lunedì 13 maggio 2019

Fake news, amore morboso degli italiani: la storia della prima Fake, la falsa morte di De Gasperi

Fake  news: la storia della madre delle “bufale italiane”

Fake News : due milioni di italiani di cui la metà simpatizzanti  di Lega e Cinquestelle, ipnotizzati per anni da false notizie diffuse da ex-siti porno tramutati in diffusori di notizie false pro-Lega e Cinquestelle. 
Facebook, dopo anni di  indecisione incomincia a bloccarli.
Tre anni fa scrivevamo  su come  Beppe Grillo si fosse scagliato contro il responsabile dell’Antitrust che proponeva un controllo sulla Rete. Per dimostrare come gli italiani fossero “geneticamente” affezionati alle bufale  ne ricordavamo quella che risulta essere la madre delle bufale  della Prima Repubblica, ovvero la falsa notizia della morte  di De Gasperi, nel novembre 1946, mentre la nostra Repubblica muoveva i primi passi.

27 novembre 1946

La madre delle bufale italiane:

70 anni fa il falso della  morte di De Gasperi


In queste ore sta montanto la polemica tra Beppe Grillo e il responsabile dell’Antitrust che ha proposto un controllo da parte delle Agenzie europee sulla diffusione di notizie false sulla Rete, le cosiddette bufale. Sappiamo che  dei social media come Facebook stanno mettendo  già in atto alcune norme precauzionali sui rischi da diffusione di “bufale”, onde evitare che il loro rapido diffondersi in Rete possa provocare reazioni incontrollate, sino al rischio che qualche mente esaltata possa compiere atti inconsulti contro degli innocenti a causa di esse,   come è successo qualche mese fa negli Stati Uniti.
Che le bufale siano nate con l’uomo sociale, lo sappiamo, ma come oggi,  esse, nell’era della Rete e della globalizzazione, siano divenute uno strumento di manipolazione dell’opinione pubblica, ne stiamo prendendo lentamente coscienza, ed una conferma su come noi italiani siamo particolarmente affezionati alle bufale, lo si vede dal loro successo in quell’opinione pubblica, in particolare quella giovanile e dichiaratamente “incazzata contro tutto e tutti”.
Una constatazione che sembrerebbe confermare il rapporto di amore, quasi di riconoscenza del nostro Paese ,con le bufale. Continua su



Nessun commento: