16 marzo 78 , non fu solo rapimento Moro,
ma anche strage sionista di palestinesi, dimenticata da tutti.
Tra i giornali in edicola , quella tragica mattina del 16 marzo 1978, poco prima del
rapimento Moro, vi era anche Il Quotidiano dei
Lavoratori, organo di Democrazia
Proletaria, che denunciava a caratteri
cubitali il “raid genocida “di Israele appena
scatenato nei confronti dei palestinesi
in Libano.
In quella denuncia, la cronaca delle prime ore di questo
attacco che in seguito si trasformò in occupazione militare di uno Stato
sovrano, durato quasi un decennio e con una lunga fila di crimini commessi dalle
forze armate israeliane e dai loro alleati contro i civili palestinesi.
Nelle prime ore di quell’attacco, i morti palestinesi furono
centinaia, mentre aerei e navi israeliane tempestarono di fuoco i campi
profughi dei palestinesi dove vivevano ammassati ed in condizioni precarie circa quattrocentomila civili.
Leggere a distanza di tempo gli obbiettivi di quei primi
attacchi fa venire i brividi perché sappiamo come in seguito essi furono il
luogo del massacro di migliaia di donne e
bambini, scannati dai falangisti appoggiati dagli israeliani: Sabra e Chatila
son nomi che non dovrebbero essere dimenticati da nessun essere umano, ma che
oggi nessuno rispolvererebbe .
In quei giorni, quelle prime centinaia e poi migliaia di
morti di palestinesi e libanesi, provocati
dall’attacco di trentamila israeliani, furono rimossi e cancellati dai media , dal clamore del rapimento di Moro
e dell’uccisione di sei uomini della
scorta. L’Italia si trasformò ben presto in quella delle leggi eccezionali, dei
governi di solidarietà nazionale, e
delle carceri e processi speciali,
mentre quella generazione che scendeva nelle strade per
solidarizzare con i popoli in lotta
contro l’imperialismo, assaggiò sulla
propria pelle la guerra scatenata dallo Stato in nome della perpetuazione dell’oppressione
di classe.
L’archivio storico Bendetto Petrone e Pugliantagonista,
ringraziano Cosimo Pecere nell’aver ricevuto in dono in questi giorni alcuen centinaia di copie di
giornali di movimento, relativi agli anni 70 e che entrano a far parte del neo
costituito fondo Cosimo Pecere-Ostuni
dell’ASB Petrone. Tra quei giornali,
le copie del Quotidiano dei
Lavoratori del 16 e del 17 marzo 1978, che ci permettono approfondire, o
meglio, respirare l’aria di quegli irripetibili anni.
Nessun commento:
Posta un commento