domenica 23 luglio 2017

19 dicembre 1947, Il Cahier des doleances delle donne di Accettura, un grido di dolore che attende ancor oggi di essere ascoltato.

(Articolo  di ANTONIO CAMUSO pubblicato nella pagina Cultura del Quotidiano del Sud/Corriere dell'Irpinia il 31 dicembre 2016)

In questo blog pubblichiamo dei brevi  passaggi :

....Quel Congresso doveva essere la “Costituente” di quel  Mezzogiorno che voleva farsi sentire e mostrare il meglio di se stesso, nelle sue diversità, deciso ad affrontare e superare i mali comuni che lo affliggevano. In questo contesto va letto l’articolo relativo al “Manifesto” delle donne di Accettura.
Esse in poco meno di una decina di punti elencavano i mali che affliggevano questo piccolo paesino sperduto dell’entroterra della regione più povera d’Italia, la Basilicata. Sorprende leggere che in questo borgo di 5000 anime , dove mancava acqua , luce, servizi igienici, dove la fame di terra e di lavoro costringeva alla povertà e all’emigrazione la gran parte degli abitanti, vi fosse  in quel dicembre 1947 un centinaio di donne iscritte all’UDI (Unione Donne Italiane) organizzazione femminile dei partiti di sinistra, tenendo conto che appena due anni prima, al Congresso dell’UDI,  tenutosi nell’ottobre 1945, a Firenze, l’unica regione a non essere rappresentata fosse proprio la Basilicata, per mancanza di delegate donne. E’ questo un segno come l’Italia in quei due difficilissimi anni  fosse in continuo rinnovamento ed era percorsa da una voglia di cambiamento e partecipazione  alla vita politica e sociale e dove anche le donnevolevano dire la loro. Quel “Cahier des doleances” delle donne di Accettura, lo specchio dei mali che affliggono gran parte del Sud, pubblicato sul quotidiano la Voce, nell’edizione napoletana,  è anche la richiesta di scuse a quell’intellettualità, “di sinistra”, che per troppo tempo aveva  dimenticato la”cenerentola” delle regioni d’Italia, la Basilicata.
....
-L’anno 1947, addì 11 del mese di dicembre , nella sede della sezione Partito Socialista Italiano, gentilmente concessaci per l’occasione , presenti circa un centinaio di iscritte, dopo ampia discussione è stato approvato all’unanimità il seguente Ordine del giorno:
L’Unione delle donne di Accettura fiduciosa nel buon esito del Congresso democratico del Mezzogiorno, convinta che solo mettendo alla luce del sole le vergognose piaghe che da secoli deturpano il Mezzogiorno d’Italia sarà preso a cuore il problema della nostra Terra.
Espone alcune delle tante piaghe che , pur essendo di Accettura, non mancano al 99 per cento dei comuni del Mezzogiorno:
a)Abitazioni. L’80 per cento delle famiglie vive in un solo vano che fa da cucina , da camera da letto per i genitori e i figli, (sempre numerosi), da sala da pranzo, da deposito magazzino di legna , generi alimentari e attrezzi. Vani per lo più a piano terra, ma non pochi, sotto il livello stradale. La luce e l’aria quasi sempre è data solo dalla porta, che anche in casa o di malattia di uno dei componenti del nucleo famigliare o di intemperie, deve necessariamente rimanere aperta.
Oltre ai componenti della famiglia alloggiano nello stesso vano, sistemandosi alla meglio, polli conigli e maiali, e spesso l’asino.
L’indigenza e la ristrettezza dello spazio costringono a dormire in uno stesso letto l’intera famiglia ; si deve solo sanità morale del nostro popolo se i casi di incesto non sono frequenti.
Ma se la sanità morale resiste da noi non così la sanità fisica; l’ambiente in cui viviamo, il lavoro sfibrante, al quale siamo sottoposti, la scarsa alimentazione, la malaria, l’acqua che tratteremo in appresso, fanno sì che i nostri figli, quando sopravvivono (sono pochi!) crescano deboli, pallidi e piccolini, con i segni inconfondibili di una razza in disfacimento; giovani di vent’anni mostrano di averne quaranta.
b) Acqua potabile: Un paese ricco di acque e di buone acque, ironia della sorte, non ha mai acqua sufficiente e igienicamente pura. L’acquedotto locale attraversa una zona franosa e ad ogni sensibile spostamento del terreno s’interrompe costringendo la popolazione ad attingere acqua dai pozzi e dalle cisterne, o s’inquina permettendo l’infiltrazione del terreno.
c) Fognature: Qualche famiglia ha il gabinetto di decenza, una o due il bagno, nessuna famiglia l’acqua corrente in casa.
d)Assistenza sanitaria :Il più vicino ospedale dista circa 100 kmt.
 
e) Comunicazioni: si è collegati col capoluogo e con i comuni sede di Pretura , dell’ufficio IIDD (imposte dirette), del Registro, con lo scalo ferroviario che dista 32kmt, con una autocorriera giornaliera, escluso i festivi, , che nonostante l’orario di partenza, ore 5, 40 non arriva in tempo per i primi treni e costringe per molte ore in attesa in stazione, e non permette il ritorno in sede nella stessa giornata anche a coloro che si recano al paese più vicino.
f) Scuole: Manca un edificio scolastico, le scuole sono locate in stabili privati didatticamente e igienicamente inadatti.
g) Terreni: Il territorio di Accettura , in gran parte alpestre e sterile , dopo un anno di  estenuante lavoro non dà in media che tre sementi. Centinaia di ettari di terreni della foresta demaniale di Gallipoli Cognato che in tempi non remoti apportavano la ricchezza al paese ora sono vietati alla colonizzazione. Dopo tante e dispendiose pratiche, bontà sua,  il Demanio ha concesso circa 50 ettari di terreni da mettere a coltura.
Copia del presente viene trasmessa al comitato Direttivo dell’UDI, via Giustiniani 5, Roma e al Comitato iniziativa Congresso Democratico Piazza Dante Napoli.”-
per leggere l'intero articolo cliccare su grido di dolore delle donne di Accettura http://www.pugliantagonista.it/archivio/1947_2_grido_donne_accettura_cahier_doleances.htm
ANTONIO CAMUSO
ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE
 Brindisi 19 dicembre 2016, …69 anni dopo



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