venerdì 28 novembre 2014

Terremoto Irpinia: una vecchia lettera di Gino Camuso sugli aiuti da Brindisi ai terremotati montellesi

 Montella, terremoto 1980 : Una lettera di mio padre ,Camuso Luigi, attestante la solidarietà che si innescò  qui a Brindisi nei confronti dei terremotati  e il suo sforzo affinchè gli aiuti giungessero anche nel suo paese natale.

-“Carissimi figli…sono stato a Montella con tre camioncini carichi di ogni cosa concessemi  dal Prefetto e dall’assessore alla sanità di Brindisi  e sono stato a distribuirli personalmente coadiuvato da quattro vigili urbani brindisini , tutto distribuito ai quartieri più poveri quali Garzano, la Serra e San Pietro ….Lì Montella è metà devastata dal terremoto e buona parte resa inabitabile…son potuto entrare soltanto per quattro minuti in casa nostra  ed è quasi salva ( purtroppo i danni si rivelarono in seguito più gravi e fummo costretti a ricostruirla NdR) i parenti sono tutti salvi, ma molti miei conoscenti morti o feriti…”-

Il caso ha voluto che qualche giorno fa ritrovassi questa lettera, tra quelle archiviate da mio padre e che per colmo della coincidenza incontrassi  in seguito un signore anziano, anche lui poeta dilettante come mio padre, che  mi confermava puntigliosamente quanto mio padre aveva scritto.
Il signore è l’ex vigile urbano di Brindisi, Antonio Martongelli, oggi in pensione ed attivo socio dell’Associazione Marinai d’Italia:-“ Come  posso scordarmi di Gino Camuso! Un amico col quale abbiamo condiviso negli anni scorsi la passione per la poesia , partecipando a numerosi concorsi. Ricordo perfettamente come l’ho conosciuto. Era il 26 o il 27 di novembre,  ero nell’ufficio dei vigili, quando ce lo vedemmo entrare in Comune agitatissimo, chiedendo che voleva parlare con il Sindaco, poiché il suo paese, Montella, era stato colpito dal terremoto e voleva che non succedesse che da Brindisi, la città in cui lui aveva prestato servizio come militare, in Marina, non arrivasse un segno di aiuto ai terremotati montellesi. Fece tanto “casino” che alla fine  quando partì il convoglio di aiuti da Brindisi, gli fu concesso che lui guidasse alcuni camion sino a Montella, accompagnato da alcuni vigili e tra questi c’ero pure io a distribuire gli aiuti…fu un’esperienza indimenticabile…”-
Questa è una piccola testimonianza di come Puglia terra di solidarietà  rispose all’appello di Pertini , lanciato a 48 ore dal disastro.
“-Soltanto alla data del 29 novembre la Puglia aveva inviato materiali e viveri per molti miliardi di lire, 50 roulottes, una ventina di prefabbricati, un’ospedale da campo, da Bari un’autocolonna con mezzi da scavo formata da 20 camion carichi di pale meccaniche, buldozer e 50 tecnici per adoperarli, 19 delegazioni di operai specializzati e dirigenti sindacali. Inoltre 250 camion pieni di viveri, indumenti e medicinali e mille pasti preconfezionati...(dal dossier ore 19,35 il minuto che ha rotto l’Italia.Quaderni di Lotta Continua n 2 )
Da Brindisi si mobilitarono, associazioni, sindacati partiti ed anche i ragazzi del Centro Sociale di Brindisi come ricorda Mario Merico( che  fu il Presidente della cooperativa che lo gestiva in convenzione) in una intervista da noi raccolta qualche anno fa, mostrando l’attestazione di ringraziamento del comune di Castelgrande in provincia di Potenza dove una parte dell’autocolonna di soccorso brindisina fu smistata.  (http://www.pugliantagonista.it/archivio/irpinia_terremoto.htm)
Oggi quei fatti sembrano provenire da un passato remotissimo, quando solidarietà, fratellanza  facevano parte dell’humus sociale , che oggi sembra essere messo continuamente in discussione…
Antonio Camuso

Brindisi 28 novembre 2014

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