lunedì 29 novembre 2010







Quando i carabinieri si sfamarono alla mensa proletaria degli autonomi e poi li ringraziarono con il foglio di via ( editoriale di Pugliantagonista.it e Archivio Storico Benedetto Petrone)

Il Centro Sociale di Brindisi e l'aiuto ai terremotati irpini ( intervista a Mario Merico)




A 30 anni dal sisma del 1980: analisi e provocazioni corsare( il commento di Lucio Garofalo di Lioni -Avellino)
Irpinia Terremoto e memoria on line tra donne e amici ( di Doriana Goracci)



La redazione di Pugliantagonista.it e l’Archivio storico Benedetto Petrone , in occasione del trentennale dal terremoto dell’Irpinia , contribuiscono con articoli, ricerche, documenti dell’epoca e interviste al dibattito che nonostante gli anni trascorsi continua a riaccendersi su quella vicenda e le ripercussioni,politiche sociali e di costume essa ha avuto nel destino del popolo meridionale e nel rapporto con la vita nazionale.
Vogliamo parlare non solo di solidarietà umana ma impegno politico rivoluzionario, antagonista, rompipalle che molti compagni portarono in quei giorni nel “cratere del terremoto” fu una solidarietà attiva, che ben presto divenne scomoda per coloro, avvoltoi politici, mafiosi camorristici ed economici volevano gettarsi anima e corpo nel Grande Affare della Ricostruzione. Fu così che dopo un mese di impegno anima e corpo dei compagni, in particolar modo dell’Autonomia operaia coordinati da Radio Onda Rossa e i comitati autonomi di via dei Volsci di Roma, alla vigilia del Natale dell’80 nelle tende dei compagni irruppero i carabinieri che rifilarono il foglio di via ai volontari e fecero piazza pulita di coloro che stavano organizzando le popolazioni a denunciare affaristi, speculatori e politici corrotti.
Ora,ripulita l’area del terremoto da “oziosi vagabondi” che mettevano il naso dovunque, si potè passare alla grande abbuffata, quella poi fu chiamata Scandalo Ricostruzione.
Documenteremo attraverso i materiali dell’epoca come a portare il foglio di via ai compagni di Conza ci furono anche quei carabinieri che, esattamente 30 anni fa il 28 novembre 1980, grazie alla mensa montata nottetempo dagli autonomi romani, riuscirono a mangiare finalmente un pasto caldo, essendo Sant’Andrea di Conza stata lasciata abbandonata a se stessa dagli aiuti ufficiali. Documenteremo come,da quel paesino distrutto, che divenne il centro di smistamento di Solidarietà proletaria di radio Onda Rossa di Roma, grazie alla presenza dei militanti gli aiuti dei compagni giunsero a Ruvo del Monte, Calitri, Lioni, Montella , Serino, seguendo casualmente una linea rossa che aveva visto negli anni 60-70 far nascere in quei luoghi sedi e strutture di Potere Operaio Irpino e poi dell’Autonomia Operaia e di Lotta Continua, ma che sin dai primi anni del secolo aveva visto mobilitarsi boscaioli, braccianti, ferrovieri, operai agricoli e forestali in lotte sindacali e politiche facendo nascere cellule del partito Comunista Italiano prevalentemente legate all’area di Bordiga.
E’ quindi la vicenda degli aiuti ai terremotati irpini da parte degli “antagonisti”, una Storia nelle mille storie di lotta, ribellione e rivolta, caratteristiche del Sud e non possiamo non essere d’accordo con il titolo di una pubblicazione a cura di radio onda Rossa di quel periodo che la descrisse titolando:
storia di una Lotta che è nata dalla più grande strage di Stato : il terremoto!…
Scopriremo, scorrendo le pagine di quel documento di controinformazione, come a Sant’Andrea di Conza i giovani del luogo, insieme ai compagni costruirono un Centro Sociale, misero su un’esperienza culturale, seppero portare la voglia di non rassegnarsi , canalizzando la rabbia , allontanando la depressione attraverso la voglia di lottare.
Questo determinò un terrore tale tra i politici del luogo, che sino allora erano riusciti a imporre la pax mafiosa, che richiesero l’aiuto dello Stato: magistrati e carabinieri, gli stessi che chiusero entrambi gli occhi sui responsabili di tanti crolli e sulle ruberie della Ricostruzione , furono al contrario solerti ad allontanare i pericolosi sobillatori, quelli che stavano aprendo occhi e menti dei paesani del luogo… il seguito lo conosciamo tutti:
Oggi a trent’anni si parla ancora di ricostruzione mancata o meglio, si son fatte le seconde, terze, quarte e quinte case per i fantasmi, cementando l’impossibile, abbattendo anche quello che si poteva salvare, modificando e cancellando la memoria storica di borghi, paesi e casali, ma dimenticandosi di costruire e mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Scopriamo così che oggi a trent’anni dal sisma, due generazioni di bambini son passati e ancora vivono tra i banchi il rischio di vedersi crollare i tetti delle loro scuole sulla testa per una scossa tellurica.
In questo speciale ospiteremo interventi dall’Irpinia e di coloro che vissero direttamente quelle vicende , ma ricorderemo anche Alfio di Bella , il fotografo ufficiale dell’Autonomia Romana che in quel contesto fu eletto in assemblea sindaco onorario di sant’Andrea di Conza e che ci ha lasciato qualche anno fa. Di lui le sue foto parlano delle lotte di un’intera generazione che non volle piegarsi e no ebbe paura di gridare in faccia al mondo che esisteva un’altra alternativa a ciò che oggi fa vivere il mondo nel baratro di una crisi infinita.

La redazione di Pugliantagonista.it e dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
Brindisi 28 novembre 2010

sabato 27 novembre 2010



BARI 28 NOVEMBRE 2010


28 NOVEMBRE 1977


RICORDANDO BENDETTO PETRONE UCCISO DAI FASCISTI MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA E ANTISESSISTA











http://www.pugliantagonista.it/archivio/benedetto_petrone.htm

TESTIMONIANZE
riportiamo la testimonianza di Nicola Latorre sull'assassinio di Benedetto
-trattasi di stralcio dell'apporto di Nicola Latorre
nella stesura collettiva del libro GLI AUTONOMI
Ci avviamo all'autunno attraversando mesi segnati dalla quotidiana violenza fascista . A Carrassi e Poggiofranco la situazione era ormai critica, con la persistente presenza organizzata della “Passaquindici”, la cui leadership già iniziava a tessere relazioni con
il gruppo terrorista di Terza Posizione. La stessa “Gazzetta” era stata fatta oggetto
di una incursione squadrista, rea di aver pubblicato alcuni articoli di denuncia sull'irrespirabile clima di intimidazione che gli abitanti dei quartieri erano costretti
a vivere.
Da qualche settimana, il giro di noi compagni piú giovani aveva dato vita alle “ronde”
per il centro commerciale:entravamo in gruppo nei negozi di abbigliamento ed i
calzaturifici dove lavoravano 10-12 ore al giorno ragazzi e ragazze,la maggior parte minorenni,imponendo una sorta di “riduzione d'orario” attraverso la chiusura
anticipata del negozio. La sera del 28 novembre,tra risa e scherzi, tornammo
da una di quelle “ronde” al giardino dell'Ateneo. Di lì a poco l'arrivo di un compagno trafelato ruppe la nostra allegria:Benedetto Petrone e Francesco Intranó ,entrambi militanti della FGCI della città vecchia,erano stati accoltellati gravemente dai fascisti. Di Benedetto ero amico. Quasi coetanei,da quando aveva lasciato il ragioneria
per lavorare nel mercato rionale vicino casa ,ci frequentavamo spesso.
Anche se della FGCI era un proletario cosciente ed un antifascista militante,
con le nostre stesse passioni ed inquietudini, fortemente critico verso
quel suo partito che vedeva rinunciare alle lotte per stringere accordi con
la borghesia e la Dc.
I fascisti ,quasi un centinaio usciti dalla centralissima federazione provinciale di via Piccinni, aveva teso un vero agguato a un gruppo di una quindicina di compagni di barivecchia i quali,avvisati della presenza di noti fascisti nei pressi del quartiere,
si erano recati a dare un occhiata a quel che succedeva. I fascisti li aggrediscono a pochissimi metri dalla Prefettura,dove misteriosamente era scomparso il presidio
della polizia che permanentemente ne vigilava l'entrata. Benedetto,claudicante
sin da piccolo ad una gamba,viene raggiunto e più mani lo accoltellano a morte,
cade e per lunghi minuti viene ancora colpito con spranghe e chiavi inglesi.
Francesco, attardandosi in suo aiuto,viene anch’egli gravemente ferito dalle lame...

mercoledì 17 novembre 2010








BRINDISI 17 NOVEMBRE 2010 GIORNATA MONDIALE DIRITTO ALLO STUDIO MA ANCHE ANTIFASCISMO ORA E SEMPRE ...GIUSTIZIA PER LE STRAGI FASCISTE




COMUNICATO STAMPA ANPI E REPORT DI PUGLIANTAGONISTA


LE FOTO E I VIDEO






17 novembre 2010 ANPI BRINDISI insieme ai giovani studenti dell’UDS/ rete conoscenza/UDU: per il diritto allo studio, ma anche per dire no al fascismo e chiedere giustizia per le vittime della strage di Brescia.
Innanzitutto un grazie ai soci ANPI di Brindisi per la presenza oggi , 17 novembre2010 nell’iniziativa degli studenti per il diritto allo studio, nonostante che si svolgesse in un orario e in un giorno lavorativo.
Significativa è stata la nostra presenza oggi , accanto agli studenti brindisini per l’iniziativa odierna. Un nutrito gruppo di noi “anziani” ha presenziato con molta discrezione il luogo dove si svolgeva la piazza, abbiamo contribuito logisticamente affinché non vi fossero problemi tecnici che fossero di impedimento, ma abbiamo anche contribuito con un nostro intervento specificatamente alla necessità che gli ideali antifascisti siano trasmessi alle giovani generazioni.
Abbiamo portato innanzitutto la solidarietà ai giovani in lotta, che negli ultimi tempi sono divenuti spesso, in molte località italiane, bersaglio di provocazioni o aggressioni fasciste. Abbiamo denunciato la vigliacca aggressione agli studenti della Rete della Conoscenza di Bari, presso una sede universitaria , durante la notte tra il 14 e il 15 novembre, come un segnale rabbioso di chi non vuole che gli studenti si ribellino contro le scelte sciagurate di questo governo nelle politiche giovanili e scolastiche.
Un fermo sdegno è stato espresso come ANPI di Brindisi per la sentenza che poche ore prima ha mandato assolti gli imputati per la strage di Brescia di Piazza della Loggia del 1974. Abbiamo ricordato quella vigliacca azione fascista contro il movimento operaio, le sue organizzazioni sindacali e gli studenti che, insieme volevano cambiare, la società di quegli anni e che invece dovettero confrontarsi col periodo buio delle stragi e del terrorismo.
Abbiamo ricordato come tra le vittime di Brescia ci fosse Luigi Pinto, insegnante, sindacalista del settore scuola della CGIL, lo abbiamo ricordato per il suo impegno per una scuola uguale per tutti , capace di dare un destino diverso dall’emigrazione per i giovani del Sud, lui che pugliese, di Foggia, era emigrato al Nord.
Abbiamo letto uno per uno i nomi delle vittime chiedendo per loro ancora giustizia. Un lungo applauso dagli studenti presenti ha accompagnato lo scandire dei loro nomi. Abbiamo concluso affermando che saremo al fianco di tutte le lotte dei giovani per un futuro migliore e per la difesa dei diritti costituzionali, in primis quello di una scuola di qualità e di un lavoro dignitoso.
Molti gli interventi sulle diverse tematiche di questa giornata di lotta che hanno fatto al microfono diversi studenti , giovani soci dell’ANPI di Brindisi , con la voglia di proporre e progettare una scuola diversa in mondo diverso, dove i giovani con il diritto allo studio e il diritto al lavoro abbiano un giusto riconoscimento alle loro aspettative. Insomma un’iniziativa che ,superando i confini di un generica richiesta di diritto allo studio ha toccato molti importanti aspetti del mondo giovanile attuale e che contiamo molto presto, grazie ai nostri giovani soci , di replicare con l’intenzione di rafforzare ancora più il legame tra l’ANPI e i giovani di questa città.
Per l’ANPI di Brindisi
Donato Peccerillo
Brindisi 17 novembre 2010




il report di pugliantagonista







La redazione di Pugliantagonista e l'Archivio storico Benedetto Petrone hanno partecipato insieme ad ANPI, Cobas e altri sindacati alla riuscita dell'iniziativa ritenendo essa molto importante nel contesto nazionale , regionale e locale in cui si svolgeva e per la coincidenza della sciagurata sentenza su Brescia e come fosse importante denunciare queste ennesima sentenza da strage di Stato nella quale il ripetuto utilizzo del Segreto di Stato è stato fondamentale per questa assoluzione per "insufficienza di prove" a distanza di 36 anni. Abbiamo registrato nei ragazzi presenti moltissimo entusiasmo nonostante che le presenze non fossero numericamente quelle della precedente iniziativa dell'8 di ottobre che aveva visto centinaia di giovani invadere le strade di Brindisi . Purtroppo mentre la temuta pioggia è stata invece sostituita da una giornata dal sole accecante, la coincidente presenza di un’iniziativa teatrale con Dacia Maraini che aveva coinvolto le scuole e i consigli di istituto di tutta la città ha impedito che gli studenti in piazza oggi fossero più numerosi..
Tra gli interventi dei sindacati invitati dall'UDS vi è stato quello di Bobo Aprile dei COBAS che ha narrato di un’esperienza da lui stesso definita schoccante di qualche giorno prima dove, un gruppo di giovanissimi diplomati, appena diciottenni, si è rivolto al suo sindacato per avere diritto ad una retribuzione dopo che erano stati letteralmente raggirati da un’impresa di call center che li aveva fatti lavorare, spremendoli come limoni, e poi negato ogni forma di salario.
Una piccola lotta che ha avuto fortunatamente con l’intermediazione dell’Ufficio del Lavoro un piccolo risultato, un minimo risarcimento ma una grande soddisfazione generale per i giovani “truffati” che avevano visto innanzitutto la loro dignità umana vilipesa nel diritto costituzionale ad avere un lavoro retribuito. Un’iniziativa comunque molto positiva che speriamo presto di veder replicare vedendo per primi i giovani coinvolti in processi di partecipazione sociale e progettualità e che vedrà la redazione di Pugliantagonista.it pronta sempre a testimoniare controinformando.
La redazione Brindisina di Pugliantagonista.it


lunedì 15 novembre 2010






Brindisi 17 novembre studenti eANPI insieme per la giornata internazionale al diritto allo studio


E' GARANTITO DALLA COSTITUZIONE NATA DAAL RESISTENZA




NO A FONDI PER LA MINI NAJA E I CORSI PARAMILITARI A

SCUOLA




SI AD UNA SCUOLA SENZA PRECARIATO E DI QUALITA' UGUALE PER TUTTI


PIU' FONDI PER LA SCUOLA PUBBLICA L'UNICO BUON INVESTIMENTO PER IL FUTURO E LA DEMOCRAZIA NEL NOSTRO PAESE

COMUNICATO STAMPA DELL'ANPI BRINDISI

COMUNICATO STAMPA
L’ANPI DI BRINDISI AL FIANCO DEGLI STUDENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
http://www.pugliantagonista.it/archivio/anpi_brindisi.htm


L’ANPI BRINDISI PARTECIPA E SOSTIENE L’INIZIATIVA DEGLI STUDENTI DELL’UDS A BRINDISI MERCOLEDI’ 17 NOVEMBRE 2010 IN PIAZZA VITTORIA ALLE ORE 09.30 A SOSTEGNO DEL DIRITTO ALLO STUDIO

In occasione della giornata mondiale per il diritto allo studio le organizzazioni democratiche degli studenti e in primis l’UDS hanno organizzato a Brindisi un’iniziativa di protesta e sensibilizzazione in Piazza Vittoria dalle 09.30.

Gli organizzatori dell’iniziativa hanno lanciato un invito a tutti i sindacati e associazioni democratiche a partecipare ed intervenire durante lo spazio dedicato al dibattito pubblico.
In particolare è stata rivolta una richiesta specifica all’ANPI per un suo intervento su scuola e Costituzione e per una presenza significativa di antifascisti, volta anche a scoraggiare tentativi di provocazione da parte di soggetti che si richiamano ad ideologie fasciste e naziste e che hanno trovato nell’UDS il naturale ostacolo antifascista ai loro tentativi di infiltrarsi nel movimento degli studenti.
Sino a questo momento (e speriamo che le nostre preoccupazioni si dimostrino eccessive) non dobbiamo registrare episodi di gravità come quello avvenuto ultimamente a Bari nella notte tra il 14 e il 15 novembre dove alcuni studenti che stavano cercando di mettere dei manifesti che pubblicizzavano l’iniziativa del 17 novembre, sono stati aggrediti , malmenati e minacciati, o come avvenuto l’anno scorso a Lecce in circostanze analoghe o dove raduni neofascisti vedono la presenza di consiglieri delle amministrazioni locali, come è avvenuto a Lecce sabato scorso 13 novembre e che ha visto una pronta reazione degli antifascisti leccesi.
Questo non significa che a Brindisi si debba abbassare la guardia e non si debba far sentire la vicinanza e la continuità della solidarietà antifascista tra vecchie e giovani generazioni e ribadire come il diritto ad una scuola pubblica di qualità sia un diritto sancito dalla Costituzione nata dalla Resistenza e che ancora una volta al Sud, compresa Brindisi, i tagli all’istruzione pubblica da parte del governo Berlusconi sono andati di pari passo all’espulsione di migliaia di precari, mentre exfondi scolastici sono destinati a progetti di corsi paramilitari e di mini-naja che fanno ricordare i tempi bui del “libro e moschetto”.
“ Più soldi alla scuola pubblica, meno soldi a quelle private a alle imprese di guerra! “ l’obbiettivo che ci vede insieme in piazza agli studenti in lotta il 17 novembre a Brindisi a Piazza Vittoria dalle ore 09.30

per l’ANPI BRINDISI
Donato Peccerillo
Brindisi 16 novembre 2010




BARI 13 NOVEMBRE 2010
LE FOTO E I VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE CONTRO LO SCEMPIO DEL TERRITORIO PUGLIESE PER MANO DI UNA CLASSE POLITICA ASSERVITA AI BOSS DELL'ENERGIA PADRONA

martedì 9 novembre 2010


Report su iniziativa antirazzista al tribunale di Lecce del 9 novembre 2010
LE FOTO E ALTRO SU
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/kater_appello.htm


Un presidio di solidarietà ai migranti è stato effettuato questa mattina da alcune associazioni antirazziste di Lecce, Brindisi e Taranto presso il tribunale di Lecce.
Lo scopo principale dell’iniziativa era quello di mantenere alta l’attenzione sulle ultime importanti fasi del processo di appello relativo allo speronamento della Nave Sibilla nei confronti della carretta del mare albanese Kater I Rades , che causò il 28 marzo 1997 un centinaio di vittime, tra donne e bambini.
Come affermato dai rappresentanti delle associazioni presenti ( tra le quali Rete antirazzista Salento e Osservatorio sui Balcani di Brindisi) , una sentenza che non faccia giustizia alle vittime di quel naufragio e ai loro familiari creerebbe un precedente giuridico pericoloso che potrebbe giustificare altre simili stragi future di disperati nel Mar Mediterraneo. Il riferimento era il contestato utilizzo di motovedette exproprietà dello Stato italiano oggi utilizzate, con personale misto italiano e libico, nel respingere i barconi di migranti in partenza dalle coste africane.
Una iniziativa contro i respingimenti quindi, ma anche contro l’ondata razzista che forze politiche stanno utilizzando per motivi elettorali nei confronti dei migranti, vedasi la vicenda ancora in corso dei migranti a Brescia saliti su una gru e che hanno visto l’impiego inconsulto di forze dell’ordine per sgomberare il presidio di pacifici manifestanti antirazzisti e migranti.
L’iniziativa di oggi segue quella avvenuta ieri , ottimamente riuscita a detta degli organizzatori presso le Officine Culturali Ergot dove si è proiettato un documentario sulla vicenda della Kater I Rades ( prodotto da due giovani registi, Mattia Soranzo di Lecce e Ervis Eshia , albanese che negli anni scorsi ha avuto un ottima accoglienza in diversi film-festival a Berlino e Parigi) , ma anche con interventi degli avvocati che seguono la causa tra i quali Maria Vittoria Baffa , figlia di Giuseppe Baffa di Cosenza, “l’avvocato degli albanesi”, che nel gennaio del 2000 è morto in un incidente mentre andava a presenziare un’udienza del processo di primo grado della Kater.
La stessa Maria Vittoria Baffa , prima di entrare in aula , insieme ad un familiare delle vittime ha portato i ringraziamenti degli albanesi ,(agli antirazzisti pugliesi del presidio), impossibilitati ad esser presenti , a causa del mare grosso che ha impedito la partenza del traghetto da Valona
Le associazioni annunciano comunque nuove iniziative nelle province salentine nei prossimi giorni finalizzate una grossa iniziativa il prossimo 21 dicembre in occasione dell’ultima udienza del processo .
Report di Pugliantagonista.it

domenica 7 novembre 2010


KATER I RADES UNA STRAGE DI STATO RAZZISTA


a LECCE DUE INIZIATIVE ANTIRAZZISTE


LECCE LUNEDI’ 8 NOVEMBRE 2010 ORE 20,00 presso le Officine Culturali Ergot
Via Palmieri Lecce
proiezione del documentario
ETOJ - Vivo
di Mattia Soranzo ( Lecce) ed Ervis Eshja (Albania)
Ne discutiamo con
Ervis Eshja, autore del documentario
Antonio Camuso, Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Avv. Piero Coluccia, Foro di Lecce
intervento telefonico di
Avv. Maria Vittoria Baffa, Legale rappresentante delle vittime
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Contro tutte le forme di respingimento
MARTEDI’ 9 NOVEMBRE ORE 8,30
in occasione del processo in appello
SIT-IN DI SOLIDARIETA’ CON LE VITTIME
presso il marciapiede antistante il Tribunale di Lecce
Per evitare che cali il silenzio sulla tragedia vissuta dai profughi albanesi
Per testimoniare la nostra vicinanza ai famigliari delle vittime e ai sopravvissuti
Per rivendicare il rispetto del
diritto internazionale


LE MOTIVAZIONI NEL VOLANTINO

Il 9 novembre alle ore 8,30 presso la Corte d’Appello di Lecce avrà luogo una delle ultime udienze del processo relativo all’affondamento della nave Kater I Rades.
La vicenda di cui oggi si dibatte risale al 28 marzo 1997, quando, in un clima di isteria generalizzata contro gli albanesi che arrivavano dal mare, una nave militare italiana (la Sibilla) speronò in acque internazionali la carretta del mare Kater I Rades, provocandone l’affondamento con la morte di circa ottanta persone, molte delle quali donne e bambini, in fuga dalla rivolte scoppiate in Albania in seguito alla crisi delle “Piramidi Finanziarie”.
Nonostante le testimonianze dei sopravvissuti che da subito hanno denunciato lo speronamento ad opera della nave Sibilla, oggi si tenta di archiviare quella tragedia come un errore accidentale provocato da chi era al timone della Kater I Rades.
Un tentativo, che oltre ad affossare la verità storica, nasconde le evidenti responsabilità politiche del Governo Italiano e dei Vertici della Marina Militare.
Quella tragedia, infatti, fu una delle conseguenze della politica dei respingimenti generalizzati inaugurata in quegli anni dal governo italiano.
Quella stessa politica che ha trasformato il mar Mediterraneo in uno dei più grandi cimiteri senza lapidi della storia recente (l’ONU denuncia che in 10 anni, sono state più di 10.000 le persone morte nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa).
Uno Stato democratico non può accettare che in nome della presunta sicurezza di un Paese, si innalzino barriere che impediscono ogni forma di accoglienza e che violano il diritto internazionale.
La politica dei respingimenti, in aperta violazione con la Convenzione di Ginevra, nega il principio non refoulement che è uno dei principi cardine del diritto internazionale del rifugiato. Un principio che sancisce il divieto per gli Stati nazionali di respingere il richiedente asilo o il rifugiato verso luoghi dove la sua libertà e la sua vita sarebbero minacciati.
L’Italia, così come è avvenuto in passato con gli accordi bilaterali con il governo albanese, continua oggi, con il trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione siglato con la Libia, a non rispettare La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art.13 diritto alla libertà di movimento) e i diritti dei richiedenti asilo.
LUNEDI’ 8 NOVEMBRE
ORE 20,00 presso le Officine Culturali Ergot
Via Palmieri Lecce
proiezione del documentario
ETOJ - Vivo
di Mattia Soranzo ( Lecce) ed Ervis Eshja (Albania)
Ne discutiamo con
Ervis Eshja, autore del documentario
Antonio Camuso, Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Avv. Piero Coluccia, Foro di Lecce
intervento telefonico di
Avv. Maria Vittoria Baffa, Legale rappresentante delle vittime
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Contro tutte le forme di respingimento
MARTEDI’ 9 NOVEMBRE ORE 8,30
in occasione del processo in appello
SIT-IN DI SOLIDARIETA’ CON LE VITTIME
presso il marciapiede antistante il Tribunale di Lecce
Per evitare che cali il silenzio sulla tragedia vissuta dai profughi albanesi
Per testimoniare la nostra vicinanza ai famigliari delle vittime e ai sopravvissuti
Per rivendicare il rispetto del diritto internazionale