coronavirus.
La mia generazione se lo ricorda bene come fu un certo Kossiga che decretò per legge con la connivenza dei partiti della sinistra istituzionale , PCI in testa, il divieto di manifestare in piazza per oltre 40 giorni in quei maledetti aprile
e maggio 1977, Un divieto che fu fatto rispettare con il sangue di chi, nonostante tutto, cercò di far valere i diritti
costituzionali e fu ferito o addirittura assassinato durante le cariche della polizia come successe a Giorgiana
Masi il 12 maggio 1977.
Lo ricorderemo rifacendoci ad alcune copertine del giornale
Lotta Continua, le cui copie cartacee
sono custodite dall’Archivio Storico Benedetto Petrone, nel fondo Cosimino
Pecere(Ostuni) , presso l’ANPI di Brindisi.
Titolava così Lotta Continua del 22 aprile 1977: Cossiga decreta l’abolizione del 25 aprile e del Primo maggio: Tambroni non era arrivato a tanto.
Nella parte bassa della copertina: l’aria che tirava a Roma e
a Bologna:a Roma
di nuovo blindati a San Lorenzo. Gli attivisti del la sezione
Tiburtina del PCI danno la caccia a studenti presunti autonomi e quando dall’Università
parte un corteo la polizia spara ad altezza d’uomo.
Bologna: come a marzo assediati migliaia di studenti
Purtroppo il 13 maggio 1977,
la conferma di come quelle scelt e divieti fossero scellerate viene dal titoto eloquente su cosa era successo al centro di Roma il giorno prima:
Lotta Continua 13 maggio 1977:
La polizia spara e uccide!
Picchiati selvaggiamenteparlamentari, giornalisti e
compagni.In risposta decine di cortei in città
In ultima pagina, la cronaca di quella che viene definita “una
giornata spagnola”, ma anche di quella
che fu la risposta non solo del movimento “del 77” ma degli abitanti dei
quartieri coinvolti. Lo sanno bene i compagni che tra campo dei fiori, piazza Navona e il
Ghetto, trovarono rifugio e prtezione presso negozi , e portoni delel
anbitazioni di molti romani di fede ebraica.
Sulla cronaca dei giorni di marzo 77 e sull’assassinio di
Giorgiana Masi sul sito di Pugliantagonista consultare:
i rossi fiori di marzo del 1977 http://www.pugliantagonista.it/i_rossi_fiori_del__marzo_77.htm
l'archivio storico Benedetto Petrone (Brindisi)
13 maggio 2020