70 anni fa la morte di Guido Dorso
Un grande vuoto nel riscatto democratico del Meridione
L'articolo di Antonio Camuso per la pagina cultura del Quotidiano del Sud/corriere dell'Irpinia
(pubblicato nella pagina Cultura del Quotidiano del Sud/Corriere dell'Irpinia del 15 gennaio 2017)
Pochi giorni fa ricorreva
il 70esimo anniversario della morte di
un grande figlio dell’Irpinia e del quale l’intero Mezzogiorno
d’Italia dovrebbe esser fiero per aver avuto in lui
uno dei più convinti sostenitori.
Guido Dorso, avellinese di nascita, quasi
a suggellare il rapporto
filiale con la sua terra , il 5 gennaio del 1947, spense la sua breve
esistenza nella sua città di
origine. In suo ricordo sono
intitolate scuole, come l’ITIS di Avellino, vie e piazze
di molte città e paesi in gran parte nel Meridione,
grazie ad intellettuali, uomini di cultura,
politici di altri tempi che vollero con questo gesto , forse un
po’ tardivamente , riconoscere l’importanza dell’impegno morale ed
umano, prima che politico, ad uno studioso, scrittore, giornalista,
avvocato,ma innanzitutto un politico meridionalista convinto.
Oggi viviamo in un’era in cui
i grandi ideali e i grandi sognatori come Guido Dorso sembrano esser
destinati all’oblio ed in cui cultura e politica vivono e si nutrono dei
“mi piace” ricevuti dalla Rete o dall’audience sui media.Guido
Dorso, non fu
un uomo che amava sottomettere
il suo pensiero al manierismo o al raggiungimento del facile
consenso. La sua indomabile volontà ed il carattere fermo, duro e
ostinato come solo i figli dell’Irpinia sanno dimostrare, ebbero
riconoscimento della stessa polizia politica fascista che lo tenne
d’occhio durante gli anni in cui, a causa delle leggi bavaglio sulla
stampa imposte da Mussolini, si ritirò nella sua Avellino, rinunciando
alla attività di giornalista....
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