Montella, terremoto
1980 : Una lettera di mio padre ,Camuso Luigi, attestante la solidarietà che si
innescò qui a Brindisi nei confronti dei
terremotati e il suo sforzo affinchè gli
aiuti giungessero anche nel suo paese natale.
-“Carissimi figli…sono stato a Montella con tre camioncini carichi
di ogni cosa concessemi dal Prefetto e
dall’assessore alla sanità di Brindisi e
sono stato a distribuirli personalmente coadiuvato da quattro vigili urbani
brindisini , tutto distribuito ai quartieri più poveri quali Garzano, la Serra
e San Pietro ….Lì Montella è metà devastata dal terremoto e buona parte resa
inabitabile…son potuto entrare soltanto per quattro minuti in casa nostra ed è quasi salva ( purtroppo i danni si
rivelarono in seguito più gravi e fummo costretti a ricostruirla NdR) i parenti
sono tutti salvi, ma molti miei conoscenti morti o feriti…”-
Il caso ha voluto che qualche giorno fa ritrovassi questa
lettera, tra quelle archiviate da mio padre e che per colmo della coincidenza
incontrassi in seguito un signore
anziano, anche lui poeta dilettante come mio padre, che mi confermava puntigliosamente quanto mio
padre aveva scritto.
Il signore è l’ex vigile urbano di Brindisi, Antonio
Martongelli, oggi in pensione ed attivo socio dell’Associazione Marinai d’Italia:-“
Come posso scordarmi di Gino Camuso! Un
amico col quale abbiamo condiviso negli anni scorsi la passione per la poesia ,
partecipando a numerosi concorsi. Ricordo perfettamente come l’ho conosciuto.
Era il 26 o il 27 di novembre, ero nell’ufficio
dei vigili, quando ce lo vedemmo entrare in Comune agitatissimo, chiedendo che
voleva parlare con il Sindaco, poiché il suo paese, Montella, era stato colpito
dal terremoto e voleva che non succedesse che da Brindisi, la città in cui lui
aveva prestato servizio come militare, in Marina, non arrivasse un segno di
aiuto ai terremotati montellesi. Fece tanto “casino” che alla fine quando partì il convoglio di aiuti da
Brindisi, gli fu concesso che lui guidasse alcuni camion sino a Montella,
accompagnato da alcuni vigili e tra questi c’ero pure io a distribuire gli
aiuti…fu un’esperienza indimenticabile…”-
Questa è una piccola testimonianza di come Puglia terra di
solidarietà rispose all’appello di
Pertini , lanciato a 48 ore dal disastro.
“-Soltanto alla data del 29 novembre la Puglia aveva inviato
materiali e viveri per molti miliardi di lire, 50 roulottes, una ventina di prefabbricati,
un’ospedale da campo, da Bari un’autocolonna con mezzi da scavo formata da 20
camion carichi di pale meccaniche, buldozer e 50 tecnici per adoperarli, 19
delegazioni di operai specializzati e dirigenti sindacali. Inoltre 250 camion pieni
di viveri, indumenti e medicinali e mille pasti preconfezionati...(dal dossier
ore 19,35 il minuto che ha rotto l’Italia.Quaderni di Lotta Continua n 2 )
Da Brindisi si mobilitarono, associazioni, sindacati partiti
ed anche i ragazzi del Centro Sociale di Brindisi come ricorda Mario Merico(
che fu il Presidente della cooperativa
che lo gestiva in convenzione) in una intervista da noi raccolta qualche anno
fa, mostrando l’attestazione di ringraziamento del comune di Castelgrande in
provincia di Potenza dove una parte dell’autocolonna di soccorso brindisina fu
smistata. (http://www.pugliantagonista.it/archivio/irpinia_terremoto.htm)
Oggi quei fatti sembrano provenire da un passato remotissimo,
quando solidarietà, fratellanza facevano
parte dell’humus sociale , che oggi sembra essere messo continuamente in
discussione…
Antonio Camuso
Brindisi 28 novembre 2014
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