MIGLIAIA DI BLACK BLOC NORD-AMERICANI, , IN NERO SILICIO, MUNITI DI PALI DI FERRO , ASSALTANO LA BANCA DELLA MEMORIA DEL TERRITORIO BRINDISINO: L’ITINERARIO AZZURRO. http://www.pugliantagonista.it/openarea/black_bloc_brindisi_silicio.htm
Ovvero : l’ennesima brutta figura di Brindisi verso gli aiuti europei per lo sviluppo.
MEGAIMPIANTO FOTOVOLTAICO da 21 Megawatt in pieno itinerario normanno-svevo tutelato dai fondi europei: la denuncia di Pugliantagonista.it
PREMESSA: convinti che oggi e nei prossimi giorni la quotidiana visita sulle pagine di Pugliantagonista.it di Digos, Ministero dell'Interno , comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani di Brindisi, ecc non ci sarà e che quindi saranno impossibilitati a leggere quanto riportiamo e quindi rimarranno all'oscuro "inconsapevolmente" della nostra denuncia vi proponiamo questa notizia che rimarrà solo come memoria dell'ennesimo ben riuscito attacco al nostro territorio nel silenzio totale di istituzioni, politica, ambientalisti con gli occhi tappati da interessi pari al classico piatto di lenticchie
L’inchiesta di Pugliantagonista.it
Nelle pagine dei siti delle amministrazioni comunali e provinciali ( che magnificano le bellezze del territorio di Brindisi e la capacità degli amministratori nel saper sfruttare i fondi europei -fondi POR- “facendo decollare l’economia locale e permettendo al territorio di giocare un ruolo da protagonista nel contesto internazionale”…) troviamo, vero cavallo di battaglia nella promozione turistica, il cosiddetto Itinerario svevo-normanno angioino , meglio conosciuto come itinerario Azzurro.
E’ un percorso cicloturistico di circa 60 chilometri, finanziato con i fondi Europei alla regione Puglia( POR 2000-2006, PIS 12, Misura 4.16 ) in cambio della promozione del turismo eco-compatibile su due ruote, che partendo dal castello aragonese e costeggiando i principali monumenti della città , percorre le vie secondarie nella campagna brindisina , tra masserie, chiesette rurali, i centri storici di San Vito , Carovigno, per terminare sino alla chiesa di San Michele Arcangelo dell’omonimo centro di San Michele Salentino,con possibilità di vie di accesso alle nostre coste.
La parte dell’entroterra brindisino più suggestiva era quella che, passando al ridosso del Cillarese, la masseria Lo Spada, percorreva quella che doveva essere un ramo secondario della via Appia messapico-Romana e superato l’incrocio di Restinco giungeva alla splendida masseria Casignano
Parlare al passato non è un nostro errore di grammatica, bensì necessità dovuta al fatto che negli ultimi giorni una orda di camion, tecnici , trasportanti centinaia anzi migliaia di pali metallici e pannelli di silicio stanno lavorando alacremente a far scomparire quello che doveva essere uno dei pochissime attrazioni del nostro entroterra, e fonte di promozione dei prodotti delle nostre terre, la nostra tradizione gastronomica, la salvaguardia del paesaggio e la sua memoria storica
In località Restinco, in pieno itinerario Azzurro, è in atto la costruzione del più grosso insediamento di fotovoltaico nel Comune di Brindisi , da 21 Megawatt, grande quanto decine di campi di calcio e piazzato proprio a ridosso di quella Masseria Casignano , uno splendido esempio di masseria fortificata del 1600, con un suggestivo viale costeggiato da pini centenari e tanto decantata nei depliant cicloturistici che l’assessore d’Attis ha distribuito negli anni scorsi ai promoter turistici come anche in quelli che portano il logo della nostra Amministrazione Provinciale.
Oggi, quello stesso Comune , autore di quei cartelli che, ironicamente, ci indicano i punti salienti di quell’itinerario, risulta essere nominato sui cartelli all’ingresso del megacantiere quale destinatario di una notifica preliminare ( dell’8 settembre 2011) con la quale la megazienda nord-americana SUN EDISON avvisa di aver deciso di investire i suoi soldi ricoprendo una estensione di decine di ettari di ferro e silicio.
A poco più di un chilometro giacciono abbandonati altri “piccoli” impianti fotovoltaici costruiti recentemente, nella distrazione delle amministrazioni, sfruttando illecitamente gli eco-incentivi europei su base regionale, ma che sono stati soggetti a denunce da parte delle associazioni ambientaliste come Terrarossa di Mesagne seguite dall’intervento della magistratura e il sequestro ad opera della guardia di Finanza, , con uliveti secolari, pescheti e vigneti fatti scomparire, in nome di logiche perverse del Mercato Globale.
Le stesse che oggi impongono di distruggere paesaggi e mandare in fumo investimenti per la promozione turistica per tramutarsi in quote azionarie sul rinnovabile, per fondi speculativi e “certificati verdi” per multinazionali dell’energia, mandando a casa gli addetti superspecializzati di un settore primario qual è la nostra agricoltura e importantissimo nell’era del turismo intelligente.
Ci chiediamo: esistono tutte le autorizzazioni , compresa quella sul VIA, da parte dei soggetti interessati, Comune, Provincia e Regione Puglia? Se non è così occorrerà che la magistratura si muova al più presto, per non dover essere una semplice testimone di questo ennesimo assalto al nostro territorio
Ma , caro presidente della Provincia, e caro commissario prefettizio e relativi tecnici delle amministrazioni, non pensate che forse a livello Europeo qualcuno potrebbe anche venire a vedere come sono stati investiti questi fondi POR?
Vi diamo un consiglio: con la stessa fretta sospetta con la quale gli operai del cantiere della SUN Edison stanno lavorando , inviate subito una squadra anche voi e cambiate le diciture sui cartelli dell’ex-Itinerario Azzurro e cambiateli in Via del Fotovoltaico Selvaggio, “dove la natura del Silicio e del ferro è protetta grazie ai fondi europei per la promozione turistica del territorio”!
LA REDAZIONE BRINDISINA DI PUGLIANTAGONISTA.IT
Brindisi 22 ottobre 2011
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