Così il calcio aiutò a ricostruire l'Italia del dopoguerra
di Antonio Camuso
articolo pubblicato dal Corriere dell'Irpinia/quotidiano del Sud , nella pagina centrale di cultura del 14 novembre 2016
US Avellino-Portici: 5 a 0… Prima partita della stagione calcistica 1945-46
L’Italia
repubblicana di 70 anni fa che
muoveva i primi passi con la stesura
della Carta Costituzionale, oggi è comunemente ricordata dalle forze politiche
che si contendono il voto in questa
infuocata campagna referendaria . Un ‘Italia del ’46 ,che aveva voglia di liberarsi dalle angosce della
guerra impegnandosi duramente nella
ricostruzione, ma anche cercando momenti di svago e ritornando ad affollare i campi di calcio.
Anche l’Irpinia non fu da meno, con una squadra
di degno rispetto, l’US Avellino, che fece vedere i lupi… pardon… i sorci verdi ai suoi avversari
della Campania, nella stagione calcistica 1946-47.
Sì , perché a causa
di uno strano atlante geografico
disegnato dalla Lega interregionale SUD
, la squadra irpina, iscritta al girone B della serie C, fu “arruolata” come squadra pugliese di una Puglia “Sannitico-irpina-“
come la definì il giornalista sportivo Fausto
Grimaldi nell’articolo d’epoca che oggi riproponiamo, pubblicato il 2 novembre
1946 sul Corriere dell’Irpinia, al suo 23esimo anno di vita ed il cui direttore
responsabile era Agostino Colombo.
Un articolo il cui titolo a grandi caratteri ben risaltava
sulla prima pagina di quell’unico foglio
in cui era stampato quel giornale, il cui prezzo di vendita era di lire
5 . Pagine e costi non dissimili da ben
più note testate di allora, vista la carenza di carta nell’Italia uscita mal
ridotta dalla seconda guerra mondiale. A
confermare tutto ciò il titolo di
testa che pubblicizzava il Prestito
Nazionale per la Ricostruzione, un operazione
di rifinanziamento delle casse pubbliche
che l’allora Governo de Gasperi
lanciò con l’avvallo di tutte le forze politiche del patto
antifascista per poter avere a disposizione denaro da utilizzare per far ripartire il
paese, in bilico tra sommosse di piazza e la bancarotta.
Clamorosa affermazione
dell’US Avellino nella prima partita
della stagione calcistica 1946-47
Chi ben comincia…
“…Pochi giorni fa vi è stato un incontro di atletica tra le rappresentative “pugliese” e campana , risoltosi con la vittoria netta
ed inequivocabile dei” pugliesi “ Quello di domenica scorsa è stato il primo
incontro di calcio tra una squadra
…pugliese, la nostra e una squadra campana
e si è risolto con la vittoria
strepitosa della squadra …pugliese….Noi cominciamo a sentire l’orgoglio di
appartenere al girone pugliese e quindi ogni qualvolta ci incontriamo con le
squadre campane noi sentiamo la
responsabilità di difendere il buon nome sportivo di una nuova regione d’Italia , la Puglia sannitica-irpina ( secondo
il volere della Lega –calcio- Sud)…”
I toni euforici con i quali il giornalista del Corriere
dell’Irpinia parla di questo buon inizio
di campionato del “lupi pugliesi irpino-sannitici” proseguono nella
descrizione delle fasi della partita,
del risultato clamoroso e nello stilare una graduatoria dei migliori in campo,
tirando un po’ per la giacchetta l’allenatore Antonio Vojak che verrà poi nel
corso del campionato sostituito da Alfonso Ricciardi, un avellinese D.O.C.
“…Domenica è stata la
volta del Portici il quale si è portato un sacco ricolmo di cinque palloni
avellinesi che avranno tutto il loro
peso nel corso della disputa del girone
eliminatorio della Coppa del Sud.
La partita: il Portici
ha adottato il mezzo sistema e ha mostrato un gioco effervescente ma sconclusionato.Noi siamo stati più
concreti anche se la nostra squadra risentiva
della mancanza di Bartolini, onorevolmente sostituito da Preziuso e di
Capolino malamente sostituito da
Gioletti. Un Avellino che ha subìto per molto tempo l’iniziativa
avversaria ed è riuscito solo su
azioni di contropiede a portare lo
scompiglio nella difesa avversaria in
cui giganteggiava Morsia e Palombella. Della nostra squadra i migliori sono
stati Tanelli, Gennari, Buccioli,De Caprio e Zanzoretto. Tanelli, ha su tutti
impressionato, per la sua capacità di tirare in rete. …Buon il gioco di spola
di Gennari e Buccioli che han dovuto tappare le falle nella mediana… Domani (3
novembre 1946) i nostri si recheranno a San Giuseppe Vesuviano per un’altra
partita di Coppa Sud e come “pugliesi” alle falde del Vesuvio tenteremo di strappare qualche punticino…”.
Ad onor di cronaca l’Avellino quell’anno si classificò terzo
nel suo girone potendo così ripetere l’anno seguente un altro campionato
onorevolmente disputato. Vennero poi , tempi bui per la squadra , ma questa è
un’altra storia…
Nello stesso articolo troviamo la scheda dell’eroe della
prima vittoriosa partita “repubblicana “ dell’Avellino: il centro attacco di
origine lombarda, “un ragazzo imberbe “Franco Tanelli che aveva preso il posto
quell’anno di un Bertè “volato via sotto
l’ira popolare”
Ma chi era Franco Tanelli?
Leggiamo ciò che dice di lui il
giornalista sportivo irpino F.Grimaldi: “Giovanissimo, nato a Lodi il 9 febbraio 1925, ha tutto il carattere
serio di un lombardo ed ha vissuto le vicende tristi della nostra Patria , che
però non hanno intaccato la bontà e la calma che traspare dal suo simpatico
volto. A 14 anni fu scovato dal povero
Grignani, incluso nellla squadra allievi del Fanfulla con la quale giocò nellla stagione calcistica
1939-40 come centro-attacco. L’anno seguente in prestito al Codogno all’età di
15 anni prendeva parte al campionato di prima divisione. Nel 1941-42 partecipò
col Fanfulla al Campionato Nazionale riserve e nel 1942-43 , passato
mezzo-sinistro giocò negli allievi della
società milanese. Dopo l’8 settembre per evitare di essere o arruolato forzatamente
o inviato in Germania al lavoro coatto, riuscì a farsi assumere in un industria
lodigiana. Negli anni 1944-45 e 45-46, fu ceduto in prestito dal Milan alla
SAICS di Lodi disputando due campionati in 1a divisione e nell’ultimo ha
segnato 29 reti. La sua capacità di cogliere l’attimo fuggente la si è vista domenica scorsa in cui ,nonostante
un infortunio ad una mano, è riuscito a segnare ben tre goal. Oggi è affidato
all’allenatore Vojack e siamo sicuri che
Tanelli non è una promessa ma una luminosa realtà.”
Storie di Vojack e di Tanelli emblematiche di ciò che aveva
passato l’Italia: il primo, l’allenatore ed ex giocatore della Juve , di Pola, di origini
slave, a causa delle leggi fasciste era stato costretto , per continuare a
giocare a farsi cambiare il cognome nell’italianissimo Vogliani, il secondo
invece era andato a lavorare per un’industria bellica del Nord pur di non vestire la divisa di
Salò.
Che Fausto
Grimaldi avesse doti preveggenti , lo
dimostrò quando il giovane e” imberbe”
Tanelli, in quel campionato 46-47, segnò per l’Avellino ben trenta reti.
Ricordiamo anche che Grimaldi fu coluì che suggerì in un derby con il
Benevento la nostra attuale casacca bianco-verde.
Ci auguriamo che altri giovani calciatori dell’U.S. Avellino
abbiano la capacità e la fortuna di
cogliere “l’attimo fuggente”, prendendo esempio dalla modestia e dala capacità di sacrificio di loro
predecessori , come Franco Tanelli , che
nei campi di calcio aiutarono a
ricostruire la nostra Italia , 70 anni fa.
Antonio Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
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