sabato 18 settembre 2010


Incidenti di caccia:
Morto un incursore italiano che andava a caccia di talebani in Afghanistan.
http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afgh14_incursori_cacciati.htm


Dopo una breve apertura delle attività venatorie in alcune regioni italiane nelle scorse settimane, la stagione della caccia sta per entrare nel pieno della sua attività. Un tempo erano milioni gli appassionati cacciatori e le specie faunistiche da sterminare impunemente erano praticamente senza limiti.
Col passare degli anni nel nostro paese la crescita di una coscienza ambientalista e la riduzione della cacciagione a causa di cambiamenti climatici, l’ uso di pesticidi nell’agricoltura e la caccia selvaggia hanno ridotto al lumicino le specie da cacciare , le aree dove fare questa attività, ma innanzitutto quello che ha contribuito a ridurre il numero dei cacciatori è stato l’aumento esorbitante delle tasse e accise varie, delle quali ogni appassionato cacciatore è costretto ad accollarsi annualmente in Italia. A fronte di qualche passero, un paio di tortore e qualche sparuta quaglia i cacciatori italiani pagano centinaia di euro.
Da qui son nati i fenomeni migratori dei cacciatori che hanno preso a muoversi al di fuori del territorio nazionale per andare a cacciare specie che nel loro paese sarebbe impossibile da impallinare.
Altri addirittura, pur di sparare a qualche animale di grossa taglia , da cacciatori accaniti arrivano a firmare contratti annuali o pluriennali con le nostre Forze Armate che organizzano safari a proprie spese.
Il ragionamento è semplice: se, tra acquisto di mimetica, scarponi, fucile , munizioni, costo di viaggio di spostamento all’estero ecc, se ne vanno più di mille euro, e io posso risparmiare, anzi mi pagano lautamente per la trasferta internazionale , perché non farlo?
Qualche rischio c’è, ma a vedere i dati che ogni anno ci arrivano dagli enti preposti, ma anche dalla stessa televisione, decine di morti e feriti per ogni stagione faunistica, c’è da ammettere che c’è più rischio di essere impallinati dai cacciatori della domenica o morti precipitati in dirupi a causa di un terreno che frana in tutta Italia , piuttosto che percorrere le lande desolate afgane o irachene a caccia di qualche bella preda.
Qualche volta dallo schermo tv, ci arrivano delle notizie curiose che ci parlano del cinghiale che inferocito ha fatto cadere un cacciatore, al quale partendo un colpo ha ammazzato accidentalmente l’amico o di qualche volpe che fintasi morta ha poi staccato il naso o la mano al cacciatore imprudente, ma sono cose che non fanno paura, anzi danno una bella scossa di adrenalina a ogni impenitente cacciatore.
Oggi, l’incidente di caccia è avvenuto non nei boschi della Garfagnana , bensì tra le pietraie del distretto di Herat, dove un gruppo di cacciatori italiani in trasferta, che in Afghanistan sono inquadrati dalla agenzia di Safari “ Incursori Taskforce45”, addestrata ad eliminare a colpi di silenziatore dei fastidiosi esemplari di una specie che si chiama talebana , dopo aver avuto le indicazioni da parte di un cane-volante robot ( chiamato Predator) ove si trovasse la tana di alcuni esemplari di questa razza, è incautamente incappata in un branco di cuccioli talebani con mamme al seguito.
La reazione di questi animali che, notoriamente, appena vedono un cane-robot Predator a stelle e striscie, si fanno immediatamente annichilire a colpi di missile, è stata inconsulta, rabbiosa provocando la morte di un cacciatore ed il ferimento di un altro.
L’ennesimo incidente di caccia scatenerà nuove polemiche tra coloro che sono sfavorevoli alle attività di caccia grossa all’estero sotto il patrocinio del Ministero della Difesa e coloro che invece richiederanno l’impiego di cani-robot armati , capaci di ammazzare prima la preda a distanza , onde far fare ai cacciatori incalliti un safari teleguidato senza rischi.
Si prevede che i missili da installare su questi nuovi cani da caccia saranno acquistati con i risparmi sulle pensioni di invalidità, sulla scuola, sulla sanità e con tariffe più alte sui servizi pubblici.
“-La caccia grossa è garantita dai principi delle libertà costituzionali , corrobora lo spirito italico e fa tenere alto il nome della nostra Nazione all’Estero! “-
Con queste parole , il nostro ministro della Difesa richiederà la mozione di fiducia sulla prossima manovra relativa all’acquisto della” nuova attrezzatura” per un’attività venatoria che quest’anno si presenta molto interessante.
A.C.
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 17 settembre 2010

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