A Brindisi , siamo nella merda!
Una rilettura , fin troppo attuale , di un’edizione dell’Eco di Brindisi del novembre 1987.
Frugando nel mio archivio personale rispolvero una vecchia edizione del giornale di satira
politica L’Eco di Brindisi del novembre 1987 che in prima pagina ha un titolo
particolarmente “nauseabondo”: Siamo nella Merda!
L’articolo a firma di
Lionello Maci esordisce così:
“-Siamo nella merda.Non solo perché cinquanta reti fognarie vomitano
in continuazione la merda di novantamila cittadini nelle acque del porto. Non
solo perché in due giorni di raccolta sono state trovate diecimila siringhe
nelle strade della città e nelle adiacenze delle scuole. Non solo perché Brindisi
è perennemente sommersa da tonnellate di rifiuti…Siamo nella merda perché Brindisi
manca di una classe politica sana, seria e efficiente…”- a corredare l’articolo
una foto a firma di Albanese di una scritta
che un ignoto writer aveva fatto sul muro d’ingresso del palazzo di
Città:-“Il Comune esiste perché galleggia in un mare di m…”-
Insomma un’immagine di una città non troppo lontana dall’attuale
benchè siano passati ben 27 anni, intanto nel frattempo è caduto il Muro di
Berlino, e dopo di esso il mondo è tutto sottosopra, ma
Brindisi, continua a galleggiare , come un cadavere in putrefazione su un mare
di m…. la stessa con la quale oggi si tenti di cancellare l’unica zona
naturalistica-protetta degna di nome come Torre Guaceto, scaricando le “acque
chiare e fresche “ del depuratore carovignese, ma anche quella che continua a
fluire sotto forma di veleni dalle discariche industriali che per quarant’anni
hanno impestato il nostro territorio e quelle delle nuove attività similari in
funzione o prossime in arrivo.
In quell’edizione dell’Eco di Brindisi, un altro articolo
lanciava un allarme sui motivi sociali e deconomici di una microcriminalità
giovanile allora dilagante in città…oggi, tra attentati a sindaci o
imprenditori, assassini e rapine in pieno giorno e furti a tappeto in case,
tereni, attività commerciali, la situazione non è da meglio, visto il vuoto
assoluto nel campo lavorativo e di prospettive del futuro. E per chi prova a
ribellarsi e a chiedere a gran voce il diritto della dignità di un lavoro, c’è
la risposta pronta:”-Carcere ai disoccupati che protestano e a chi li sostiene!”-
Ieri come oggi, a
Brindisi siamo nella m…
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