Caso Regeni e le torture di Stato.
In questi giorni l’attenzione dei media sulla questione
torture si è posata su paesi come l’Egitto che vivono una profonda crisi economica –politica
–istituzionale in un quadro di legittimità garantita all’interno dal controllo
dei poteri armati e legislativi e all’esterno dalle garanzie date alla “Comunità
internazionale sulla lotta al terrorismo fondamentalista islamico.
L’Italia che ha visto
morire uno dei suoi figli migliori , giovane studioso, impegnato nell’andare a
fondo nella ricerca sulle contraddizioni
di quel paese , ha avuto un moto di sdegno e di raccapriccio nello scoprire il
modo in cui è stato torturato il giovane Regeni
e come le tecniche appartengano ad uno standard utilizzato dai corpi antirepressione interna dei diversi stati arabi ma ben
conosciuto agli esperti del settore dei “Corpi speciali” occidentali, compreso
quelli italiani.
Tanto orrore espresso va purtroppo a braccetto con
l’ipocrisia di tanti politici ed opinion makers che ancor oggi siedono in
parlamento, o nei dibattiti televisivi, o che hanno comunque fatto la storia
politica del nostro Paese , che non molti anni fa chiusero un occhio o meglio
tutti e due sulle torture che vennero praticate come metodo inquisitorio nei
confronti di coloro che furono sospettati di appartenere alle formazioni
armate e di movimenti antagonisti , in
particolare dell’estrema sinistra italiana(Brigate Rosse, prima Linea, ecc.
Autonomia operaia, Rosso,ecc).
L’intento era “lodevole”; dimostrare all’opinione pubblica
che usando le maniere forti e lo stesso cinismo di chi faceva dell’assassinio
dei “nemici del popolo” una pratica di guerriglia, si sarebbero conseguiti
risultati di tale efficacia da mettere KO in breve tempo coloro che da 10 anni
sembravano mettere sottoscacco l’intera classe politica italiana(rapimento ed
uccisione Moro) e la credibilità
internazionale del nostro paese compreso nel patto Atlantico (NATO) dopo che un
suo generale, Dozier, era stato rapito dalle BR.
Di concerto operarono i direttori dei giornali e dei media
dell’epoca, esaltando i successi conseguiti dalle teste di cuoio e praticando
un’opera sistematica di negazione dell’esistenza delle torture subite dagli
arrestati o minimizzandole quando esse erano troppo evidenti.
Dall’altro, il Partito di sinistra di opposizione,il
PCI, seguendo la linea tracciata del
compromesso storico non fece le barricate sulla difesa dei diritti umani e
chiese anzi ai suoi militanti di praticare la delazione come forma di autodafè
politico
.Salvo alcuni isolati avvocati, i soliti radicali, qualche socialista
e qualche intellettuale scomodo, per il resto l’Italia nazional-catto-popolare
TIFAVA LA TORTURA
Fa specie vedere come oggi l’orrore, la ripulsa , l’affermare che certe pratiche
che hanno portato alla morte il giovane Regeni appartengano ad un mondo, ad una
società ad una concezione di Stato che non ci appartiene , siano patrimonio di
un’opinione pubblica dalla memoria corta o distorta e pronta a modificare se stessa a seconda come vengano mossi i fili
dei burattinai di Stato che la dirigono.
Un’opinione pubblica manichea, giustizialista e bigotta, la
stessa contro la quale si scagliò il giovane Alessandro Manzoni, e non un
cattivo maestro del ’68 come Antonio Negri o Scalzone, quando temendo , ed a ragione , che la
tortura di Stato entrasse a far parte della Naziona Italiana che si voleva
edificare, scrisse il suo persona pamphlet contro la Tortura: La colonna
Infame.
Una storia dai contorni kafkiani , ma tragicamente vera
su una Milano colpita dalla peste alla caccia di untori da torturare e
squartare.
Negli anni 70-80 , detti anche anni di piombo, quel libro
divenne un best seller sia tra chi la tortura di Stato la praticò, che tra la
generazione che la subì. Consiglieremmo di rileggerlo, magari in qualche
edizione economica, visti i tempi magri attuali.
Ma consiglieremmo anche di andarvi a leggere un altro
scomodo libro che alcuni ricercatori hanno redatto pochi anni fa raccogliendo
le testimonianze delle torture praticate nelel carceri legalli ed extralegali dell’Italia
anni 70-80. Il libro si chiama LE TORTURE AFFIORATE, la casa editrice è
Sensibili alle foglie.
Nel caso fosse difficile reperirlo vi riportiamo giusto per esempio alcuni brani della denuncia di Cesare Di Leonardo, arrestato dai
NOCS detenuto nella Caserma del II
Reparto Celere di Padova , sospetto BR e
della perizia del Prof Mario Marigo dell’Istiti Legale dell’Univ di Padova
incaricato dal Proc repub Guido Papalia sulla persona di Cesare Di Leonardo,
detenuto sospetto BR e denunciante torture:
verona 3 febbraio 1982
Denuncia di Leonardo :
Catturato il 28-1-82 , quando finalmente verrà visitato Il Di Leonardo
lamenta dolori alal testa alla
regione frontale alle gambe alle piante dei piedi alla regione pubica alal
cassa toracica al coccige e alle mani Lui denuncia che “ i dolori sono dovuti
subiti dal trattamento subito da me e i miei compagni bendato e legato mani e gambe subiva calci con anfibi
in tutte le parti del corpo, poi inflitte ferite con arnesi muniti di punte.sono
stato oggetto di bruciature alle mani presumibilmente da cicche di sigarette e
scosse elettriche ai genitali e nella regione pubica..prelevato e chiuso in un
bagagliaio di una macchina sono stato portato in un campo dove prima minacciato
di fucilazione poi mi è stato esploso un colpo vicino al mio corpo. Riportato
indietro messo su un tavolo legato mani e piedi e la testa rivolta all’ indietro.
Mi hanno costretto a ingerire sale e
successivamente un flusso di acqua corrente con il naso tappato. Nel frattempo
fatto segno di calci e pugni sul torace , addome e viso…chiedo un legale e
rilievi fotografici del mio stato
Perizia medica:
"sulla faccia , sugli arti e sul torace
presenti lesività di tipo contusivo –ecchimotico risalenti ad alcuni giorni fa
e non compatibili con autolesionismo:
Difficile stabilire i mezzi usati ma l’ecchimosi rotondeggiante allo zigomo destro
può essere stata provocata da una bocca
di pistola. Poi vi sono tre gruppi di ferite in parti diverse del corpo
compatibili con quanto denuncia il Leonardo ovvero uno strumento
provvisto di punte. Poi ferite da ustione in parti della mano destra . nella regione
addomico inguinale e del pene si riscontrano evidenti lesioni
di cui si consente di parlare di lesività provocate da un elettrodo, Il
paziente ha una lesione al timpano sinistro …."
Ci fermiamo qui, nel caso di particolari curiosità potremmo
dilungarci sulle torture praticate sulle donne brigatiste…. Ma come dice Al
Sisi , pardon Macchiavelli, il fine giustifica i mezzi ed alla fine lo Stato
trionfò su chi lo voleva capovolgere.
In attesa dell’elezione a Presidente degli USA di Donald
Trumph che promette il ritorno della Tortura nelle pratiche utilizzate dalle Forze armate e dai servizi segreti
americani, vi alleghiamo alcune foto del denunciante Di Leonardo. Per motivi di
pudicizia non mettiamo quelle del suo pene arrostito con le scosse elettriche…
1 commento:
ero alla ricerca di prestito di denaro da molti mesi. Ma fortunatamente ho visto prove fatte da molte persone sulla signora CINZIA , così la ho contattata per ottenere il mio prestito dell'importo di 29.000€ per regolare i miei debiti e realizzare il mio progetto. È con la signora CINZIA il mio sorride nuovamente è pianta di cuore semplice e molto comprensivo. Ecco sono
posta elettronica: cinziamilani62@gmail.com
Posta un commento