mercoledì 13 maggio 2020

l'assassinio di Giorgiana Masi e la prima volta del divieto sul 25 aprile e 1 maggio

Quei giorni del 1977, , la prima volta del divieto di festeggiare il 25 aprile e il 1 maggio e la morte di Giorgiana Masi

25 aprile e Primo maggio senza manifestazioni:  non è vero che questo divieto  del 2020 sia stata la prima volta e solo per l’eccezionalità del Coronavirus.



La mia generazione se lo ricorda bene  come  fu un certo Kossiga che decretò per legge con la connivenza dei partiti della sinistra istituzionale , PCI in testa, il divieto di manifestare in piazza  per oltre 40 giorni in quei maledetti aprile e maggio 1977, Un divieto che fu fatto rispettare con il sangue di chi, nonostante tutto, cercò di  far valere i diritti costituzionali e fu ferito o addirittura  assassinato durante le cariche della polizia come successe a Giorgiana Masi il 12 maggio 1977.
Lo ricorderemo rifacendoci ad alcune copertine del giornale Lotta Continua, le cui copie  cartacee sono custodite dall’Archivio Storico Benedetto Petrone, nel fondo Cosimino Pecere(Ostuni) , presso l’ANPI di Brindisi.

Titolava così Lotta Continua del 22 aprile 1977: Cossiga decreta l’abolizione del 25 aprile e del Primo maggio: Tambroni non era arrivato a tanto.


Nella parte bassa della copertina: l’aria che tirava a Roma e a Bologna:a Roma

 di nuovo blindati a San Lorenzo. Gli attivisti del la sezione Tiburtina del PCI danno la caccia a studenti presunti autonomi e quando dall’Università parte un corteo la polizia spara ad altezza d’uomo.
Bologna: come a marzo assediati migliaia di studenti


Purtroppo il 13 maggio 1977,  la conferma di come quelle scelt e divieti   fossero scellerate   viene  dal titoto eloquente su cosa era successo  al centro di Roma il giorno prima:

Lotta Continua 13 maggio 1977:
La polizia spara e uccide!
Picchiati selvaggiamenteparlamentari, giornalisti e compagni.In risposta decine di cortei in città


In ultima pagina, la cronaca di quella che viene definita “una giornata spagnola”, ma anche di quella  che fu la risposta non solo del movimento “del 77” ma degli abitanti dei quartieri coinvolti. Lo sanno bene i compagni che  tra campo dei fiori, piazza Navona e il Ghetto, trovarono rifugio e prtezione presso negozi , e portoni delel anbitazioni di molti romani di fede ebraica.

Sulla cronaca dei giorni di marzo 77 e sull’assassinio di Giorgiana Masi sul sito di Pugliantagonista consultare:


l'archivio storico Benedetto Petrone (Brindisi)
13 maggio 2020




sabato 25 aprile 2020

Ricordo del compagno Gianni Morelli . Brindisi 25 aprile 2011-2020

Ricordo del compagno , amico e collega di lavoro, Gianni Morelli.


Lo so, il 25 Aprile è una giornata di festa, ma rivedendo le foto del primo 25 aprile unitario che celebrammo  nel 2011, come nuova ANPI di Brindisi, e scorgere tra esse Gianni Morelli, che abbracciava la bandiera  del partito in cui militava , Rifondazione Comunista, non posso trattenermi di ricordarlo poiché molti aspetti della sua vicenda personale si intrecciano sull’attualità del 25 aprile e su come esso sia il monito a non  abbassare la guardia sulle battaglie per il diritto al lavoro e alla salute. Gianni lo ricordo ragazzino che  appassionato CB  insieme ad Angelo, (Antares) e Felice (Scorpione) si avvicinò a noi radioamatori più anziani a metà degli anni 70 e con queste nuove leve del radiantismo condividemmo molti momenti di svago. Me lo ritrovai molti anni dopo tra i miei colleghi, nell’aeroporto di Brindisi e lui si contraddistingueva per il suo carattere gioviale   ma anche per le sue qualità di eccellente tecnico RADAR.  Nella mia azienda , come rappresentante sindacale  di Brindisi ebbi quindi l’opportunità di seguire il suo iter lavorativo e purtroppo poi, anche  l’incombenza di dover affrontare  la vicenda di una ristrutturazione imposta dall’Azienda e dai committenti che lo costrinsero , nonostante  scioperi e manifestazioni in aeroporto, a doversi traferire lontano da Brindisi e dalle persone che lui amava all’inizio degli anni duemila. Una imposizione che stressò il suo fisico , innescando dei meccanismi , a mio avviso, che interagirono con  le ricadute di dover lavorare in ambienti dove operano le radiofrequenze ad alta energia e breve lunghezza d’onda. Quando riuscimmo sindacalmente a far ritornare Gianni nell’ambito di competenza di Brindisi, la sua salute era fortemente compromessa. Ricordo  l’ultimo mio colloquio telefonico con lui:- “Antonio, non vedo l’ora di riprendermi, mi conosci  da ragazzo, io non so stare con le mani(il cacciavite) in mano, l’elettronica è la mia passione-!”  Così alcuni anni fa Gianni ci lasciava-
Ciao , compagno Gianni Morelli, spero che ti abbia fatto piacere essere ricordato in una giornata come questa!

Antonio Camuso
foto e notizie del 25 aprile 2011 si trovano sulla pagina web http://www.pugliantagonista.it/archivio/25aprile2011.htm

giovedì 16 aprile 2020

Brindisi 16 aprile 1995.Incendiato il centro sociale e aggredito Mario Merico



Brindisi 15-16 aprile 1995.  Venticinque anni fa, la Pasqua di violenza contro il Centro Sociale di via S Chiara. 

 Prima l’incendio e poi il sanguinoso pestaggio contro Mario Merico, tra i principali fondatori del Centro Sociale.

 


Quest’anno, causa le restrizioni imposte dall’emergenza del Coronavirus, non abbiamo potuto festeggiare con Mario Merico, la Pasqua e ricordare con lui le attività di quel Centro Sociale che lo vide tra i fondatori. Proprio in queste ore ricorreva  il 25ennale di uno dei momenti peggiori di quella esperienza, ovvero la Pasqua di violenza e di sangue del 1995 che lo vide vittima del clima di mancanza di umanità e di regole civili in cui parte della città di Brindisi  allora viveva .  segue su http://www.pugliantagonista.it/archivio/br_mario_merico_aggressione_95.htm     

giovedì 26 marzo 2020

No Violenza sulle donne: volantino Femministe di Brindisi marzo 1980

il dramma di Francesca Fiscarelli ,

da un volantino femminista di  40 anni fa, 

In questi giorni in cui l'Italia è chiusa in casa, l'allarme che proviene dalle associazioni di difesa della donna è sulla strana diminuzione di telefonate di aiuto da parte delle donne contro le violenze domestiche, segno evidente di come  esse siano , proprio in casa, non in condizioni di poter essere libere di denunciare, neanche al telefono, ciò che subiscono.
Come Archivio Storico Benedetto Petrone e sito di Pugliantagonista, vogliamo anche noi supportare questo grido di allarme pubblicando secondo il nostro stile , un volantino di 40 anni fa, prodotto nel marzo del 1980 dal Coordinamento studentesse e disoccupate di Brindisi che si riuniva nella sede del Circolo del Proletariato  Giovanile in Via Giordano Bruno.
 Molte di quelle compagne femministe continuano ancor oggi  nella battaglia in difesa delle donne attraverso le iniziative portate avanti,  innanzitutto dall'Associazione IO Donna , erede del Centro di Documentazione Donna che per 20 anni successivi a quel 1980, operò all'interno del Centro Sociale(contro l'emarginazione giovanile)  di via Santa Chiara a Brindisi,  e tutte/i noi dobbiamo ringraziarle per questo impegno.
Pubblichiamo doverosamente il testo integrale di quel volantino che ancor oggi è fin troppo attuale e che narra di una vicenda di ciò che dovette patire una ragazzina di 17 anni, , violentata dal padre e che  per difendersi dai continui soprusi , alla  fine lo uccise, ma per questo incarcerata.


NON SIAMO PIÙ  DISPOSTE A SUBIRE VIOLENZA! NON VOGLIAMO DELEGARE A NESSUNO LA DIFESA DEL NOSTRO DIRITTO ALL'ESISTENZA.
Francesca Isabella Fiscarelli, una donna di Foggia di 17 anni, è in carcere dopo aver ucciso il padre che voleva violentarla.
Ora ci sarà un tribunale che la giudicherà e stabilirà quanti anni di galera dovrà fare per scontare quello che ha fatto,
Ma sul come e sul perchè funzionerà questa logica punitiva potrà essere d’accordo chi non è in grado di capire Francesca e la sua scelta.
La realtà di una donna che è costretta a vivere segregata in casa, a subire continue intimidazioni, a vedersi tolta la possibilità di gestirsi anche
in maniera minima la propria vita e a trovarsi a vivere la negazione assoluta della propria persona attraverso il tentativo di essere violentata fisica-
mente non potrà mai entrare in tribunale nel suo vero significato ed in tutta la sua gravità e nessun giudice potrà mai capirlo, PERCHE’ALLORA SMETTEREBBE DI FARE IL GIUDICE.
Se Francesca non avesse reagito probabilmente ogni cosa sarebbe passata sotto silenzio. Nessun processo ci sarebbe stato a chi le procurava paura,
angoscia e la faceva vivere in uno stato di continua tensione per le ulteriori sevizie psicologiche e materiali che doveva subire.
Ma la scelta di Francesca di reagire nell'unico modo in cui poteva (erchè questa società che crea queste situazioni non si preoccupa certo di
dare strumenti per uscirne SENZA PAGARE DURAMENTE IN PRIMA PERSONA) ne han fatto un caso di cronaca nera, negando ciò che veniva messo in discussione alla radice, e cioè la famiglia, come luogo in cui si dà potere al padre perchè possa sfogare le proprie frustrazioni su chi gli è sottoposto.
La storia di Francesca non ci sarebbe potuta essere se non ci fosse una società che è basata sulla divisione dei ruoli e sui rapporti personali oppressivi .
In un processo tutto questo non verrà preso in considerazione e probabilmente verrà chiesta la semi-infeimità mentale, perchè si definisce "irrazionale" ciò che si produce per negare le proprie responsabilità.
Crediamo che sia molto importante fare tutto il possibile in aiuto di Francesca proprio per mettere sotto accusa queste responsabilità con lo scopo
di liberarci dalla violenza che in quanto donne subiamo.
In concreto riteniamo che sia interesse di ogni donna
NON LASCIARE FRANCESCA SOLA NELLE MANI DI QUESTA GIUSTIZIA DI CLASSE E MASCHILE,
quindi,
OGNUNA DI NOI DOVREBBE DARE UN CONTRIBUTO MONETARIO PER GARANTIRLE UNA DIFESA ADEGUATA CHE SAPPIA PORTARE ANCHE IN SEDE DIBATTIMENTALE TUTTE LE MOTIVAZIONI CHE HANNO DETERMINATO QUELLA SCELTA.
PROPRIO PERCHE' CONOSCIAMO IL TRATTAMENTO CHE. VIENE IMPOSTO NELLE CARCERI FEMMINILI (MASSIMO ISOLAMENTO, IMPOSSIBILITA A STABILIRE MOMENTI DI SOCI ALI ZZAZIONE TRA LE DETENUTE, CONTROLLI SULLA POSTA, SUI COLLOQUI, MANCANZA ASSOLUTA DI ASSISTENZA SANITARIA,ECC.)
 DOBBIAMO CREARCI LA CAPACITA' DI ESERCITARE UN MINIMO ED CONTROLLO SUI TRASFERIMENTI DA UN CARCERE ALL'ALTRO
A CUI FRANCESCA POTREBBE ESSERE SOTTOPOSTA, SUL SUO STATO DI SALUTE E SULLE
CONDIZIONI DI DETENZIONE.
E’chiaro che solo la mobilitazione diretta di noi donne può far capire alla Magistratura e a tutto il personale carcerario che Francesca non è
sola e che le donne non sono più' disposte a pagare un prezzo cosi ' alto per Garantirsi il proprio diritto all'esistenza.
Mobilitiamoci in difesa delle donne incarcerate perche' si sono ribellatealla violenza e allo sfruttamento a cui siamo quotidianamente sottoposte!
CIP ■
VIA G.'BRUNO 21,
BRINDISI, 04/03/1980
COORDINAtlENTO DONNE STUDENTESSE-DISOCCUPATE
DI BRINDISI, VI A G. BRUNO 21.


domenica 8 marzo 2020

8 marzo 1914- 8 marzo 2020

Buon 8 marzo 2020 riflettendo sul lungo cammino per l'emancipazione affrontato dalle donne 



 Oggi ho voluto  scegliere tra il materiale documentario dell'Archivio Storico Benedetto Petrone, una copertina  della rivista del Touring Club Italiano, apparsa sul numero di marzo del 1914, alla immediata vigilia dello scoppio della prima Guerra Mondiale (e poi della pandemia dell'influenza Spagnola (H1N1) che falciò più vite della stessa guerra).
Oggi le donne sono in prima fila nella lotta contro il nuovo coronavirus e ad esse dobbiamo essere riconoscenti.
Nella copertina che ho scelto  traspare la voglia delle donne di liberarsi da antichi preconcetti, di scalare le montagne , andare a sciare, indossando anch'esse dei comodi pantaloni, sognando di poter guidare un'automobile per poi magari dare l'assalto al cielo, pilotando un aeroplano.
 Ogni volta che l'umanità , o meglio l'universo maschile si è opposto ai sogni delle donne, ha impedito all'umanità intera di intraprendere un vero cammino di liberazione.

Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
8 marzo 2020

venerdì 6 marzo 2020

Buon 8 Marzo 2020

BUON 8 MARZO 2020




dall'Archivio Storico Benedetto Petrone
 (Brindisi)

attraverso le foto significative di alcuni storici 8 marzo
apparse sui giornali di movimento tra gli anni 70 e gli anni 80
le prime foto sono tratte dal giornale Movimento Studentesco (Milano) del 1972

sono le foto delle donne in lotta per la loro libertà dall'imperialismo e dal colonialismo, ma anche per affermare la loro emancipazione da stereotipi che le vorrebbero confinate nei ruoli tradizionali. Sono le giovani donne  guerrigliere vietnamite,





ma anche quelle dell'Angola ed altri paesi dell'Africa in lotta contro il colonialismo.


le foto successive sono quelle della manifestazione femminista dell'8 marzo 1982 a Roma e che provengono da un Quotidiano dei Lavoratori appartenente al fondo Dino Frisullo dell'Archivio St B Petrone








Brindisi  8 marzo 2020

giovedì 10 ottobre 2019

Al fianco dei Curdi, da sempre: Brindisi, 1995 , azione diretta contro una nave turca

Al fianco del popolo curdo, non solo da oggi: una mia esperienza di azione diretta

ovveroBrindisi, 18 maggio 1995, quando due antirazzisti scacciarono dal porto di Brindisi una fregata turca con 300 marinai e uomini dei servizi segreti a bordo

di Antonio Camuso


Quel pomeriggio di un maggio 1999 dal sapore quasi estivo, dopo aver fotocopiato alcune decine di volantini, il sottoscritto insieme a Bobo Aprile, come attivisti della Rete Antirazzista di Brindisi, ci dirigemmo  verso il porto per volantinare sul lungomare un comunicato di protesta per la presenza della fregata Turca Akdenitz  ( F257 /exx USS Bowen, regalato ai turchi dagli stati Uniti, pochi mesi prima) ed inserito nel dispositivo NATO per l’embargo alla exyugoslavia. La nostra protesta era contro le azioni dei militari turchi condotte  in quel periodo contro le popolazioni del Kurdistan turco e che, oltre , alla distruzione di centinaia di villaggi avevano provocato imponenti flussi di profughi che quotidianamente , dopo un lungo viaggio appprodavano proprio in Puglia. Una vera beffa , visto c he nelle stesse ore soldi pubblici italiani venivano stanziati  per finanziare le operazioni di caccia al migrante “ curdo clandestino”sulle coste pugliesi.  Quel pomeriggio  , conoscendo la tracotanza  dei militari turchi , prima di iniziare il volantinaggio, io e Bobo ci recammo in Questura per consegnare i tre volantini di rito e riceverne apposita ricevuta di ricezione. Una decisione inconsueta e non praticata da anni, ma  che  si dimostrò di   singolare preveggenza per i fatti che ne conseguirono. Mentre stavamo tranquillamente distribuendo i volantini ai brindisini  che passeggiavano sul lungomare a poca distanza  dalla fregata turca Akdenitz, notammo che a bordo di essa   si fosse scatenata una  inconsueta agitazione  che coinvolgeva non solo ufficiali e marinai, ma anche degli individui  in borghese. Furono proprio questi che scendendo dalla passarella ci affrontarono a muso duro, strattonandoci  e cercando di strapparci i volantini  ed accusandoci di essere dei terroristi. In particolare un soggetto ben palestrato  se la prese malamente con il compagno Bobo Aprile  attirando l’attenzione dei passanti che facendo capannello, presero   le parti di quest’ultimo che  gli continuava  ripetere che  quella sua aggeessione si stava svolgendo sul territorio italiano in palese violazione della sovranità italiana e che non si trovava in Turchia  dove i diritti umani non sono rispettati …( quando un po’ di sovranismo ogni tanto  va pur fatto!!!...) L’arrivo della Digos  e relativa  identificazione   mia e di Bobo  e la palese arrogante strafottenza del turco che qualificandosi come  agente della sicurezza della nave turca si rifiutava di farsi identificare e saliva a bordo continuando a insultarci , mentre i suoi compagni giravano  con la videocamera un filmato su questi antirazzisti brindisini amici dei “terroristi curdi”. Rientrati alla sede della Rete Antirazzista decidemmo di stilare un documento di protesta per i fatti accaduti con l’invito a protestare domenica 21 maggio con un  sit-in dinanzi la nave militare turca. Appello  praticamente inutile poiché  quella stessa notte  la fregata Akdenitz F257 mollava gli ormeggi  e si allontanava dal porto di Brindisi.
Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
Brindisi 10 ottobre 2019



Il testo dei volantini
COMUNICATO STAMPA
VIA I MILITARI TURCHI DALLA NOSTRA CITTA1 !!!
NOI COME RETE ANTIRAZZISTA PROVINCIALE DI BRINDISI PROTESTIAMO
VIVAMENTE PER LA VERGOGNOSA PRESENZA DI UNA UNITA1 MILITARE
NAVALE TURCA NEL PORTO DI BRINDISI .
Da anni i militari turchi stanno portando avanti una politica di repressione e di massacri nei confronti del popolo curdo ;
da alcuni mesi gli stessi hanno invaso e saccheggiato il Kurdistan iracheno con l'ausilio di 35000 soldati , centinaia di carri armati ed aerei forniti da USA , Germania e con fondi
NATO (quindi anche con la partecipazione italiana proveniente da tasse sui lavoratori italiani) .
Tutto ciò ha causato un'ulteriore fuga di curdi da quel disgraziato paese ed il loro arrivo "clandestino" sulle coste pugliesi .
OLTRE IL DANNO LA BEFFA !!!
Proprio ieri , la camera ha approvato il finanziamento dell'operazione "Esercito contro Clandestini , dalla Puglia
con amore"- ; il vergognoso voto ha accomunato in una ammucchiata esemplare il Fronte del NUOVO RAZZISMO DI STATO che ha visto l'adesione dei partiti di Destra , di Centro e di Sinistra con poche eccezioni (Rifondazione Comunista , Verdi , pezzi del PDS) .
Quindi altri soldi provenienti dalle tasche dei lavoratori saranno spesi per finanziare la caccia da parte dei militari italiani contro vecchi , bambini e donne in fuga a causa dei
militari Turchi !
A questo punto provocatoriamente diciamo : Perché non provvediamo affinchè militari turchi non si installino con campi di tortura e concentramento direttamente
sulle coste pugliesi ? Il lavoro iniziato nel loro paese verrebbe completato  ! !
Anzi  con buona  pace delle  nostre  coscienze  ne guadagnerebbero le nostre tasche  ! ! !
DOMENICA 21 MAGGIO '95 , ALLE ORE 19.00 SIT IN DI PROTESTA DAVANTI ALLE NAVI TURCHE NEL PORTO DI BRINDISI .
Brindisi  ,   18 Maggio 1995
RETE ANTIRAZZISTA PROVINCIALE
DI BRINDISI
VIA APPIA 36 BRINDISI
TEL 0831/521956
f.i.p.   via Appia 36


 COMUNICATO STAMPA  PARTE 2.
QUESTA SERA ALLE 18,30 UNA GRAVE PROVOCAZIONE DA PARTE DI
MILITARI  TURCHI^NEI   CONFRONTI  DI   UN RAPPRESENTANTE DELLA RETE
ANTIRAZZISTA BRINDILA,    E '  STATA CONDOTTA !
MENTRE QUEST'ULTIMO PARTECIPAVA AD UN    VOLANTINAGGIO DI  PROTESTA CONTRO LA PRESENZA DI UNA NAVE MILITARE TURCA NEL
PORTO DI BRINDISI,ALCUNI MILITARI TURCHI LO MINACCIAVANO E LO SPINTONAVANO.
NON CONTENTI,CREDENDO DI TROVARSI IN TURCHIA,DOVE ESISTE LA PIÙ'BRUTALE REPRESSIONE CONTRO GLI OPPOSITORi  ( vedi  il dramma
dei CURDI) HANNO FATTO INTERVENIRE UNA VOLANTE DELLA POLIZIA E CERCATO DI CONTINUARE LA PROVOCAZIONE.
FORTUNATAMENTE SIAMO IN ITALIA,E DOPO  L'IDENTIFICAZIONE DEL NOSTRO RAPPRESENTANTE E VERIFICATA L'ASSOLUTA CORRETTEZZA DELLA NOSTRA POSIZIONE E’ STATA QUINDI LA VOLTA DEI MILITARI TURCHI A  DOVERSI ALLONTANARE.

MA PER POCO,APPENA ALLONTANATASI LA VOLANTE,SI PROCUFAVANO SULLANAVE TURCA UNA VIDEOCAMERA E FILMAVANO I PARTECIPANTI AL NOSTRO VOLANTINAGGIOR
DIAMO APPUNTAMENTO A TUTTI   ,PER DOMENICA 21 MAGGIO 95 ALLE 1900 PER UNA PROTESTA AL PORTO DI BRINDISI,DAVANTI AL CACCIATORPEDINIERE AKOENIZ DELLA MARINA TURCA
Brindisi,19 MAGGIO 95
RETE ANTIRAZZISTA PROVINCIALE
DI BRINDISI
VIA APPIA 36    tei 0831 S21956
f.I.P.  via Appia 36
p>
f.i.p.   via Appia 36



venerdì 20 settembre 2019

Esame di Riparazioni di settembre, superato!

Esame di Riparazioni di settembre superato!

“-A casa dello scarparo (calzolaio , NdR), vanno tutti con le scarpe rotte”-

(DVD recorder Telesystem e DVD/CD Player Amstrad riparati in due ore!)



Settembre ai miei tempi , per gli studenti che durante l’anno scolastico avevano  avuto sino a tre materie  voti da insufficienza , era un appuntamento ‘’  sofferto”, dovendo dimostrare, con gli esami di riparazione , di aver studiato tutta l’estate e recuperato il gap di conoscenze.
Anch’io ieri, 19 settembre , in una giornata ppiovosa, dopo mesi di siccità, ho superato il mio esame di Riparazioni. In effetti a causa del maltempo che mi impediva di  impegnarmi all’aperto nei lavori agricoli , ho deciso di  confrontarmi a “muso duro” con due “rogne” elettroniche  che  da anni  in salotto aspettavano che dessi loro uno sguardo e che ogni volta che  gli passavo di fronte urlavano il famoso proverbio”- A casa dello scarparo (calzolaio , NdR), vanno tutti con le scarpe rotte!”-  ed io che gli rispondevo:-Mo’ che vado in pensione, vi aggiusto per le feste!”-

Esame n1:DVD Recorder Telesystem TS5.9RX


Insomma mentre fuori pioveva e tirava una fredda tramontana, ho iniziato la diagnosi del pezzo forte: un DVD recorder della Telesystem che a suo tempo mi era servito per riversare in DVD filmati di manifestazioni, comprese quelle per la Kater I rades con i  superstiti del naufragio e tante iniziative del Centro Sociale di Via santa Chiara.
La ricerca guasti: Data tensione all’apparato esso mi rispondeva con un bell’HELLO, ed poi NO DISK , ma al comando manuale o con telecomando di Open, il carrello del DVD rimaneva ostinatamente chiuso, nonostante che  si sentisse un flebile ronzio all’invio del comando stesso.





Diagnosi iniziale: lettore DVD bloccato o meccanicamente o a causa di qualche falso contatto.
Smontaggio.: Disconnesso l’appparato dalla rete. – Non lasciate mai inserito il cavo di alimentazione nella presa quando state  aprendo un apparato elettronico/elettrico-Ne và della vostra vita!
Svitate e viti del coperchio superiore




Estratto esso, l’interno del Telesystem apppare diviso in due parti: a destra il lettore /Rec DVD e a sinistra la parte elettronica e di alimentazione. 

Il lettore DVD  ha 4 viti che lo bloccano meccanicamente al telaio inferiore:: svitatele e  sfilate il DVD con un movimento all’indietro .




Il lettore  del Telesystem  ha poco dietro lo sportellino frontale e leggermente in basso di esso una rotella bianca  che è calettata con il  carrello  del DVD. Muovendo  con il polpastrello questa ruota dentata il carrello anche se non alimentato  si muove sino all’estrazione finale. 

Nel suo movimento si nota  la cinghietta in gomma di trasmissione  che collega il motorino dedicato al carrello, con  il gruppo di ruote dentate  che permettono il movimento del carrello stesso.


Quesito amletico: cinghia o ruote dentate usurate?
A prima vista la cinghia non sembrava  eccessivamente allentata, viste anche le sue piccole dimensioni. Ho quindi provato , dopo aver  spostato il dvd  su un supporto isolante ad alimentarlo ed aiutarlo nel moviemnto di espulsione dano un piccolo giro alla ruota dentata: Il carrello  ha iniziato a muoversi, estrando e rientrando!- ma solo se ogni volta lo aiutavo  manualmente , quindi a questo punto al 99 per cento la causa era la cinghietta. Estratta la stessa l’ho messa da parte per acquistarne un’altra presso la Melchioni di 
Brindisi.(misura standard 25 mm di diametro)




Esame n 2 : Lettore CD/DVD Amstrad D350

Messo da parte il Recorder e le parti smontate, sono passato all’esame del Player Amstrad
La ricerca Guasti: Data tensione all’apparato esso inizialmente sembrava perfettamente funzionante, aprendo e chiudendo il carrlllo  accettando un CD ed andando in play. Tiravo troppo presto un sospiro di sollievo ed imputavo alla leggerezza dei miei figli sull’averlo dichiarato  fuori uso …dopo due minuti di funzionamento esso letteralmente si spegneva. Perplesso ho controllato il cavo di alimentazione, la presa e dopo aver ripremuto il pulsante di accensione esso riprendeva a funzionare …ma solo per un minuto o poco più!
Diagnosi inziale: avaria sui circuiti di alimentazione
Smontaggio: svitate le viti del coperchio superiore, inizialmente  quel b…rdo non voleva  staccarsi dal frontalino essendo esso incastrato ad esso per un paio di mm. La soluzione è stata non tirarlo indietro, ma tirarlo verso l’alto permettendo di sganciarsi, visto che era stato infilato in quel modo in fabbrica  qualche decina di anni fa. 



Finalmente l’apparecchio elettronico appariva all’interno composto da tre parti:
A desrta il modulo di alimentazione, al centro il lettore CD/DVD , e a sinistra la scheda di comando e controllo.

Il guasto: avendo  ipotizzato un guasto sulla parte alimentazione la mia attenzione  si dedicava al suo modulo, dove oltre ai trasformatori e i componenti a semiconduttore  vi erano gli imputati principali di ogni guasto ai sistemi di alimentazione: i condensatori elettrolitici. In effetti quello inserito nella parte di rettificazione dell’alternata di rete, un condensatore elettrolitico da 47 microfarad , 450 Vl, risultava leggermente gonfio nella parte superiore e  caldo al tatto . Acceso il saldatore  ed impugnato il succhiastagno appena ho provato ad estrarlo uno dei reofori del condensatore rimaneva sulla piastra e sulla stessa si notavano leggeri segni”antichi” di liquido fuoriuscito, segni evidenti che la mia ipotesi era corretta

. Ho cercato nei miei cassettini un condensatore simile e l’ho trovato un condensatore di dimensioni un po più grandi ma identico nelle caratteristiche, e che avevo acquistato per la riparazione di una radio a valvole.  Ho inserito per prova il condensatore –Rispettate le polarità per evitare un fragoroso botto!- e magicamente il Player ha ripreso a funzionare correttamente.  



Anche in questo caso mi son ripromesso  di acquistarne uno di dimensioni identiche , insieme alla cinghietta del Recorder.
Acquistati entrambi e rimontati i due dinosauri a cui sono affezionato hanno ripreso a funzionare alla grande! 


Tempo di riparazione reale :due ore- Esame di settembre per tecnici elettronici pensionati superato!

Antonio Camuso

lunedì 8 luglio 2019

Invasion! 9 luglio imponente sbarco di migranti in Sicilia!

9 luglio, successe domani…Invasion! imponente sbarco  in Sicilia di navi e barchini di  migranti  

(dalle pagine future dell’Archivio St B Petrone)



Il Ministro dell’Interno Salvinus,  che aveva  affermato alcuni giorni fa che gli invasori sarebbero stati fermati sulla linea  del bagnasciuga,  accusa  la ministra della Marina  da guerra , di non aver inviato  le corazzate di stanza a Taranto e a La Spezia  per fermare l’invasione.
 Si ripete il balletto di accuse quando il mese scorso, la linea di difesa del territorio nazionale stabilita al limite delle acque territoriali italiane, dinanzi alle isole di Pantelleria e Lampedusa si è sgretolata dinanzi all’offensiva mediatica di alcune ONG che hanno violato il blocco  delle forze di polizia e di numerosi barchini da sbarco carichi di migranti provenienti dalla Tunisia .  La resa delle due isole che  hanno visto parte della popolazione ed addirittura i loro sindaci passare al nemico, alzando bandiera bianca e lanciando grida di solidarietà verso i migranti, aveva provocato le ira del ministro dell’Interno, Salvinus, nonché nostro Condottiero per la Sovranità Nazionale,  che aveva decretato, in caso di riconquista di Lampedusa e Pantelleria, i traditori dell’italianità sarebbero stati giudicati dai tribunali del popolo con l’applicazione delle leggi di guerra.
La guerra contro i migranti va male, fucilate gli ammiragli e i giudici!

Presi di mira, anche in quell’occasione , erano stati i comandi della Marina incapaci di affondare le navi ostili   e difendere la razza italiana da questa nuova ondata migratoria e i giudici complici delle forze Alleate Scafiste.
  Il Gran Consiglio del Cambiamento si è riunito questa sera a Piazza Venezia, dove i gerarchi, insieme al condottiero Salvinus stanno organizzando la difesa del territorio della madrepatria. E’ in dirittura d’arrivo un decreto del Ministro della Giustizia Malafede, che esautora i giudici di emettere giudizi sull’operato delle ONG e  passare quest’argomento di competenza ai tribunali militari.
 Si spera che al più presto  la ministra della Marina Trentina dia l’ordine di salpare alle  corazzate Roma , Italia e Vittorio Veneto  verso  il mare di Sicilia, ponendosi dinanzi alle coste tunisine come argine all’invasione.  Il condottiero Salvinus afferma che  i migranti sbarcati sulle coste italiane saranno respinti sulla linea del bagnasciuga, e  rimpatriati in Tunisia mentre  i loro barchini e navi saranno affondati . Per  i comandanti  e gli equipaggi delle ONG sarà applicato  l’articolo 5 del decreto sicurezza ter:  processo da tribunali di guerra e se ritenuti colpevoli, FUCILATI.

 Il popolo di Roma  mentre si teneva la riunione del Gran Consiglio del Cambiamento, si è riunito sotto il balcone di Palazzo Venezia lanciando  ovazioni al condottiero Salvinus, che affacciandosi per un istante ha salutato calorosamente  lanciando baci e tweet e selfie sui social. Si calcola  che oggi siano stati 20 milioni  i like ricevuti dal nostro condottiero.
Smentite le voci di dissidi  nel Consiglio del Governo del Cambiamento e che parlavano  di un incontro segreto a Cassibile  con   i rappresentanti delle forze armate  degli Alleati Scafisti di stanza  in Libia e in Tunisia.  Nessuna trattativa segreta! Saranno i nostri alleati sovranisti in Europa che in nome dell’ASSE di Visegrad  ci difenderanno cambiando il trattato di Dublino ed intervenendo al nostro fianco. Si ha notizie di movimenti di truppe corazzate in arrivo al Brennero…